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Cari Tutti, avrete sicuramente visto circolare in questi giorni sul web la prima foto di un buco nero. Cosa ne pensate della foggia ovoidale del nucleo oscuro circondato da una corona circolare radiosissima? Da quello che ho capito, il nucleo è oscuro perché ha una massa cosi elevata da sprigionare una forza di gravità talmente intensa da trattenere anche la luce. Forse le speculazioni analogiche su questo soggetto astronomico potrebbero essere utili a noi stessi per meglio comprendere il microcosmo umano. Temo di non poter essere più esplicito di così…
Vi abbraccio fraternamente
Alef
Il quale è un abisso profondissimo del quale – dicono i Maestri – non si intravede il fondo. Ma ciò che è stato ripreso attraverso vari telescopi è “l’ombra del buco nero” (l’orizzonte degli eventi, denominazione che fa fantasticare). Dicono che “vedere la sua ombra è il risultato che in assoluto si avvicina di più ad avere una foto del buco nero stesso”. L’ombra è insomma la parte più vicina a noi che si possa rivelare. Pare da quanto si è potuto comprendere del buco nero che agli inizi ci fossero solo la massa e le forze gravitazionali. Si, queste cose sembrano richiamare per assonanza idee ermetiche. Ma a me pare un compito troppo difficile e azzardato col rischio di semplificare senza aver davvero capito.
Il Maestro Kremmerz più di cento anni fa parlava delle teorie nuovissime di Einstein a carattere matematico… ma a contenuto schiettamente cabalistico.
Ciò che è certo che c’è tanto da conoscere nel micro e nel macrocosmo e che la realtà non è solo quella che vediamo.
Grazie ad Alef e un saluto fraterno- Questa risposta è stata modificata 5 anni, 5 mesi fa da tanaquilla9.
Solo una precisazione di carattere tecnico che nulla toglie alle considerazioni sinora espresse: non si tratta di una foto ma del risultato di una elaborazione dati, cioè elaborazione di onde radio, captate dai vari radiotelescopi, a cui è stato assegnato un “colore” per rendere visibile l’invisibile. Buona serata a tutti.
Illuminante il richiamo di Tanaquilla alle parole dei Maestri.
La precisazione di Halvi, invece, sembra voler implicitamente suggerire che se l’essere umano fosse in grado di costruire e mantenere in esercizio il proprio “radiotelescopio” (intuito sottile) potrebbe ammirare meraviglie che l’occhio fisico non è in grado di percepire…
Buona giornata
AlefHo letto che Kremmerz ha esposto alcune teorie sul magnetismo, e la gravità, forse solo accennandole (almeno dai testi che ho letto e ricordo). Mi pare di capire che lui ipotizzasse una gravità che collega tutte le cose. Teoria che, se veramente lo intende, sposo a pieno. Ho sempre pensato ad una teoria di rete gravitazionale universale, una specie di ragnatela di energie, in cui tutto è in equilibrio tra forze invisibili. A volte per fili di energie a volte per campi energetici. Come nella teoria delle stringhe con Fermioni ed il resto (circa).
Ma ad essere sincero ciò che mi interessa (solo personalmente) è capire se la gravità viene prima della materia. Cioè se è possibile che sia un energia di attrazione, che divisa in qualità diverse e branche diverse, sia nient’altro che l’attrazione che unisce le cose tra loro. Per esempio: i magneti, le creature di razze simili tra loro, le molecole di uno stesso gas che tendono a stare insieme senza sapere perchè. Come fanno le formiche a sapere che devono stare con le altre formiche e non andarsene a gironsolare con un serpente od un tricheco? fa sorridere la la domanda è seria. Penso di aver capito che è proprio l’attrazione che ci porta ad incarnarci in una specifica realtà. Cioè magari è una realtà generale che funzione, spesso, per similitudini di qualche generenon ancora ben teorizzato: il ferro sta col ferro, l’elio sta con l’elio, le razze si uniscono tra loro, ecc ecc
Cose’è veramente l’attrazione e come funziona? Tendiamo a dividerla caso per caso, fenomeno per fenomeno, tipologia per tipologia, ma forse ci sono delle leggi generali che accomunano tutto e tutti. E la repulsione cos’è?
Quindi cosa succede in ambiente di attrazione massima, estrema come in un buco nero? fisicamente e spiritualmente cosa succede? Tutto quello che finisce dentro che fa? Si unisce, si fonde o rimane separato ma in estrema concentrazione? Al suo interno è il caos o qualcosa succede in maniera organizzata? E’ un pozzo infinito o da li nascerà qualcosa ad un certo punto, cioè si saturerà e si creerà una stella?
Trovo queste domande molto affascinanti. Molto lontane, ma affascinanti. Forse ho divagato.
Cmq buona primavera a tutti.A me non pare una divagazione la tua, Savax, e benvenuto. Anzi, secondo me, hai trovato il giusto modo per affrontare la questione. Fare le domande giuste. In origine né tempo né forma, solo massa (una proprietà fondamentale della materia) e forze gravitazionali… di queste chi precede chi? e se fossero indissolubili? Più cresce la massa più cresce la forza di gravità. Tuttavia Esiodo disse che Eros (la forza attrattiva) esisteva ancor prima del Caos iniziale.
buona primavera anche a te Savax, le tue domande solo apparentemente sono lontane, perché in verità riguardano la vita, l’umanità, e ogni singolo essere che la compone. E si, l’argomento è affascinante!
Anch’io ti do il mio saluto Savax , ritenendo le tue domande molto interessanti.
In effetti, partendo dall’assioma che quella non è una foto ma una elaborazione, come dice anche holvi, trovo interessante soffermarmi sulla riflessione di Tanaquilla “l’ombra è la parte piu’ vicina a noi che si possa rivelare”.
Questo mi riporta ad una certa frase ben augurante “…ne protegga la mia ombra…ecc” e quindi, siccome ” si rischia di semplificare senza aver davvero capito” (Tanaquilla), mi fermo per non sballare.
L’argomento, molto lontano dalla mia preparazione astrofisica, lo commenta il fisico Zichichi: ” della foto di Hevent Horizon Telescope non sappiamo che farcene. Il progresso nasce dagli esperimenti di laboratorio” .
E siccome questa realtà sperimentale è quella piu’ vicina alla kremmerzialità, sposo la tesi del laboratorio, piu’ concreto, in cui mi ci trovo meglio.
Grazie anche ad Alef per aver lanciato un argomento con riflessioni che, poi, senza perdere il filo del palloncino, ci riportano alle analogie del Maestro Kremmerz
Un saluto davvero caro a tutti i navigantiMi inserisco nel tema, tuttavia pare che la realtà come la vediamo non esista, nè colori, ne forme ecc., direi allora che tutto è fluido, elastico e in divenire. Comunque, tra buchi neri in cielo e buchi neri sperimentati nei laboratori sulla terra, questo risucchio che trasforma in energia pare sia un dato naturale… Grazie holvi per ricondurre alla realtà e Savax, benvenuto anche da parte mia, per suscitare così interessanti riflessioni.
Buona Pasqua ancora!Molto interessanti le riflessioni di Savax e le considerazioni di Tanaquilla. Tuttavia ho un dubbio: siamo sicuri che abbia senso parlare di prima e dopo con riferimento a materia e forza quando si considerano fenomeni che coinvolgono l’Infinito? E’ possibile che le Verità immutabili, manifestazioni di ciò che E’ esistano in un dominio svincolato dal tempo? Forse per questo motivo quando noi proviamo a discuterne con i “prima” e con i “dopo” inciampiamo perché cerchiamo di descrivere ciò che E’ immutabile con la terminologia del divenire.
Il prima e dopo, in fondo, sarebbero un modo di dire che indica causalità. Vi è sempre una causa che determina la trasformazione delle cose. Anche il buco nero – dicono – è causato da una stella che collassa su se stessa, avendo terminato il suo combustibile.
Al di là del prima e del dopo, credo esista una dimensione di eterno presente, dove la concatenazione degli eventi che sempre implicano una causa a monte, un tempo di evoluzione o incubazione che dir si voglia, ed un effetto finale che a sua volta diventa causa di altre connessioni, dimensione alla quale l’accesso penso sia di una difficoltà estrema, in quanto dalla nascita in poi, ogni secondo dell’esistenza è regolato proprio dalla scansione dei tre tempi, e non di uno che invece li possa consapevolmente racchiudere. D’altronde, l’idea di questo Universo che tutto ingloba in se stesso, pare che naturalmente porti in questa direzione, ma il problema rimane, forse, fino a quando, con scienza, coscienza e volontà inossidabile, questa dimensione non la si sia sperimentata dentro e fuori se stessi.
Ancora una buona domenica.se la percezione del tempo è legata alle trasformazioni fenomeniche che si palesano ai nostri sensi allora per fermare il tempo e rendere il presente un istante eterno è necessario immedesimarsi in ciò che è immutabile, volgendo la coscienza verso la Legge che regna sovrana su tempo, spazio, materia ed energia sino a fondersi in Essa per dominare tempo, spazio, energia e materia e vivere un unico infinito istante di eternità…
Molto pragmaticamente e per restare con i piedi ben piantati per terra, anche se mi rendo conto di quanto sia calamitante il fascino che accompagna le suggestioni del pensiero, in particolare quelle sospinte dalle incursioni ardite della scienza di frontiera, suggerirei di focalizzare l’attenzione sul tempo della quotidianità e di provare a dilatare gli intervalli di consapevolezza della nostra condizione di miriamici. L’ideale sarebbe far coincidere tali intervalli con l’intero periodo di veglia, e magari non solo quello.
Ma, chissà, forse è proprio quello che voleva intendere il nostro Alef2006. O no?- Questa risposta è stata modificata 5 anni, 5 mesi fa da ippogrifo11.
Caro Ippogrifo: grazie per avermi riportato a terra. Hai assolutamente ragione: permanere nella coscienza di essere cellula in una Fratellanza Eterna trasforma la percezione del tempo rendendo la nostra esistenza puntiforme un istante di eternità.
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