“…A che giova una teoria inapplicabile alla vita quotidiana? Che vale una dottrina sterile di risultati, nella realtà quotidiana dei bisogni umani?”
Questo si domandava Giuliano Kremmerz nel lontano 1898, e rispondeva al quesito con la costituzione della Fratellanza di Miriam, atta ad occuparsi della sola applicazione dei principi della tradizione ermetica in pro di tutti i sofferenti.
La Fratellanza, infatti, non concorre che ad alleviare e guarire le fisiche sofferenze dei consociati e di chi ad essa si rivolge, servendosi degli strumenti di cui dispone. Il Kremmerz ebbe fede nella riuscita e nella utilità di una applicazione terapeutica delle teorie della scienza sacra, pur prevedendo che la Fratellanza avrebbe avuto molti nemici!
Egli la fondò sull’amore del proprio simile, sul sentimento di solidarietà umana, sul disinteresse mondano e sul desiderio di alleviare le pene dei sofferenti, determinando che, fino a quando il suo nobile ideale non fosse stato tradito, avrebbe avuto aderenti fervidi e successo grande.
Pertanto, il pubblico deve sapere che esiste una Fratellanza di persone operanti, oranti, e che chiunque, ammalato fisico o morale può ricorrere ad ESSA.
Nessuna legge restrittiva dell’esercizio della medicina può impedire che un ammalato ricorra alla Fratellanza perché preghi per la sua guarigione, tanto più che la Fratellanza non dà ricette né medicine ed è sottinteso che l’ammalato debba farsi curare dal suo medico, obbedirgli e seguirne le prescrizioni.
La Fratellanza è precorritrice della presa in considerazione e in esame di un principio nuovo nella terapeutica odierna, l’azione personale guaritiva del medico che modifica, valorizza e rende potente ogni sua prescrizione, dandovi una forza sanatrice che ordinariamente le ricette non hanno. E mentre il medico e la sua scienza non arrivano da loro a questa preparazione, non vi è niente che si oppone a che un ammalato sia curato da un medico e che una catena di anime, una corrente di forze psichiche, o un umile e disinteressato cultore della nostra medicina aiuti, coi mezzi di cui può disporre, ammalato e medico. La Fratellanza rappresenta quindi una forza attiva, diretta a beneficio dei richiedenti, i quali dovranno solo pensare a ore determinate all’aiuto che desiderano.
I fattori dell’aiuto sono fisicamente stabiliti come forze attive e benefiche alle quali, anche se non si crede per fede, non importa, purché si chieda e, all’ora determinata, si pensi. Per capire ciò basti considerare che, come varie manifestazioni della materia energia, per secoli, sono rimaste ignote, così la materia energia del pensiero e di certe forme di orazioni sono oggi ignorate nella loro meccanica e dinamica. (Vedasi la sezione La Parola al Taumaturgo).
La Fratellanza non chiede alcun compenso, né riconoscimento, per la sua opera terapeutica, limitandosi ad accogliere le domande e a provvedere ad esse. A questo proposito, pur mettendo a disposizione di chiunque il Modulo per richiedere l’aiuto terapeutico a distanza, si chiarisce che: il richiedente deve essere necessariamente conosciuto a titolo personale da almeno un iscritto alla Fratellanza e ciò in ottemperanza alle leggi che regolano la terapeutica ermetica, secondo le quali è necessaria la visualizzazione reciproca a distanza (cioè la visualizzazione o se si preferisce la rappresentazione mentale, quasi fotografica) fra la persona che ha richiesto l’aiuto e il fratello della Schola che diviene tramite e strumento di una forza benefica potente, l’energia sanatrice della Miriam. (Vedasi alla Sezione La Parola al Taumaturgo: L’immaginazione nella terapeutica Ermetica).
A tal fine è possibile contattare attraverso e-mail o telefonicamente la Fratellanza ai recapiti indicati alla Sezione Contattaci e concordare un appuntamento in un luogo il più vicino possibile alla sede del richiedente; si chiarisce inoltre che sia telefonicamente, sia per e-mail è sufficiente formulare la propria esigenza di richiedere l’aiuto terapeutico a distanza, senza scendere in ulteriori particolari.
il richiedente sarà messo in contatto con i Fratelli Medici regolarmente esercenti e avrà facoltà – se lo ritiene – di far prendere visione, solo ed esclusivamente a loro, di ogni qualsiasi tipo di informazione o documentazione sanitaria in suo possesso (diagnosi, cure, terapie in corso, esami clinici, ecc.). Ciò in ottemperanza alle vigenti leggi sulla privacy per la dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Non sarà data quindi dai Fratelli Medici regolarmente esercenti alcuna diffusione degli eventuali dati presi in visione.
Coloro che desiderano l’aiuto terapeutico a distanza della Fratellanza di Miriam possono farlo liberamente, senza sentirsi vincolati da alcunché: come su detto la Fratellanza accoglie le domande e provvede ad esse. Ma, invece, coloro i quali ne condividessero il programma di AMORE, di BENE e di SALUTE, sappiano che alla Fratellanza di Miriam possono aderire previo domanda d’iscrizione TUTTI gli uomini e le donne di buona volontà che s’impegnino a seguire gli insegnamenti pratici di ogni grado, trasmessi dalla direzione o da chi per essa, e a rivolgerne all’UNICO FINE della TERAPEUTICA ERMETICA ogni manifestazione evolutiva.
D’altra parte non vi è niente che si opponga a che un ammalato sia curato da un medico e che una catena di anime, una corrente di forze psichiche aiuti coi mezzi di cui può disporre ammalato e medico.
Ora, quali sono gli effetti della catena? Primo: sui singoli individui. Secondo: sull’ammalato che domanda un aiuto terapeutico.
Osserviamo il primo effetto. Molti accedono alla Fratellanza con idee personali ed egoistiche e, non conoscendo nulla della scienza occulta, vogliono apprendere le nozioni, le regole, le applicazioni per sé soli, per il proprio avanzamento, per una più rapida e perfetta evoluzione: essi non vogliono altro che diventare superuomini. Ma, la nostra Schola non si propone il compito di popolare il mondo di superuomini. Essa da all’individuo il mezzo di progredire personalmente ma in ordine alla Catena iniziatica e rituale che li riunisce, li determina, li affratella in un circuito di scambio energetico di forze in chi dormienti, in chi assonnate, in chi più vigili e coscienti.
Come in aritmetica le frazioni sono ridotte a un denominatore comune per farne la somma, gli elementi della stessa catena si equilibrano in una fisionomia comune e in una somma di vibrazioni omogenee, che danno ai meno abbienti il superfluo delle nature più ricche, senza pertanto squilibrarle e/o impoverirle.
Il circolo diventa così compensatore dei valori disuguali, donatore di forze ed energie e questa forza della catena immette gradualmente nella condizione di sviluppare l’interiore e prepararlo a stati nuovi e integrati dell’essere. Come forza collettiva può essere sorgente di energia benefica verso l’ammalato che ne ha fatto richiesta.
È la catena ideale delle anime che unisce tutti gli individui operanti con lo stesso scopo e animati dalla stessa fede nell’opera buona e grandiosa che compiono: porgere a chi ne richiede la forza vitale che si accumula a suo pro. Questo è il fondamento della Miriam. Tutto il resto è accessorio, se ben si comprende questo.