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  • catulla2008
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    Grazie Marypru per aver condiviso un così prezioso ricordo in questo momento dell’anno tanto speciale per la Natura e per noi!
    A tutto il popolo di Miriam possa il Verbo magistrale risvegliare la Luce di un’intelligenza arcana che ci dia coscienza del vero, e forza solare invitta per realizzare il Bene contro ogni strazio del dolore.
    E che domani ognuno di noi abbia Amore sintonico a ricevere il lievito del Verbo che crea e a fissarlo in sé.
    EHUAHI!!!

    catulla2008
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    Il Sole in effetti è proprio il raggio divino che fa vibrare la Terra, senza la quale non vi sarebbe fioritura, né frutto, né seme.
    Questa nostra terra meravigliosa, di fatto, ogni primavera trasforma la luce del sole in Vita nuova, ed in questo atto sacro che si compie sotto gli occhi di tutti noi miriamici cerchiamo di renderci attivi e consapevoli sempre di più.

    catulla2008
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    Dare forma è il primo atto di ogni creazione. Succede anche per il pensiero che nasce grezzo quanto fulmineo e necessita di lavoro per sostanziarsi e articolarsi.
    Tuttavia, quando il pensiero è formulato ed è quindi passato dall’abbozzo alla definizione, possiamo dire che è passato dalla parte profonda del cervello al filtro della corteccia, quello stesso che è in grado di tradurlo in parola, ed ha quindi attraversato tutti gli stati della nostra materia grigia.
    Il neonato cerca poi nutrimento secondo la sua natura, proprio come qualsiasi individuo animato. E il nutrimento gli può venire solo dalla materia che trasporta quanto gli è affine.
    I pensieri sono entità vere e proprie ed è tanto importante dar loro corpo quanto osservarne la manifestazione per capire se meritano di essere nutriti, come buon grano, o falciati, come gramigna.
    Questa l’oggettivazione cui accennava più sopra anche M_rosa.
    Il nutrimento, che segue la sustanziazione-oggettivazione, è la scelta, il libero arbitrio che ognuno di noi ha in dotazione e che alimenta o, mancando, annienta l’entità-pensiero.
    Quindi se un ammalato, un bisognoso, ricorrono alla medicina ermetica e questa in primis compie funzione di levatrice-educatrice aiutando a modulare il pensiero-richiesta così che assuma forma definita e si sostanzi (non a caso esiste un modulo apposito), successivamente occorre un veicolo che si faccia latore del nutrimento verso il pensiero di autoguarigione che è scaturito.
    In tal senso, pure il placebo dato ai malati è riconoscimento di una volontà formalizzata e, quindi,supporto alla medesima affichè cresca e si rafforzi e diventi in grado di riprodursi.

    catulla2008
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    Istantaneamente, sulla scia delle considerazioni di Ondina, mi è venuto da pensare che nel caso di una sperimentazione collettiva possa agire un fattore diverso a supplire alla fiducia nel medicinale: la fiducia nel gruppo. Insomma qualcosa del genere “a-Natale-siamo-tutti-più-buoni” che, pur nella consapevolezza della finzione, nondimeno cambia l’atmosfera del contesto inducendo un cambiamento REALE nella disposizione e, forse, anche nella chimica dell’organismo.
    Possibile, no?

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    catulla2008
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    Ricordo bene Tanaquilla la pag. 56 de “LA PIETRA ANGOLARE MIRIAMICA” dove il Maestro M-A.Iah-hel ci ricorda che Kremmerz “in seguito e gradualmente si dissociò” dall’incoraggiare gli studi psichici e spiritistici del suo tempo che pure aveva dapprincipio accettato “in mancanza di meglio”, e va ricordato che all’interno della Schola tali pratiche sono vietate.
    I Maestri di ogni tempo sono sempre stati scienziati e quindi attenti al progredire della ricerca e della sperimentazione. Resta l’evidenza di cui Egli scrisse che “tali fenomeni lasciano intravedere la verità di uno spirito delle cose e uno spirito dell’uomo capace di uno sviluppo potenziale inaudito”.
    A tale proposito a pag. 64 del medesimo libro troviamo la citazione dei suoi tre assiomi:
    “1) che tutti gli uomini non sono sviluppati allo stesso grado;
    2) che come nelle scienze profane così nelle occulte vi sono maestri e scolari;
    3) che i maestri che sono arrivati a tale grado di sviluppo da intendere e spiegarsi tutte le leggi della natura visibile ed invisibile hanno e possono dare la chiave dei fenomeni palesi ed occulti insegnando la pratica della Magia…”
    Che dire dunque se non grazie a Chi, avendo raggiunto un tale grado di sviluppo, sulla scia di una Tradizione millenaria, ha blindato nella Terapeutica il campo di applicazione di queste forze connaturate allo spirito dell’uomo evoluto, e fa fluire senza soluzione di continuità da oltre un secolo nella Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam “a somiglianza delle antiche sacerdotali isiache” quell’onda di Salute e Luce cui ci abbeveriamo ogni giorno e di cui ci facciamo tramiti, spesso senza renderci conto dell’onore di esserlo?

    catulla2008
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    Credo che le macchine, in fondo, siano il risultato dell’astrazione, prima, e dell’oggettivazione, poi, di qualità umane sconosciute o perdute o non ancora sviluppate: comunque potenziali.
    Pensiamo a soggetti considerati malati come i portatori di certi tipi di autismo: riescono a calcolare alla velocità di un computer e con la medesima precisione al decimale compiono operazioni matematiche complesse fino a superare la scienza informatica nel calcolo delle probabilità! O ancora a quanto avvenuto in certi nostri santi e/o sciamani nordamericani in grado di bilocarsi, presentire, intuire linguaggi di ogni tipo quanto e più dei traduttori online.
    E che dire dei cosiddetti fenomeni ‘paranormali’ che denotano facoltà non misurabili né standardizzabili e che pure hanno fatto emergere medium in grado di aiutare la polizia nelle ricerche, di formulare previsioni, di anticipare eventi a lungo o breve termine, e via dicendo?
    Quando oltre trent’anni orsono mi erano capitati in mano per la prima volta i libri della Scienza dei Magi e la magistrale loquela di J.M.Kremm-erz mi ero chiesta a lungo perché avesse tanto indugiato (vedasi Primo Volume) a descrivere i vari tipi di medium. Col tempo ho pensato che non descrivesse il medium ma l’UOMO nelle sue variabili osservabili e inconsuete.
    E credo che, se una cosa è possibile a un essere umano, significa che è possibile all’umanità…: posto che riproponga la medesima condizione in atto al momento della manifestazione della capacità.
    Ecco che, allora, le macchine sono oggi le protesi di quelle che un tempo erano forse doti intrinseche e patrimonio dei più evoluti: esseri integrati alle facoltà umane possibili ma giacenti allo stato ipotetico nell’organismo più o meno sviluppato.
    Il tipo dell’Adamo, quello che nel terrestre paradiso dialogava con ogni essere vivente e ne conosceva codici e relazioni tanto da sentirne il ‘nume’, è certamente lontano da noi nella sua attuazione nella carne, ma… le macchine ci consentono di vivere come se quelle facoltà (a livello elementare, ovvio!) le avessimo: e rendono tutti in grado di fruirne. Solo… come evidenziavano Tanaquilla e Mandragola… gli utilizzatori della macchina non hanno compiuto quel percorso di integrazione che associa alla facoltà acquisita l’intelligenza e la giustizia che le sarebbero connaturate: di qui, credo, il problema della moderna società e la necessità di recuperare, almeno per quanto possibile, la rettitudine e l’intelligenza che sempre dovrebbero accompagnare ogni potere, fosse pure quello di ripulire i panni sporchi o di gelare / scaldare.

    catulla2008
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    Grazie a Fleurdelys per la visita che ci ha fatto compiere all’Asclepeio di Kos!
    Di tutti gli spunti interessantissimi emerge essenzialmente che il malato dell’epoca si impegnava attivamente in prima persona per guarire e che la purificazione riguardava sia il malato che il sacerdote-medico trasmittente.
    Ultimo ma non ultimo, anzi primo spiazzo, il passaggio per la positività necessaria (giochi e musiche) a propiziare la catarsi e la guarigione integrale.
    Davvero una magnifica evidenza della Medicina Sacra che ancora accompagna e sostiene, in Tradizione ininterrotta, l’opera dei medici della Schola e – come vediamo – anche la loro testimonianza.

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    catulla2008
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    Hai proprio ragione Mara329! “La possibilità trasformativa, la pratica relativa” dati dalla Schola nell’attualizzazione costante da parte delle Gerarchie, sono una realtà che dà alla nostra vita una marcia in più…sempre che decidiamo di metterci in moto! La pratica infatti fonda il proprio valore nel… praticare, come ci viene da sempre detto dai Maestri di ogni tempo e di ogni ordine e grado. E quindi nel praticare i corsi, nel contribuire ai Quaderni Accademiali (come è stato fatto) e poi nel leggere e rileggere quanto vi è stato oggettivato pro salute populi sia per gli interni che gli esterni alla Fratellanza; e ancora nell’alimentare e alimentarci in questo Forum e in questo sito web che tanto offre sia a chi non è iscritto che, soprattutto, a chi è iscritto e può attingere a una sezione dedicata tutto il nutrimento necessario per fare, e trasformarsi, e andare avanti e oltre.
    E’ quello che facciamo che ci avvicina al moto universo, ed è la direzione che diamo a questo nostro moto che ci porta a migliorare noi stessi.
    Se pensiamo a quanto si corre nella vita quotidiana per mille cose necessarie (ma lo sono poi davvero?) e tante futili, e quanto invece dedichiamo a noi stessi, veramente a NOI, a quell’impulso profondo di trascendenza che ha “sete di verità universe”…! Se pensiamo alla FORTUNA (ma è un caso?) incredibile che abbiamo nel poter oggi far parte di una Tradizione codificata così magnanima e accesssibile nella sua docenza come mai è stato prima a memoria storica!
    Così, forse, proprio cammin FACENDO e OPERANDO, la materia nostra vivente riacquista lo splendore che le è connaturato, proprio come un paiolo di rame si libera del verderame o l’argento ritorna brillante per l’azione del bicarbonato.
    Magari la chiave, la vera chiave che apre le porte della conoscenza e che non può essere disgiunta dal risanamento profondo dell’individuo, va cercata nel nostro divenire.
    Quello possibile, ovviamente.

    catulla2008
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    In merito a quello che scrive Mara329 azzardo una fantaidea… E se quello che chiamiamo universo fosse un’enorme massa oscura con un costante moto di espirazione-esplosione / inspirazione-implosione-buco-nero?
    E se di tali masse ce ne fossero tante sì da creare tanti e altrettanti universi?
    E se la nostra minuscola anzi infima vita non fosse in grado di concepire l’enormità della Vita Universa ed i suoi tempi e quello che chiamiamo assoluto fosse solo un segmento del grande MOTO delle stelle e dei soli?
    Allora noi, così piccoli, non potremmo cominciare a sentirci umanità, organo UNO di questo pianeta insieme agli altri organi della Madre Terra, nella danza incommensurabile di una Intelligenza immanente? e attrezzarci per giungere a una consapevolezza diversa che dia senso al nostro pulviscolare esistere?

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    catulla2008
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    Riallacciandomi all’ultimo post di Garrulo e alla sua – diciamo – ‘sperimentazione’, mi vien fatto di manifestare alcune osservazioni.
    Forse si dovrebbe abituarsi un po’ di più a considerare questa nostra carne aggregata in organismo come concretizzazione dell’idea-uomo (a prescindere dal genere) discesa dalla Natura Madre. Luogo sacro in quanto manifestante il progetto-umanità e, contemporaneamente, l’unicità di un essere: nato e poi cresciuto; essere parlante, pensante, agente liberamente eppure secondo il progetto della specie.
    Forse il primo luogo del sacro siamo noi?

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    catulla2008
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    Infatti M_rosa, la fortuna di essere in una Schola che detiene il patrimonio iniziatico e di avere la possibilità di contatto con i Maestri è un privilegio enorme rispetto a chi, fuori dal tempio e in ogni tempo, doveva lambiccarsi il cervello e sperare, solo sperare, di fare l’incontro giusto per trovare l’aggancio alla Tradizione e alla Scienza.
    In questo senso indubbianente il nostro presente è incomparabilmente ricco e propizio grazie alla generosità di Chi può.
    Tuttavia, quest’epoca di pseudo-istruzione è anche epoca di parole (come magistralmente esprime J.M.Kremm-erz nella Lettera ai Saggi Venerandi con cui si apre la Pragmatica Fondamentale della S.P.H.C.I.). Forse proprio a causa di tanto inquinamento la voce della Verità si è fatta più forte e capillare, così che anche i più confusi e meno preparati possano trovare riparo e conforto dalle tempeste della vita e, magari, della propria anima…

    catulla2008
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    La pittura e la musica sono linguaggi innati nell’essere umano. I bambini cantano e disegnano molto prima di imparare argomentazione e descrizioni, per non menzionare tutta la psicoanalisi che si muove sulle immagini, e la musica, usata perfino sugli animali per indurre comportamenti nonché aumento della riproduttività.
    E nella Scienza Ermetica penso a tutti i millenni in cui la popolazione istruita era davvero poca e solo l’arte figurativa e quella musicale potevano ‘parlare’ alle folle, magari per suscitare quel lampo…quel ricordo…quel quid che distingue chi cerca ALTRO e cerca OLTRE.
    La parola invece, comunque pronunciata, mi pare debba ricostruire l'”idea” per diventare comunicazione con in più il rischio di essere fraintesa…

    catulla2008
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    Mi pare di capire che il post di Buteo ribadisca che in Terra sappiamo generare una fissione nucleare e non una fusione ma… Quante cose ancora non abbiamo scoperto e quante ne dovremo scoprire? Molti esperimenti sono stati fatti per comprendere come le piante siano in grado di trasformare elementi in altri elementi; anche Buteo ci riconferma come gran parte della vita venga dalle stelle; domani – chissà?! – dimostreranno che l’intelligenza si manifesta via via che la vita si organizza…

    catulla2008
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    Immediatamente il post di Guglielmo Tell mi ha richiamato il racconto letto mentre eravamo tutti insieme a Solleone e scritto da Matilde Serao su Partenope.
    (cito) “…la capanna del pastore sorge accanto quella del pescatore; la rozza e primitiva arte dell’agricoltura, le industrie manuali appena sul nascere compiono fervidamente la loro opera. Prima sorge sull’altura, il villaggio a grado a grado guadagna la pianura; un’altra colonia se ne va sopra un’altra collina ed il secondo villaggio si unisce col primo; le vie si tracciano, la fabbrica delle mura, cui tutti concorrono, rinserra poco a poco nel suo cerchio una città. Tutto questo ha fatto Parthenope. Lei volle la città.”
    Trovo dunque bellissima e intrigante l’idea che alla fondazione di una città presieda una ninfa “la vergine, la donna… immortale” che “splendida, giovane e bella, (vive) da cinquemila anni”.
    I miti di fondazione solitamente sono associati agli uomini e privilegiano l’aspetto pratico, manuale…: un po’ l’equivalente dei denti di cui fare buon uso. Dunque fa piacere che di là dalle tradizioni orali note si tramandi anche quella meno consueta della presenza di un eterno femminino, ispiratore di ogni nucleo coagulato intorno a un centro e che questo avvenga a Napoli come a Praga.
    Qualcuno ha notizia di altri miti simili?

    catulla2008
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    Mi ricollego a quanto scritto da Gelsomino e Wiwa in merito alle trasformazioni della materia vivente…
    Tra il 1876 e il 1883 il biologo tedesco ormai ultra 50enne Albrecht von Herzeele scoperse che le piante sembravano capaci di trasformare, in maniera alchimistica, il fosforo in zolfo, il calcio in fosforo, il magnesio in calcio, l’acido carbonico (punto di incontro tra chimica organica e inorganica) in magnesio e l’azoto in potassio. I suoi scritti vennero ignorati dalla scienza ufficiale fino a quando il fisico francese Pierre Baranger nel 1958 dimostrò che i semi di leguminose, germinando in una soluzione di sale al manganese, portavano alla sparizione del manganese e invece appariva il ferro. Nel tentativo di chiarire meglio i meccanismi insiti nel processo, Baranger scoprì un’intera rete di interazioni collegate alle trasformazioni degli elementi nei semi: fra i dispositori, anche il tempo di germinazione, il tipo di luce necessario e persino l’esatta fase della luna. Sullo stesso tema, Corentin Louis Kervran, membro del Consiglio di Igiene e della Salute della New York Academy of Sciences, nonché della commissione del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica negli anni ’60, giunse ad asserire che “l’errore fatto dalla scienza è pensare che tutte le reazioni negli organismi viventi siano chimiche per natura mentre la materia ha una proprietà finora (nel 1962 cioè) sconosciuta, proprietà che non è né della chimica né nella fisica nucleare”, da cui la spaccatura tra l’animato e l’inanimato andrebbe ricercata a livello nucleare: come una serratura ostinata alla cieca violenza può diventare docile a un’abile manipolazione altrettanto avverrebbe nella manipolazione del nucleo. E aggiunse che i microorganismi sono una concentrazione di enzimi che trasformano gli elementi: non meramente per cattura di elettroni periferici ma per alterazione fondamentale del nucleo, concludendone che andrebbe concepita una scienza nuova distinta dalla chimica. A presupposto delle sue evidenze il fatto che, sebbene l’humus derivi dalla materia organica, un tempo sulla Terra la materia organica non c’era. Dal canto suo, il chimico austriaco Rudolf Hauschka, allievo di Steiner e poi dedito alla cosmesi, arrivò a sostenere che “la materia è il precipitato della vita” quindi “non risultato della combinazione di elementi ma qualcosa che precede gli elementi”. (Pare che lui abbia ripetuto moltissimi degli esperimenti di von Herzeele deducendone che le piante non solo generano la materia da una sfera non materiale ma la “eterizzano” di nuovo: ebbe eco la sua scoperta del sorgere e scomparire della materia in sequenze ritmiche spesso in rapporto con le fasi lunari).
    Da ultimo, Peter Tompkins e Christopher Bird dal cui libro LA VITA SEGRETA DELLE PIANTE sono estratte e adattate le brevi note di cui sopra (vedi link)
    https://books.google.it/books/about/La_vita_segreta_delle_piante.html?id=arxe_o9QKZwC
    menzionano la frase seguente attribuita a Christopher Walczak (attualmente ricercatore del Dipartimento di Biologia Molecolare presso l’Università di Stanford): “l’ ‘oro’ che per secoli gli alchimisti medioevali cercarono di ricavare dal piombo potrebbe benissimo rivelarsi il segreto per ottenere buona salute e lunga vita”.
    Ora tutto ciò mi ha fatto ripensare ad alcuni passi della nostra Tradizione.
    (S.M. Vol. 2 pag. 307) Se al Caos fosse stato preposto il principio femminile che esiste e presiede alle forme nell’Universo, non vi sarebbero state forme, perché ciò che presiede alla fusione delle sostanze di natura separata è principio femminile cui si dette nome Amore negli esseri a forma umana.
    (S.M. Vol. 3 pag. 110) Nell’ermetismo, in cui consideriamo la materia come unica, sempre, perché è cosmica, sia organica che inorganica, differente per tante varietà di aspetto, noi non intuiamo le differenze che per variazione dispositiva di atomi … Così a parte ogni esame anatomico, chimico e fisiologico, il cervello diventa per noi un nucleo dispositivo nei riflessi del magnetismo terrestre, della elettricità terrestre e atmosferica e delle altre forze cosmiche (calore, luce, suono) che direttamente o per rimbalzo riceve…
    Non trovate che, come sempre, la scienza ufficiale si muova lungo il filo che conferma le conoscenze antichissime della Scienza Ermetica?

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