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NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA NELLA RICERCA DEI MECCANISMI CHE CAUSANO L’INSORGENZA DI ALCUNE PATOLOGIE; POSSIBILE RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NELLA PREVENZIONE E TERAPIA (questo è il titolo completo della discussione che non rientrava in 80 caratteri).
Buonasera a tutti, inizia oggi questa nuova discussione in cui alcuni Medici, regolarmente iscritti alla Schola, parleranno degli studi più recenti riguardo le cause e terapie di alcune Malattie.
Assistiamo oggi ad un profondo rinnovamento che coinvolge il Sociale ed in parte anche la Medicina che ha profondamente mutato il modo di approcciarsi allo studio di alcune Patologie.
L’Obiettivo di questi interventi che seguiranno è quello di cercare di comprendere come la Medicina così detta”Officiale”, in alcuni casi, si è avvicinata in maniera tangibile alla Medicina Ermetica o meglio alla visione Unitaria che ne sta alla base.
Quindi la Finalità non è quella di scrivere un trattato medico o di medicine alternative; per questo rimandiamo ai molteplici siti dove si possono trovare ampie notizie.
Vorrei precisare che la discussione non è riservata solo ai Medici ma è aperta a tutti i frequentatori del sito, anzi l’augurio è che i vari argomenti possano interessare un ampio pubblico e destino l’interesse per un dibattito costruttivo; sarebbe molto positivo riuscire a costruire, con l’aiuto delle Superiori Gerarchie che ringrazio per l’instancabile disponibilità, una specie di laboratorio di ricerca a cui tutti possono partecipare per cercare di raggiungere l’obiettivo.
A presto il primo intervento.Ricordo la convention sulla dieta Hermetica tenuta dalla S.P.H.C.I. al Pan di Napoli nel 2012, in particolare l’intervento della sorella pediatra iscritta alla Schola, dove raccontava di quanto fosse alto il tasso di mortalità tra i bambini in fasce abbandonati dai genitori naturali, o biologici per meglio dire, e di come tra questi, quelli che sopravvivevano, erano proprio quei bambini che “scelti” dalle nutrici/infermiere ricevevano più affetto o MATERia Amore. INteressantissimo thread! Aspetto il primo intervento!
Vai vedendo, alla fine dei giri e’ sempre l’Amore quella forza che tutto muove , come già disse qualcuno ! Forza materica ma ancora non misurabile dalla scienza moderna che pertanto non la contempla nei parametri utilizzati , ma che comunque non può fare a meno di notare dei cambiamenti di scenari a seconda che questa forza sia presente o meno nelle situazioni.Proprio come nelle possibilità di sopravvivenza dei bambini negli orfanatrofi, ricordati da Lucilio. Trovo che sia un esempio forte di quanta importanza abbia questa forza ,che noi chiamiamo Amore, per la salute e l’equilibrio.Per cui al di la delle specifiche prerogative delle singole sostanze , mi sembra che alla fine siano sopratutto semplici veicoli di questa unica forza/energia sanatrice, ragione per la quale la stessa cosa data con amore sana, data con odio avvelena.
Una iniziativa importante che si aspetta con grande interesse. Soprattutto in vista di quanto Bell si augura: “sarebbe molto positivo riuscire a costruire, con l’aiuto delle Superiori Gerarchie che ringrazio per l’instancabile disponibilità, una specie di laboratorio di ricerca a cui tutti possono partecipare per cercare di raggiungere l’obiettivo”. Quindi un progetto davvero importantissimo che si caldeggia e si tifa fraternamente.
Non sarà un caso che la sera prima della pubblicazione del post di Bell ho ascoltato una conferenza tenuta da un Fisico Sperimentale – prof. Marco Napolitano – dal titolo “Materia-antimateria: una simmetria imperfetta”. Riconosco di non aver compreso molto. Ma una cosa vorrei condividere in questo thread, sperando di riportare notizie fondate.
Assodato che l’antimateria esiste, come interagisce con la vita reale? sembra che anche nell’organismo umano il decadimento del potassio 40 produce naturalmente un anti-elettrone (oggetto che ha stessa massa dell’elettrone ma carica opposta), cioè antimateria. Quando elettrone e anti-elettrone si avvicinano annichiliscono (scompaiono) sviluppando, senza lasciare alcun residuo materiale, energia nella forma di radiazione elettro-magnetica (nello specifico radiazione cosiddetta gamma), con valori di migliaia di volte maggiori di quelli caratteristici dell’atomo.
La fisica quantistica collabora con la medicina laddove gli studi fisici sull’antimateria sono stati applicati ad esempio nella tecnica diagnostica (per analizzare lo stato del cervello) della PET e sembra anche in campo oncologico.
Sarebbe interessante poter capire di più, anche in relazione ai nostri studi ermetici.Affascinante tema quello dell’Amore, che oltre ad essere un nobilissimo sentimento, risulta essere una Legge da incarnare e realizzare in senso ermetico per cui si dice “che fissa nell’attimo che vola la parola che crea”,riconducibile all’”Una che tutto in sé contiene”,e che,a proposito di mito, è rappresentato da una Dea, Venere. Sarà per questo che si può parlare dell’Amore come di un linguaggio universale e per di più sintetico? E da ultimo in questo nuovo interessantissimo thread, viene ricordato che,oltre a linguaggio, è anche nutrimento e alimento base per la crescita psico-fisica umana e non solo…. Chissà se in termini di materia\antimateria, come suggeriva tanaquilla,al nostro livello, potessimo capire cosa l’Amore ha a che fare con la nostra materia e come interagisce con le nostre molecole, visto che è cibo e linguaggio e….cosa ancora??Sappiamo che a livello organico ad es. è la bocca\gola l’organo preposto ad entrambe le funzioni con saliva,denti ecc. per masticazione e prima digestione e poi le corde vocali per l’articolazione dei suoni e parole…forse ancora una volta la chiave analogica ci potrebbe aiutare?! Un caro saluto a tutti
Stasera parlerò dei nuovi risultati nella ricerca del Glaucoma Primario ad Angolo Aperto che è una delle principali cause di cecità irreversibile in tutto il mondo.
Recentemente l’uso di tecnologie avanzate di Risonanza Magnetica per immagini ha dimostrato l’alterazione della connettività cerebrale ed atrofia della materia grigia e del sistema visivo in pazienti con grave glaucoma.
Fino ad oggi la causa di questa patologia era attribuita solo all’aumento della pressione oculare che, se non controllata farmacologicamente, portava lentamente alla morte delle cellule retiniche e del nervo ottico con una progressiva riduzione del campo visivo.
Oggi questi studi capovolgono questa visione e inquadrano il glaucoma nel più vasto e complesso ambito delle m. neurodegenerative quali il M. di Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Multipla arrivando ad ipotizzare che una significativa ed estesa neuro degenerazione glaucomatosa potrebbe diffondendosi nel cervello testimoniando un feedback tra sistema visivo ed extra-visivo.
In particolare è interessante la relazione tra la progressiva atrofia dell’ippocampo (caratteristica delle prime fasi del m. di Alzheimer) e l’aggravarsi del glaucoma.
Ciò conferma che il solo controllo della pressione oculare, come accertato dalla casistica, in molti casi è un limite invalicabile che le nuove scoperte scientifiche tendono a superare prospettando nuovi orizzonti diagnostici e di cura in cui l’aspetto oculistico trova ampia sinergia con quello neurologico.
In questo procedere verso una visione sempre più unitaria degli aspetti fisiopatologici non possiamo che rilevare una sintonia con la Visione Hermetica che da sempre ha considerato gli aspetti patologici dell’essere riflesso di uno squilibrio “nel centro di comando e controllo”.
Da sempre si è detto che l’occhio è lo specchio dell’anima ed in futuro potrà essere la spia dell’insorgenza di squilibri a livello centrale e una porta aperta attraverso la quale diagnosticarli favorendone la cura.
Tra i rimedi delle Lunazioni segnalo che il Maestro Kremmerz consiglia l’Aurum praecipitatum quale rimedio elettivo per il Glaucoma.
Nei prossimi post, insieme a tanti di voi, mi auguro di approfondire questo aspetto cercando anche collegamenti con l’alimentazione.Non c’è che da lodare e da fare il tifo per questo progetto,Bell. L’operato dei medici che si aprono alla possibilità sperimentale di cercare risposte nell’integrazione con la medicina ermetica è lodevole. Vorrei davvero essere medico per comprendere meglio e più a fondo.
Anch’io ho partecipato sia a Napoli che a Cerreto di Spoleto al convegno sull’alimentazione organizzato dalla Schola ricordato da Lucilio, e ricordo argomenti e angolature molto interessanti e all’avanguardia.Un saluto a tutti i partecipanti. Mi sembra coraggioso e lodevole costruire dei ponti di conoscenza tra ambiti di studio e ricerca differenti, pur se appartenenti allo stesso ambito medico, contrastando la tendenza alla frattura della visuale unitaria, che gli approfondimenti in ciascuna branca specialistica ha determinato negli ultimi decenni. L’avvento delle super-specializzazioni ha creato solchi profondi tra gli studiosi del mondo scientifico e, in medicina, ha reso sempre più centrale e determinante il lavoro di collegamento e intermediazione del medico di base, professione che esercito da anni: il medico cosiddetto “di famiglia”, quello cioè che custodisce e interpreta la storia clinica non solo del singolo ammalato, ma dell’intera famiglia a cui lo stesso appartiene, e, se possibile, la correla a quella di più nuclei familiari dello stesso tessuto sociale.
Questo approccio di studio e assistenza è confortato dagli ormai noti studi di genetica e dall’esposizione alle stesse condizioni ambientali, economiche e sociali dei componenti di una stessa famiglia. In realtà non è infrequente osservare il ripetersi di patologie fisiche o mentali nell’ambito della stessa genia, tanto che a volte è possibile prevederne e impedirne lo sviluppo. L’esercizio della prevenzione e della profilassi individua nel medico di medicina generale la figura centrale nel ruolo di coordinatore ed esecutore degli iter diagnostici e terapeutici. Tutti questi compiti avvicinano il medico di base al medico ermetico se non fosse che la medicina ermetica può essere esercitata anche da chi non possiede una laurea in medicina ma che supporta e sostiene la medicina ufficiale con la sua pratica e le sue conoscenze. Lo scopo ultimo per il medico ufficiale e il terapeuta ermetico è la salute e l’equilibrio di ogni essere e l’integrazione armoniosa degli interventi rappresenta il modo migliore per affrontare e sconfiggere qualsiasi malattia, con benefici immediati e a distanza, se consideriamo che la terapeutica ermetica sana gli squilibri profondi sottesi alla malattia che altrimenti tenderebbe a recidivare. Inoltre, per quanto la vis terapeutica di un qualsiasi medico esercente della medicina ufficiale possa essere sostenuta e potenziata da un atteggiamento benevolo e filantropico,l’uso consapevole dell’Amore filosoficamente inteso è appannaggio del solo medico ermetico e questo fa la differenza!!
Oltre a ciò, le relazioni che legano argomenti di specialità mediche apparentemente lontane, di cui spesso si sono perse le tracce, possono essere identificate e riallacciate sulla scorta delLa visione ermetica della Vita, che considera l’uomo e il creato facenti parte di una Unità complessa e interdipendente. Si vengono così oggi a dimostrare scientificamente assunti che l’ottica della Tradizione ha permesso di ipotizzare e che ha sostenuto le intuizioni degli scienziati del passato, cui mancavano gli strumenti tecnologici di studio di cui oggi disponiamo. Proviamo allora ad esaminare, così come consiglia Bell, ogni squilibrio, ogni sintomo fisico o mentale con occhio più limpido, secondo una prospettiva più ampia, e cerchiamo di curarlo avvalendoci degli strumenti della medicina ufficiale e secondo il conforto e i suggerimento dei medici riconosciuti, senza però dimenticare il sostegno della medicina ermetica e della sapienza tradizionale che nella Schola trova custodia e diffusione.I risultati dei recenti studi sulla patogenesi del glaucoma, esposti da Bell, mi portano a considerare limitante la suddivisione anatomica in organi (quale appunto è l’occhio) e apparati come ‘strutture a sé’. Nell’embriogenesi, che è la fase di ‘costruzione’ in utero del nascituro, ogni organo e ogni apparato si struttura per il sequenziale amalgamarsi dei tessuti derivati dai tre foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma, endoderma) generatisi dalla fusione dei due gameti (spermatozoo e uovo), fino a ‘fabbricare’ un organismo umano completo.
Quanto esposto sul glaucoma ci evidenzia come una patologia insorta in un distretto, in realtà non vi rimanga circoscritta, ma possa rappresentare la prima manifestazione di un processo patologico che finirà per coinvolgere cellule aventi medesima origine.
È da più parti auspicato che, pur mantenendo la necessaria specificità d’interesse, in medicina si guardi all’uomo non come a un corpo costituito di parti assemblabili, ma come a unità organica, la quale noi sappiamo avere in sé quel principio vitale, senza la cui attivazione a nessun farmaco sarà concesso dare salute.Secondo il “Rapporto Italia 2017” dell’Eurispes, vegetariani e vegani rappresentano il 7,6% della popolazione (8% nel 2016). In particolare, il 4,6% (-2,5% rispetto al 2016) degli italiani si dichiara vegetariano e il 3% (+2%) vegano.
Nel 2016 (dati Eurispes) la maggior parte di chi ha risposto di essere vegetariano o vegano lo è per ragioni salutistiche: il 46,7%. Il 30%, invece, per sensibilità nei confronti degli animali e poco più del 12% deve la sua scelta alla sensibilità per la tutela ambientale.
I bambini, figli di genitori vegetariani o vegani, sono spesso sottoposti a medesimo regime alimentare.
Se è accertato che una corretta dieta ovo-latteo-vegetariana fornisce tutti i nutrienti necessari a una crescita adeguata, così non è per la dieta vegana, essendo carente di sostanze indispensabili all’organismo, di esclusiva provenienza animale.
Poiché quasi il 50% di chi è vegetariano o vegano lo è per ragioni salutistiche, allego un link a un pensiero di Umberto Galimberti, riguardo al quale riterrei interessante aprire uno scambio di idee, riservandomi di intavolare un discorso sull’educazione alimentare nell’infanzia a un prossimo post.
https://pensierinidellabuonanotte.wordpress.com/tag/salutismo/Emerge da questa interessante discussione una linea di tendenza, che definirei ormai evidente, di convergenza tra medicina ufficiale e quella “Ermetica-Tradizionale”, riscontrabile anche i altri ambiti scientifici. Ad esempio, sono noti i principi su cui si fondava la medicina praticata da Pitagora, come è illustrato nel quaderno dell’omonima Accademia a lui intitolata e la posizione rigorosamente scientifico-sperimentale del Maestro J.M. Kremmerz, sulla relazione tra agenti patogeni, stato di sanità ed equilibrio dell’organismo umano, oltre alla valutazione dell’origine profonda endogena e spesso esogena imponderabile delle patologie. Entrambi consideravano l’uomo un “unicum” non frazionabile nelle sue parti, influenzato dall’ambiente in cui viveva, dalla sua storia e dagli alimenti che assumeva. E’ insito nella Natura stessa il principio dell’autoguarigione umana da attivare. Via via che il sapere collettivo dell’umanità progredisce, vengono superate le barriere della superstizione e dell’ignoranza, avvicinando la scienza ufficiale a spiegare ciò che fino ad allora non si comprendeva. I progressi della medicina oggi consentono interventi chirurgici sempre meno invasivi e traumatici, incrementando la loro precisione, diminuendo gli errori e aumentando gli esiti positivi, cioè sono più intelligenti dell’antica consapevolezza del rispetto per la Materia di cui è fatto l’uomo. L’affiancamento della medicina Ermetica non può che giovare, favorire e sostenere l’attività del medico nell’esercizio della sua attività istituzionale, senza mai invadere il suo specifico campo o sostituirsi. Ben venga uno scambio di idee costruttivo che possa approfondire questo argomento oggi più attuale che mai.
Ho letto e apprezzato il pensiero di Galimberti, linkato da Buteo e mi par vero che oggi in molti casi si possa parlare più che di “regime”, di “religione alimentare”. Invece, nelle Lunazioni del Kremmerz sono consigliati alimenti e cibi, bene influenzati e dunque particolarmente efficaci luna per luna. Un criterio di questo tipo non so se sia utilizzato nei regimi alimentari oggi suggeriti nelle diverse diete, se non il consiglio di consumare alimenti della stagione. Un’altro criterio che penso valido, quando è possibile, è il mangiare alimenti coltivati in loco e non provenienti da fuori. Un mango coltivato in Sicilia non solo è squisito, senza pari, ma ha sicuramente proprietà positive diverse dai manghi importati dal Perù. Quindi anche la globalizzazione – sebbene sembri utile trovare di tutto – non sempre aiuta il buon regime alimentare.
Il professor Galimberti fa bene a porre l’accento sulla caduta dei valori “tradizionali” per questo venire prepotentemente a galla della voglia di star bene (anche una rivista sulla salute ha un tale nome) a tutti i costi ma aggiungo che personalmente non vedo differenze tra questa tendenza e – ad esempio – quella delle tecnologie che imperano nelle nostra sempre più liquida società.
Come sempre tutto sta nell’uso che si fa dei nuovi mezzi e delle nuove informazioni: posso usare l mio telefono solo per inutili sciocchezze oppure utilizzarlo proficuamente per connettermi a questo forum, ad esempio. Così per l’alimentazione: possiamo diventare schiavi delle mode alimentari e sostituire un credo religioso cieco con un altrettanto cieco credo salutista oppure, come pone l’accento tanaquilla9, vedere tutto in una diversa ottica assai più ampia e “intelligente” che partendo dalle continue nuove scoperte nel campo dell’alimentazione possa – sostenuta dal nostro metodo ermetico – aiutarci a saper scegliere.
Credo che ogni modello tenda di per sé a porsi come totalizzante ed autoreferenziale e quindi come sfuggire alla solita trappola delle sovrastrutture? In questo bailamme di canti e controcanti mi aiuta sempre rileggere le basi dell’insegnamento del Maestro Kremmerz dove riesco a trovare infallibilmente la sua applicabilità anche in tutti gli aspetti della nostra vita profana:- Questa risposta è stata modificata 6 anni, 10 mesi fa da Macrobio.
Abbiamo ritrovato l’Aurum nelle Lunazioni del Maestro Kremmerz che lo consiglia come rimedio elettivo nella terapia del glaucome. Questo ancor oggi è confermato nella farmacopea omeopatica in cui questo principio, in ambito oculare e nervoso centrale, trova varie applicazioni: Iperemia congiuntivale, Congiuntiviti, Irite e Coroidite, Ipertensione oculare ed Emianopsia orizzontale (la metà superiore del campo visivo non è visibile).
Quindi osserviamo che la Tradizione Ermetica trasferita dal Kremmerz nelle lunazioni, sin dalla notte dei tempi utilizzava questo rimedio per la cura delle malattie degli occhi anticipando quanto lo stesso Hannemann formulerà, nella sua Materia Medica, nell’Ottocento, sino alle più recenti scoperte e conferme della medicina ufficiale.
Glaucome e alimentazione:
Alla luce di quanto detto nel precedente post il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e terapia del glaucoma può essere inquadrato nei seguenti tre punti:
1) All’alimentazione più appropriata per la riduzione della pressione oculare tramite un miglioramento del deflusso dell’umor acqueo dall’interno dell’occhio, possono concorrere:
-La Vitamina C: utile contro la ipertensione del Glaucoma ma anche per la cura delle Ulcere Corneali, e per prevenire o combattere infezioni oculari.
La possiamo ritrovare in alcune verdure quali cetrioli, pomodori e broccoli, e in alcuni tipi di frutta come fragole, arance e kiwi.
-La Vitamina b12: che oltre a ridurre la pressione oculare, stimola la crescita e lo sviluppo cellulare, il metabolismo degli alimenti ed il sistema immunitario.
Fonti di approvigionamento delle vitamine di gruppo b sono i piselli, le lenticchie, i cereali integrali, il germe di grano, uova, carne e fegato.
2) Agli alimenti che favoriscono un ripristino del normale flusso sanguigno al nervo ottico sono quelli che contengono:
-Gli Omega 3: che migliorano il flusso sanguigno centrale e periferico con effetto protettivo contro la morte neuronale. Si possono ritrovare nel pesce azzurro, salmone, tonno e crostacei.
-Alcuni estratti dal Ginko biloba hanno dimostrato di avere pure questa funzione e di essere dei neuroprotettori.
3) All’aspetto innovativo nella Terapia del Glaucoma, previo l’utilizzo di sostanze che favoriscono la neuroprotezione, cioè prevengono, rallentano, o annullano, la morte dei neuroni a seguito di un insulto primario, indipendentemente dall’insulto stesso. In tal senso, si utilizzano sostanze neuroprotettrici che si sono dimostrate efficaci nella Sclerosi laterale Amiotrofica, nell’Alzheimer, nel Parkinson.
Un esempio è la Lecitina che è presente nella soia ed è adoperata nell’industria alimentare come addensante. La sua componente principale, la colina, viene data anche per via orale ed ha la caratteristica di raggiungere agevolmente il sistema nervoso centrale dove stimola la funzione di alcuni neurotrasmettitori, producendo così, nel nel Glaucoma, miglioramenti del campo visivo.
Comprendendo benissimo che il rischio è quello di perdersi nella ricerca delle singole sostanze, e per venire incontro sia alla comune fame di conoscenza che all’istanza di Mandragora (non è necessario essere medico per cogliere nei frutti della terra i principi utili alle terapie, basta conoscerli), vi presenterò, scadenzandole nella sequenza dei vari post, delle ricette tratte da un libro che lo Scienziato Lucio Buratto, uno dei padri dell’Oculistica, ha scritto, dedicandolo completamente all’alimentazione così detta povera e di origine Italica; pensando che questa modalità facilitasse la prevenzione e la cura delle patologie oculari.
PRIMA RICETTA: Penne all’ortolana:
INGREDIENTI:
-PATATA: RICCA DI AMIDO, POTASSIO, VITAMINE C E B5
-FAGIOLINI: RICCHI DI PROTEINE E FIBRE, SONO UNA BUONA FONTE DI CAROTENOIDI E FLAVONOIDI
-CIPOLLOTTO: RICCO DI VITAMINA C E FLAVONOIDI
-PEPERONE: RICCO DI CAROTENOIDI E SOPRATTUTTO DI LUTEINA
-TIMO: CONTENENTE OLI ESSENZIALI E FLAVONOIDI
Buon appetito a tutti!
- Questa risposta è stata modificata 6 anni, 10 mesi fa da admin Kremmerz. Motivo: refuso
Il post di mens.libera ha toccato l’argomento delle nuove tecnologie utilizzate in chirurgia per ridurre l’invasività degli interventi e quindi, essendo proprio questa la mia specialità, colgo volentieri l’occasione di sintetizzare qualcosa. La chirurgia ha iniziato il suo vertiginoso sviluppo da quando alla fine dell’ottocento si sono perfezionate le tecniche anestesiologiche al punto da consentire di aprire un addome o un torace in relativa sicurezza. Da allora un numero crescente di patologie ha potuto beneficiare di un trattamento chirurgico che nel corso del secolo passato si è progressivamente evoluto verso operazioni tecnicamente sempre più complesse, soprattutto nel campo della chirurgia dei tumori e della chirurgia pediatrica arrivando così ad esempio all’asportazione o al trapianto di più organi contemporaneamente. A questa entusiastica e crescente tendenza demolitiva che ha caratterizzato le ricerche e le esperienze chirurgiche della prima metà del novecento, si è pian piano affiancata l’evidenza dell’importanza di preservare il più possibile gli organi, i tessuti e l’equilibrio generale del malato. Su queste basi e grazie anche al progredire delle terapie mediche o delle tecnologie ingegneristiche, molti interventi oggi provocano un trauma enormemente inferiore rispetto a quanto accadeva solo pochi decenni fa. Senza entrare troppo in dettagli, fanno da esempio il trattamento di quasi tutti i tipi di tumori come mammella, intestino, esofago, stomaco, rene, prostata, utero, fegato, pancreas che oggi viene effettuato con procedure chirurgiche decisamente meno invasive e invalidanti. Va detto però che il successo della chirurgia laparoscopica e di questo approccio mininvasivo in generale non è limitato agli intuibili vantaggi in termini estetici o di minor sofferenza ma soprattutto alla minore alterazione degli equilibri dell’organismo, sia in termini di ‘omeostasi’ intraoperatoria che di perturbazioni a distanza dall’intervento. Sempre più infatti il mondo scientifico si sta accorgendo dell’importanza dell’interrelazione tra i vari organi, tessuti, strutture, sostanze e composti vari del corpo umano e la conseguente necessità di alterare il meno possibile un apparato che di giorno in giorno si scopre determinare importanti riflessi sugli altri. Dalla visione per singoli apparati si è prima iniziato a parlare di ‘assi’ di comunicazione per arrivare poi oggi a parlare di ‘reti’. La visione frammentata della molteplicità si innalza passo dopo passo verso una visione unitaria e integrata e come non vedere allora una sintonia con il percorso della nostra scuola teso a riportare tutto all’Uno? O come non notare come la scienza si stia dirigendo verso una visione integrata del corpo umano e delle sue patologie? Sono innumerevoli i filoni che si stanno portando avanti in questa direzione, basti ad esempio pensare a quanto sta emergendo sull’importanza della flora batterica intestinale, il cosiddetto microbiota, e quindi dell’alimentazione per una serie estremamente articolata di connessioni e influenze più o meno patologiche a livello di tutti gli altri distretti corporei, nessuno escluso. Adesso mi fermo ma su questo ne riparleremo!
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