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in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #29168
Vorrei conoscere l’Artefice che ha inventato ed ispirato questa danza…!
in risposta a: Biblioteca on-line #28800Alla Direzione Generale,ai Maestri,a tutti i numeri della catena e i partecipanti al forum, Auguri! Che il nuovo anno possa cancellare l’oscurità che ha permeato tutta l’umanità allontanandola dal Vero.
in risposta a: COVID: CONTAGIATA E IN CURA #28740Carissimi, quest’anno ha messo a dura prova tutti noi, ma grazie al cielo, come tutte le cose, volge a termine e io non mi sento di formulare nessun altro augurio se non questo: che le parole del Credo del kremmerz diventino REALTA’ in ogni anello della catena. Vi abbraccio con tutto quel poco di amore che ho realizzato del grande Amore della Miriam.
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #28544Ho avuto anch’io esperienze in campo iridologico, sia dirette che indirette. Per quanto mi concerne, diverse patologie evidenziate furono curate. Ho poi avuto modo di constatare, su altri soggetti studiati dall’iridologo, che alcune patologie evidenziate dalla mappa dell’iride, ma non ancora presenti, si sono poi manifestate. Non entro nel merito: l’argomento è vasto e complesso. Quando la scienza umana comincerà ad avvicinarsi alla Scienza Sacra, allora, “scientificamente “, si potrà, forse, dare una spiegazione alla Terapeutica. Chissà. Buona Luna a tutta la compagine miriamica.
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- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 4 mesi fa da admin Kremmerz. Motivo: refuso a causa di questi benedetti correttori automatici
in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #28261Il ” Ciò che è in alto è come ciò che è in basso” acquista sempre più consistenza… Che privilegio appartenere alla Miriam!
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #28175Il mio benvenuto ai nuovi iscritti che iniziano oggi il percorso di rigenerazione affinché si affermi il Bene contro ogni strazio dei dolori nei mali umani. Buona Luna a tutti.
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #27918Capita anche a me, nei sogni, di incontrare i fratelli. E l’atmosfera è sempre serena, e tutti esprimono la loro gioia nel ritrovarsi. Prodromi di un futuro prossimo? Ce lo auguriamo tutti. Vi abbraccio.
in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #26074Cara Tulipano, mi rendo conto che tribolare col computer che non si collega o che risponde in ritardo, non è il modo migliore per cominciare la giornata. Però mi é stato detto da tecnici informatici che chiudere lo schermo senza spegnere il pc è il modo più sicuro e rapido per rovinarlo. Ti consiglierei di approfondire per averne personalmente contezza. Prova a trasferire l’accesso al sito sul cellulare. Un caro saluto a tutti.
in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #25935Buongiorno a tutti! Facevo una considerazione. Tempo fa ci si domandava sul perché la rappresentazione delle stelle, in tutti i siti scoperti, avesse una struttura “a punte”, dal momento che detta struttura non fosse rilevabile all’osservazione ad occhio nudo, se non per semplificazione dell’effetto di rifrazione dell’atmosfera terrestre.In particolare poi, Le punte erano nella maggioranza dei casi, e di particolare rilevanza nello studio della nostra Schola,in numero di cinque. Ho pensato che la stella a cinque punte ben si presta alla rappresentazione dell’uomo, come nell’uomo Vitruviano. Forse le antiche civiltà volevano stigmatizzare il nostro diretto rapporto con le stelle o la nostra eventuale provenienza?
in risposta a: Novilunio ed eclissi #23764Il mio ringraziamento alla Direzione e ai Maestri per il Loro Augurio che ricambio sentitamente.Non ho idea della interazione dei fenomeni descritti col nostro essere. Sicuramente chi è avanti nel cammino ermetico ne ha contezza e trasmette pro salute populi. In molte specie animali l’eclissi ha un effetto immediato sul loro comportamento, dal cambiamento repentino delle loro normali attività, all’agitazione per un possibile pericolo.La loro sensibilità, in simbiosi con i ritmi della natura, fa loro percepire le alterazioni che il fenomeno induce. E noi? Noi osserviamo il fenomeno con distacco “cartesiano”, ne calcoliamo il tempo di durata, fotografiamo la corona solare, il transito dei pianeti per scoprire qualcosa in più sulle leggi gravitazionali o altri fenomeni descritti dalla fisica. Fine dell’interesse. Il Maestro L.J. Aniel ha detto altro; Il Maestro Kremmerz diceva altro. Anche se, come detto in apertura, non ne comprendo la portata, mi sento molto più vicino alle Loro “considerazioni”. Buon Solstizio e buona Luna a tutti.
in risposta a: Le Dee Regali #23262Fra le tante deformazioni indotte al corpo mi viene anche in mente quella delle labbra inferiori, e anche superiori, deformate mediante un disco, fino al raggiungimento della forma di un enorme cucchiaio piatto. La pratica, in uso presso il popolo dei Marsi, in Africa, ha un valore decorativo, così come altre pratiche ancora più cruenti agli occhi della nostra civiltà. Allora, il valore decorativo, può essere funzione della cultura di un popolo, del suo grado evolutivo? O va invece cercato in tradizioni di cui non ci è concesso conoscere il significato? Perché martoriare il corpo senza uno scopo preciso, ammesso che possa esistere uno scopo che ne sostenga l’atto. Da qualche parte mi pare di aver letto che man mano che ci si evolve cambia la “percezione della divinità”, con tutto quel che ne consegue, compreso, credo, la decorazione del proprio corpo che sia più rispondente a funzioni rituali. Un abbraccio a tutti.
in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #22923A parte l’espressione di gioia del conciatore che andò in pensione ( “ Non sto più nella pelle!”), viene facile pensare che la pelle, il più grande organo del corpo umano, si possa considerare il limite estremo di esso, almeno al livello tangibile dei nostri sensi, cioè “fisicamente” tangibile, poiché sembra, da quanto emerso da numerosi studi, che detto limite scompaia quando si cominciano a considerare tutte le elaborazioni corporee che attraverso la pelle e dalla pelle stessa, si diffondono nell’ambiente esterno. In queste elaborazioni vanno incluse anche quelle di natura elettromagnetica che accompagnano i processi del metabolismo cellulare, essendo l’intero organismo una immensa centrale dove alla più piccola particella, di natura elettrica, in movimento, si accompagna un campo magnetico, come già ricordato in altri post. Allora , tutto il nostro essere profondo che si esprime nelle vicissitudini che ci caratterizzano, è contenuto in questo “fodero di carne”, ed attraverso di esso si relaziona col mondo circostante, emettendo e ricevendo, elaborando, quindi, il cosmo nel quale è immerso e di cui è espressione.
Grazie a tutti i Maestri per la testimonianza di questa Grande Opera.in risposta a: Ad perpetuam memoriam – Maestro J.M. Kremmerz #22432L’unica Via che permette all’essere umano la sua Integrazione. Ogni piccola conquista è possibile grazie quest’Opera voluta dall’Aureo Maestro Kremmerz. Che l’umanità tutta vi possa accedere, oggi o in futuro prossimo o lontano, quando tutti ci ritroveremo Fratelli in Miriam. Grazie a Lui e a tutti i Maestri che hanno continuato e che continuano L’Opera con Amore e abnegazione.
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #22254Sul mio balcone ho, adesso, anche dei gerani. Quasi un mese fa, non vi era neanche la gemma sul rametto. Poi giorno dopo giorno è cominciata a spuntare: era una piccola pallina verde un po’ ovoidale con una leggera colorazione bianca alla estremità superiore. Cominciava la fioritura; non sapevo quale colore la piantina avesse scelto per rallegrarmi la vista, ma le ero comunque grato. Ogni giorno guardavo l’evoluzione dell’incipiente sbocciare e ogni giorno un passo avanti lasciava intravedere il miracolo. Non ho fatto il Time laps, per ovvi motivi: il tempo l’ho lasciato scorrere secondo i suoi tempi e ogni fotogramma è durato un giorno e una notte, forse, non lo so. Poi una stupenda palla , a cui ne è seguita subito un’altra, di un rosa e bianco meravigliosi e altri boccioli stanno venendo su. I ricordi sono andati a quando ero piccolo, quando sul terrazzino della vecchia casa c’erano una infinità di gerani, stupendi: rossi, bordeaux, rosa bianchi , arancio…Spesso stringevo i petali tra le dita che si coloravano del loro succo. Per me, bambino quelle erano “cose”: mai avrei immaginato la grandezza di quel loro essere e di ciò che portava alla loro manifestazione. Forse ora riesco a intravedere…, forse…un nome : Miriam.
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #21880E’ da parecchi anni, ormai, che di notte ascolto il canto degli uccelli. Anni fa, dormivo della grossa, fino al mattino , ma siccome nel parco antistante c’erano dei pini dal folto fogliame divenuti domicilio di stormi di uccelli delle specie più disparate, verso le quattro o le cinque del mattino, a seconda della stagione, in relazione alla luce esistente, cominciava allora un chiasso assordante: non si capiva niente(?!). Addio, quindi sonno, fino a che ad un certo punto, tutti insieme abbandonavano casa, come ad un sol ordine, ed io pensavo: ecco finalmente vanno a fare la spesa. Ora i pini non ci sono più, altri alberi ancora ci sono e su quelli, poche specie, forse una o due tra cui tortore ed upupe e qualche passero si scambiano convenevoli.
Di notte mi sveglio. Ora non mi danno più fastidio: li ascolto, fanno parte di ciò che vivo e, anzi, molto spesso rimango attento a seguire le loro modulazioni. Non è più uno stridio sconclusionato; non e’ più una sequenza informe di suoni: potrei dire che ci sono accenti, cadenze e se fossi più audace direi che ci sono addirittura dialetti. Uno “parla”, l’altro gli risponde con modulazione particolare, qualcuno sembra fare una domanda, un altro risponde con quello che potrebbe essere un punto esclamativo! E io mi delizio, pensando che un altro po’ di sonno me lo farei! Ma si! Chiacchierate pure, tanto non mi disturbate: siete la Natura. -
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