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  • catulla2008
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    Carissimi Fratelli e Sorelle e navigatori in seno alla Schola,
    non riuscendo a postare nell’ultimo thread creato dal Maestro L.J.Aniel inserisco qui altre notizie scientifiche sulle imminenti eclissi:

    La più lunga eclissi lunare del XXI secolo arriverà il 27 luglio con una durata totale di un’ora e 43 minuti su Africa, Medio Oriente e Asia centrale. Secondo Earthsky.org passeranno quasi 4 ore dal momento in cui l’ombra della Terra oscurerà il bordo anteriore della Luna fino al momento in cui splenderà la Luna piena.
    Per fare un confronto, la prossima eclissi lunare visibile dal Nord America, il 21 gennaio 2019, durerà soltanto un’ora e 2 minuti. Secondo la NASA, l’eclissi solare che ha interessato 14 stati degli Stati Uniti nell’agosto 2017 è durata in totale non più di 2 minuti e 40 secondi. Quindi, qual è la ragione di queste enormi disparità tra le eclissi?

    Kaisa Young, un astronomo della Nicholls State University in Louisiana ha fatto notare che le eclissi solari – quando la Luna blocca la luce del Sole per raggiungere la Terra – sono sempre molto più corte di quelle lunari quando il nostro pianeta si muove tra il Sole e la Luna, e ciò a causa delle differenze nelle ombre coinvolte. “Se ci pensi da una prospettiva esterna – dice Young – un’eclissi solare è una piccola Luna che getta una piccola ombra su un grande pianeta. Un’eclissi lunare è un grande pianeta che getta una grande ombra su una piccola luna. Quando la Luna blocca la luce del Sole che colpisce la Terra, come accade durante un’eclissi solare, l’ “umbra”, cioè l’area dell’ombra completa dove il Sole è completamente bloccato, è larga poche decine di miglia. Ma l’umbra della Terra è grande, e la Luna può impiegare molto tempo per attraversarla, specie se si muove attraverso il centro dell’ombra piuttosto che costeggiando i bordi.
    Ma ci sono differenze significative tra le varie eclissi solari e le varie eclissi lunari, e tutto questo ha a che fare anche con i diversi modelli e cicli che governano il loro comportamento.
    La Terra, la Luna e il Sole non sono perfettamente allineati, ha spiegato Young. L’orbita della Luna ha un’inclinazione di 5 gradi e attraversa lo stesso piano della Terra e del Sole solo due volte in ciascuna delle sue orbite di 27 giorni. Questo è lo schema base che governa ogni eclissi.
    Circa due volte ogni 11 mesi, tali traversate sono sincronizzate in modo tale che la Terra, la Luna e il Sole finiscano tutti in linea l’uno con l’altro. Ciascuno di questi allineamenti avviene una volta con la Terra tra la Luna e il Sole (eclissi lunare) e una volta con la Luna tra la Terra e il Sole (eclissi solare).
    Ecco perché le eclissi solari e lunari tendono a venire in coppia a circa due settimane di distanza l’una dall’altra, e perché in un anno normale ci sono quattro eclissi totali.
    Ma non tutti gli allineamenti sono uguali, perché quel ciclo di 11 mesi non è totalmente regolare e stabile. A volte, l’allineamento è imperfetto e l’ombra attraversa appena una parte della Terra o della Luna. Questo è quello che è successo il 13 luglio, quando il gemello eclissi- solare- parziale della prossima eclissi-lunare si è affacciato oltre il bordo meridionale dell’Australia e vicino alle acque antartiche.
    Altre volte, l’allineamento è quasi esatto e la Luna attraversa il centro dell’ombra della Terra, o l’ombra della Luna passa vicino all’equatore terrestre. Queste eclissi durano molto più a lungo.
    L’ultimo fattore che influisce sulla durata di un’eclissi è il periodo dell’anno. A luglio, la Terra raggiunge il punto più lontano della sua orbita dal Sole, e sembra più piccola nel cielo rispetto ad altri periodi dell’anno. Ciò significa che sia la Terra che la Luna proiettano ombre più grandi, che impiegano più tempo a svanire. La Terra raggiunge il punto più vicino al Sole a gennaio, quindi la stella di casa nostra sembra particolarmente grande nel cielo in quel momento e le ombre delle eclissi sono più piccole.
    Ecco perché le eclissi più lunghe tendono ad accadere quando è estate nell’emisfero settentrionale e le eclissi più brevi si verificano quando è inverno nell’emisfero settentrionale.
    Questa imminente eclissi del 27 luglio, con la Luna che attraversa il centro dell’ombra della Terra, sarà appunto molto lunga” ha concluso Young.

    Originariamente pubblicato su Live Science (fonte NASA)

    https://www.livescience.com/63101-why-longest-lunar-eclipse.html
    https://img.purch.com/h/1400/aHR0cDovL3d3dy5saXZlc2NpZW5jZS5jb20vaW1hZ2VzL2kvMDAwLzA5OC8wNTgvb3JpZ2luYWwvc3VwZXJtb29uLWVjbGlwc2UuanBn
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    catulla2008
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    Uno studio congiunto degli Scienziati del Centro per la regolazione genomica di Barcellona (CRG), dell’Istituto di ricerca sulle leucemie di Josep Carreras e dell’Istituto per la ricerca scientifica sulla salute di Badalona (IGTP) ha dimostrato che la memoria epigenetica dei cambiamenti ambientali può essere trasmessa fino a 14 generazioni. I risultati dello studio condotto nei geni di piccoli vermi nematodi sono stati pubblicati il 21 aprile 2017 sulla rivista Science.
    Guidati dal dott. Ben Lehner, leader del gruppo insieme con la dott.ssa Tanya Vavouri, e usando tecniche di ingegneria genetica, i ricercatori hanno aggiunto al genoma del verme una proteina fluorescente. Mantenuti a 20 gradi la serie di transgeni ha creato solo una piccola quantità di proteina fluorescente, ma a 25 gradi l’attività dei transgeni è aumentata in modo significativo rendendo gli animali osservati al microscopio luminosi sotto la luce ultravioletta. Riportati a temperatura più fredda, i transgeni sono rimasti attivi, suggerendo che in qualche modo il “ricordo” della loro esposizione al calore fosse stato trattenuto. Dopo che tale trattamento è stato ripetuto a cinque generazioni di vermi si è notato che le successive hanno mantenuto la condizione anche se esposti continuativamente a temperature più fredde.
    Il medesimo fenomeno era già stato osservato in altre specie animali, tra cui moscerini della frutta ma anche
    mammiferi. Pare che coadiuvante alla trasmissione sia una sorta di “etichetta” molecolare attaccata alle proteine che impacchettano i geni nota come metilazione ridotta dell’istone H3 lisina 9 (H3K9me3). L’ereditarietà avviene attraverso entrambi ovociti e spermatozoo.

    http://www.iflscience.com/health-and-medicine/ancestors-genetic-memories-passed-on-14-generations/

    https://neurosciencenews.com/genetics-environmental-memory-6476/

    catulla2008
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    in risposta a: Novilunio ed eclissi #12949

    Riflettevo su quanto scritto dal Meastro L.J.Aniel in merito al moto dei nostri due Luminari e mi sono ricordata di quanto asseriva J.M.Kremm-erz: “Il valore delle cose attive emerge dal suo contrario”.
    Così, guardando ad esempio alla Luna, ho pensato che sia quando è Piena – cioè quando ci manda la luce solare da un punto che sulla Terra appare opposto alla nostra stella – sia quando è Nuova – cioè quando NON ci rimanda la luce solare perché collocata in un punto che sulla Terra appare dalla stessa parte del Sole – ebbene in entrambi i casi è in uno col Sole perché posta sulla medesima linea immaginaria che li inanella tutti e tre (sebbene con posizioni differenti).
    Ora, se estendiamo questa linea immaginaria arrivando fino alle costellazioni appare evidente che la congiunzione dei nostri due luminari sullo sfondo di una costellazione non può non agganciare lungo la medesima linea anche la costellazione che le è speculare (guardando dalla Terra) e così i fenomeni che ci appaiono.
    In questa ottica, l’eclissi di Sole è un allineamento fra Terra-Luna-Sole sul lato della costellazione che li accoglie di sfondo mentre quella opposta viene comunque allineata dalla retta immaginaria (es. Leone-Acquario).
    I manualetti astrologici profittano di queste opposizioni/congiunzioni per evidenziare momenti difficili o favorevoli per i nati nel segno; i romanzi esoterici come quello di “Her-back discepolo” snocciolano frammenti di un sapere egizio per cui le ere stesse sono segnate dalla danza degli astri; per parte mia non posso che dirmi lieta di appartenere a una Schola che detiene il Sapere completo (classico) dell’Uomo e della Natura e dell’Uomo (maschio/femmina) NELLA Natura… Fermo restando che la conoscenza del moto perfetto e Sacro delle Stelle e dei Soli e le loro Leggi sono appannaggio di Chi – alle vette della matriarchia della Schola – può saperne e disporne per Scienza e Coscienza.
    Tuttavia… se le briciole di questa Scienza appaiono qua e là, per la generosità dei Maestri e perché “così vuolsi colà dove si puote” non può che essere motivo di gratitudine e, a nostra volta, di riflessione, cercando sempre più di allinearci (anche noi!), in UNO con la catena iniziatica, al progetto di Amore e Salute cui abbiamo scelto di appartenere.
    Guardo quindi al Cielo con la fiducia che prima o poi la speranza si sostanzierà e porterà sempre più meritevoli al contatto con quella Intelligenza arcana che sola dà all’Essere la coscienza del Vero: Miriam, Regina Eterna ed Eterna ROSA.

    catulla2008
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    https://med.stanford.edu/news/all-news/2018/01/cancer-vaccine-eliminates-tumors-in-mice.html
    Leggo dall’Università di Medicina di Stanford che è stata testata con un successo del 97% una cura per il cancro che “non pone limiti al tipo di tumore che potenzialmente si potrebbe trattare”. I ricercatori hanno infatti riscontrato tali risultati nei topi portatori di tumori del seno, del colon e del melanoma.
    Lo studio è stato pubblicato il 31 gennaio su Science Translational Medicine. Secondo tale studio l’iniezione di minuscole quantità di due agenti immunostimolanti direttamente nei tumori solidi nei topi eliminerebbe ogni traccia di cancro negli animali, comprese metastasi distanti e non trattate. Lo studio ha riscontrato che l’’approccio funziona per molti tipi di cancro, compresi quelli che si presentano spontaneamente. I ricercatori ritengono che l’applicazione locale di piccolissime quantità di agenti potrebbe servire come terapia rapida e relativamente poco costosa per il cancro, inoltre senza provocare gli effetti collaterali negativi spesso osservati a livello del corpo con la stimolazione immunitaria. Ronald Levy, professore di oncologia, ha detto: “Quando usiamo questi due agenti insieme, vediamo che il tumore viene eliminato in tutto il corpo. L’ approccio con questo metodo consente di ovviare alla necessità di identificare i target immunitari specifici del tumore e non richiede l’attivazione totale del sistema immunitario o la personalizzazione delle cellule immunitarie di un paziente”.
    Uno dei due agenti è già stato approvato per l’impiego negli esseri umani; l’altro è stato testato per l’impiego umano in diversi studi clinici non correlati. “Tutti i progressi compiuti dalla ricerca nell’ambito dell’immunoterapia stanno cambiando la pratica medica”, ha detto Levy.

    catulla2008
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    Di nuovo, come molte volte in questi decenni, torno a farmi la medesima domanda: ma davvero si pensa che basti appropriarsi di straforo di qualche rituale, segno o scritta, spesso privi delle doverose istruzioni orali, per trasformare sé stessi in semidei, artefici e dispensatori di virtù? E che basti dirsi presidi o maestri per indirizzare altri alla verità quando per primi si sa che non c’è una meta verso cui indirizzarsi, né guida cui riferirsi?
    La voglia di apparire, il bisogno di prepotere, la smania di detenere, ma… alla fine (come la storia dimostra!) i conti si fanno con la Natura e, di fronte alla falce che discerne il raccolto e prepara il campo a quello nuovo, non c’è menzogna che tenga, né inganno che regga agli altri come a sé stessi.
    E allora?
    A che vale seminare falsità, indurre deviazioni, illudere ricercatori che tutto si risolva in sperimentazione da piccoli chimici grazie alla scatola recuperata di sottecchi? E perché indulgere nell’errore che si traduce in un errare a vita quando la Miriam ortodossa è presente, aperta, fruttifera e generosa con chiunque Le si rivolga per crescere davvero?
    Ma tant’è… Nella nostra società, in cui vale il convincimento che violare una donna sia prenderla, non dovrebbe stupire che imperi il convincimento che strappare lembi di Tradizione equivalga a detenerla.
    E invece è la Tradizione che ti accoglie, è il Grembo della Miriam che rigenera, e non ci si evolve perché si prende ma perché si è presi dall’Amore.
    Ma anche Quello giunge per grazia e solo a chi è sincero DENTRO.

    catulla2008
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #12818

    Leggo che gli scienziati hanno intenzione di scavare 10 km sotto il fondale oceanico del Pacifico per scoprire i segreti del cuore terrestre e, magari, prevenire i terremoti. I giapponesi hanno molto contribuito a questo progetto destinato a costare 542 milioni di dollari e dislocato alle Hawai, in Messico e Costarica.
    Noto che dopo aver esplorato in lungo e in largo e attorno a sé fino ai limiti del cielo possibile, la nuova sfida volge all’interno.
    Che sia indice di una umanità in divenire che finalmente cerca il cielo dentro di sé? E che capisce che l’unico modo di prevenire le proprie tempeste interiori è di conoscersi…?

    catulla2008
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    A guardare con altri occhi la nostra attuale gioventù, si potrebbe cogliere un ritorno – piuttosto evidente – proprio a quell’arcaico linguaggio di simboli. Di fatto, per i nostri ragazzi, le linee del volto e del corpo sono messaggio concreto e prevalente rispetto a migliaia di parole, e quando comunicano cercano sempre più spesso e volentieri la sintesi di un’espressione. Tanto più vero, questo, che la stessa tecnologia si è dovuta attrezzare con immagini da caricare sui cellulari in modo da consentire la formulazione di ‘frasi’ mediante la sequenza di figure.
    Domandiamoci dunque perché e cosa ci accomuna nella nascente società a quegli antenati lontani.
    D’istinto direi che, ora come allora, e differentemente da quanto perpetuato negli ultimi millenni, c’è il forte sentimento della fugacità del tempo nonché la necessità di vivere l’attimo.
    Noi, umanità secolo XXI d.c., abbiamo bisogno di contatti immediati, essenziali, davvero comuni anche con chi viene da fuori o incontriamo essendo fuori.
    È un fatto: grandi spazi territoriali generano fatalmente segni piccoli di scambio rapido.
    Insomna, ritorniamo formiche e -speriamo! – verso l’Unità Regina.
    E, a proposito, anche noi abbiamo i murales…

    catulla2008
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    Ancora sotto l’influsso del ponte appena trascorso, riflettevo sulle sensazioni e i pensieri che l’hanno accompagnato e ho trovato _ come spesso mi accade – che sono bene sintetizzati nel titolo di una nota canzone L’AMORE È UNA COSA SEMPLICE.
    Perché in effetti è così.
    E così ho pensato di avere vissuto e conosciuto seppure per poco quanto Kremmerz descriveva in quel noto passo: “…l’Amore che unisce le anime senza eccezioni, senza particolarismi, senza desideri e che nel tempo stesso vivono dello stesso desiderio, dello stesso particolarismo,del medesimo interesse in una comunione di Bene profondo”.
    Grazie a Tutti quelli che, in Alto come in Basso, hanno consentito il miracolo della COSA UNA…
    Salute e Luce!

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 11 mesi fa da catulla2008.
    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 11 mesi fa da catulla2008.
    catulla2008
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    Credo che il nostro sia un percorso nel quale parole comuni come ‘Amore’ e ‘Volontà’ acquistano valenza diversa a mano a mano che si va avanti. Per quanto traslato di piano, è un po’ ciò che avviene nella prospettiva delle cose col passare degli anni. Porto un esempio: da bambina, quando sentivo la parola ‘Amore’ pensavo si parlasse di me, date le tante attenzioni di cui ero oggetto da parte dei famigliari; poi la parola Amore è diventata tormento ed estasi, il sogno adolescenziale e il romanzo della mente: mai finito eppure sempre tinto di assoluto; in seguito alla maternità ecco l’amore totalizzante, quello per cui la creatura neonata e poi infante, parafrasando una canzone della Nannini, “prende tutta la tua vita”. Ma nella Schola…
    Cammin facendo appare una diversa idea di Amore, sfuggente eppure più a fuoco curva dopo curva: l’Amore di cui parla Buteo, quello che- gioisce della vita per la vita; quello che viene riflesso dai Maestri in modo tanto più limpido quanto più il Maestro è integrato; quello che in (rari!) momenti, rende paccottiglia tutte le altre idee di Amore pari al Sole che sorge e confonde lampadine potentissime solo la notte.
    Dunque l’Amore si impara. O meglio si ‘ap-prende’ se il percorso iniziatico è vero e ortodosso e se, altrettanto, lo specchio-Maestro è cristallino.
    Il Maestro non è un genitore.
    Non solo per funzione – il Maestro educa ma non insegna, non corregge ma evidenzia l’errore, non condiziona ma mette in luce i condizionamenti, ecc. ecc. …e non “in teoria” ma nella pratica che posso testimoniare FUNZIONA così! -… dunque non solo per FUNZIONE ma per CONDIZIONE il Maestro nella Schola è diverso dal genitore. Infatti nella Schola bisogna essere adulti, consenzienti, consapevoli quel tanto che basta per iniziare il percorso che parte DOPO l’aver sistemato ‘i propri affari’. Insomma, autonomia finanziaria, iter sentimentale compiuto, ambizioni lavorative incanalate, sono il basamento di quell’anzidetto ‘percorso’ da cui comincia la de-strutturazione: ed è sempre volontaria (a differenza del bambino che è ‘cresciuto’ dagli altri, ‘grandi’ per sola età anagrafica e/o modello sociale e culturale).
    Anche la Volontà si impara.
    Destrutturarsi non è facile. All’inizio tutto sembra difficile, pure bere e mangiare a volontà, astenersi da impulsi e/o abitudini, ecc. Poi l’asticella si alza…si alza… e si riesce fare a meno di cose che sembravano essenziali.
    Chissà, visto che si è parlato anche di segni geometrici, magari sono i nostri percorsi cerebrali a ridelinearsi secondo tracciati differenti, articolandosi secondo modalità più efficaci e/o richiamando le mille altre modalità funzionalmente simili in Natura.
    Sta di fatto che arrivare al proprio principio vitale è un cammino e non credo sarebbe possibile destrutturarsi se prima non ci fosse stata, comunque sia, una crescita nel seno della famiglia o società ad accompagnare quella povera corteccia cerebrale che deve filtrare l’animale uomo e comandarlo (il figlio più piccolo, Mercurio “mette in catene il genitore e lo comanda” vedasi Kremmerz, SM, vol. III, pag. 58).
    Insomma, la Scienza Ermetica non è la psicologia o la psicanalisi, anche se forse le comprende e, come tutte le scienze, le ha precedute. La Scienza Ermetica è la Scienza dell’Essere Umano, della sua costituzione e del suo possibile divenire; l’arte di diventare simili agli dei? mah, forse l’arte di allinearsi alla Loro voce e materializzarla.
    Ed è questo che si prova a fare nella Schola, tornando e ritornando e facendo la spola in mille, diecimila, centomila pezzetti di esistenza UNA nella lunga curva del Tempo e per come è giusto che sia.

    catulla2008
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    Quando ero bambina mi dicevano di non toccare i piccoli della mia cocorita perché se avessi alterato il loro odore contaminandolo con quello delle mie dita la madre non li avrebbe più riconosciuti e avrebbe cessato di dar loro da mangiare. E altrettanto ho letto in merito a cuccioli di mammiferi selvatici che se fossero entrati in con-tatto con la mano umana sarebbero stati condannati a morte perché rifiutati dalla propria genitrice e dal branco.
    So che per i cani l’odore del padrone è percepibile addirittura a centinaia di metri di distanza e tutti sanno che (sempre i cani) possono ritrovare le persone in base al loro odore anche sotto metri di neve o distinguerne la traccia anche in una foresta.
    So che esiste un imprinting olfattivo per cui i neonati poggiati sul ventre materno ne annusano il profumo e lo cercano e se ne nutrono per calmarsi.
    Poi, certi profumi vegetali (come incenso, pino, ma anche ambra, zafferano, ecc.) sono straordinariamente somiglianti ad alcuni odori umani di certi periodi o di certe fasi della vita tanto che non vedo troppo improbabile il fatto che vengano usati per dare una indicazione di uno stato da attraversare o raggiungere.
    Ricordo che lo stesso Kremmerz parlava di “molecole, parti invisibili del nostro corpo vivente, che si staccano da questo per entrare in contatto con qualunque persona si mantiene vicina”.
    Credo varrebbe la pena, in proposito, rileggere gli estratti pubblicati sul nostro sito web

    catulla2008
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    Leggendo il post di Todorov mi sono chiesta: “cos’è la coscienza superfisica? forse la coscienza collettiva alla Jung?”
    Nella Tradizione Ermetica infatti non ricordo una distinzione tra i vari tipi di coscienza (e soprattutto una coscienza che sarebbe ‘sopra’ … dove?). Mi pare invece che la coscienza venga intesa come condizione ‘estensibile’ fino al punto di integrarsi al proprio principio vitale (lo stesso cui ci si rivolge per richiamare la Salute). Da qui, anche, il concetto di ‘gerarchia naturale’ intesa come maggiore o minore percorso compiuto nel cammino incontro alla propria Causa Prima.
    Da ultimo non mi pare di cogliere un dubbio nelle parole di Tanaquilla ma, piuttosto, la proposta di un ribaltamento di prospettiva nella gradualità della manifestazione della materia vivente.
    Cito quanto in proposito scriveva il Maestro Kremmerz:
    “La nostra Schola si occupa […] di questo enimma della rivelazione per ridurre:
    1°. l’uomo allo stato di etere
    2°. l’etere alla comprensione del fuoco”
    e (magari!) 3°quanto aggiungeva il Maestro M.A.Iah-Hel (ne “La Via della Rosa”)
    “…il male che viene in nostro contatto nel movimento purificatore integrato”.

    catulla2008
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    Il post di Lucis_fero mi fornisce lo spunto per una riflessione che covavo da giorni (in tema con la Pasqua!).
    Spesso si tende a pensare che la trasmissione iniziatica abbia a che fare con un ‘qualcosa’ di esterno, es. la candela accesa da tenere in mano. Ecco, credo che questa immagine sovente non renda efficacemente il fatto che ciò che conta più del fuoco è quanto il fuoco consuma per bruciare…
    Cercherò di esprimere meglio.
    Cito da pag. 269 del volume I de La scienza dei magi, Ed. Mediterranee: “Voi che tanto cammino avete fatto, siete mai penetrati nel laboratorio di uno scultore? Là troverete il fanciullo che comincia e sbozza la pietra, chi ne lavora il grosso e chi la mena a termine delineandone nettamente i contorni. Ma per arrivare a questo, bisogna cominciare da quella sbozzatura che il bambino fa della pietra, così per tutte le arti e specialmente dell’arte dei prodigi e dei miracoli che rappresenta la pratica della filosofia magica. Felice chi impara a temprar le spade in una fucina di un maestro spadaro, e chi ebbe fortuna di rinvenirne uno non ne perda le tracce, chè la magia si impara due volte sa la si ruba ad un artista”.
    Ora, per la mia esperienza, il Maestro spadaro che ho potuto osservare all’opera ha utilizzato l’energia e la tecnica per forgiare la propria carne, persona, vita, passo dopo passo e punto dopo punto consacrando l’esistenza all’Idea. Non si tratta solo di ‘passare il fuoco’ quindi ma di utilizzarlo per togliere da sé quello che impedisce l’emergere della forma che si sposerà alla pietra diventando ‘scultura’.
    In pratica? In pratica significa aver visto lottare contro squilibri fisici stagionali e occasionali per portare avanti dei progetti della Schola, vincere dolori e dispiaceri della propria vita privata, sbarazzarsi di risentimenti e orgoglio, imparare dalle sconfitte e non arrendersi davanti alle difficoltà, agli scherni, alla cattiveria gratuita, all’invidia, alla mancata riconoscenza, al tradimento delle aspettative personali…
    Da tutto ciò se ne trae che la trasmissione iniziatica è un sapere che lega quegli esseri umani che hanno reso sé stessi candela, e dunque materia da consumare integralmente perché il fuoco restasse acceso: non inavvicinabili divinità religiose di cui si chiede il favore e da cui si aspetta la grazia, ma testimonianze vive e vere di quanto si può FARE … se si vuole e si accetta il sacrificio di tutta la volgare mondana pseudo-felicità.
    “…il Maestro è nell’anima e nell’anima per sempre resterà. Viva lei BELLA E MARTIRE che tutto quel che chiedi ti darà”. Cantava Paolo Conte…: non un iniziato ma un artista.
    Evidentemente la verità è VERITA’ e gli artisti di ogni arte sono servitori della medesima Legge.

    catulla2008
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    Sta visibilmente aumentando la luce e proprio la sua azione innesca in tutti gli organismi viventi un aumento della loro attività…un po’ come l’acqua sul fornello acceso.
    A giugno dell’anno scorso Nature Neuroscience pubblicava un articolo in cui veniva annunciata la possibilità di modulare l’attività cerebrale grazie alla luce (vedasi optogenetica). Dimostrato così che la stimolazione luminosa è capace di accendere e spegnere neuroni ed evidenziata una volta di più la nostra affinità con la luce.
    Il Sole cangia le cose ciascuna per la propria natura: la rena in diamante, la terra in fiore, la crisalide in farfalla…(la magistrale poesia della Vita).
    Noi lavoriamo dunque aiutati dalla luce e verso quel NOI che ancora non siamo eppure già conteniamo in ipotesi.
    Meravigliosa Primavera!

    catulla2008
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    Post totali: 244

    Leggendo e rileggendo, anche in conseguenza delle riflessioni emerse, viene da pensare ai famosi ‘corpi’ di cui diceva Kremmerz come a possibili stati della materia vivente, ciascunocon le sue proprietà e caratteristiche. Così mi chiedo: se il pensiero, guizzante e più rapido d’ogni cosa, trova espressione nel sistema nervoso, e le emozioni nel fiotto del sangue pulsante, allora è possibile che uno stato di essere via via più raffinato richieda materia che noi non concepiamo e che ci aprirà ad altre e più sottili dimensioni via via che sgrossiamo il nostro divenire…

    catulla2008
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    Di questo video molto intrigante e, certo, non facilissimo da comprendere per chi non ne mastica molto di fisica, resta un punto che credo di avere colto: è la nostra diversa ‘attenzione’ a punti (elementi) che prima non consideravamo a darci la possibilità di accedere ad altre dimensioni. Che significa che il nostro pensiero, volgendosi a cose ‘altre’ da quanto abbiamo fatto sin qui, comincia a costruire un ‘altro’ dentro di noi che avrà ‘altre’ possibilità.
    Ora, quanto sopra parrebbe vero a prescindere dal fatto che la nostra nuova ‘attenzione’ vada verso qualcosa che ci fa bene o qualcosa che ci fa male: come un percorso, questo può portarci in un burrone o in un Eden.
    In tal senso credo che la Schola abbia un’importanza enorme nella ‘formazione’ che decidiamo di dare al nostro pensare e che, esssendo una via di solo BENE, tale formazione produrrà infallibilmente un altro noi sicuramente migliore, anche se alla percezione attuale non è dato di cogliere la sostanza di ciò che ci apprestiamo a diventare in virtù del nostro nuovo pensare.
    Insomma, dato che pensare ed essere sarebbero una sola cosa, tanto vale imparare a pensare ‘bene’ per essere-stare bene.
    O no?

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