Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …

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  • guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    Auguri a tutti

    Eris
    Partecipante
    Post totali: 30

    Un Saluto a tutti i Fr e Sr , un ringraziamento Particolare alla DELEGAZIONE GENERALE ed a tutti i Maestri di MIRIAM per la guida e L’amore che ci offrono ,un Grande Abbraccio a tutti e un felice Augurio per questo 2022

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    È vero, caro Garrulo, anche io trovo affascinante ed enigmatica la figura di Giano bifronte, con appunto le due facce opposte l’una all’altra. Mi viene in mente che,dopo essersi spogliati del superfluo, con il cadere di tutte le foglie autunnali e dopo aver opportunamente preparato il terreno arando e seminando, ci venga poi chiesto “conferma” di voler cambiare davvero. Guardare avanti vuol dire non demordere su un lavoro cominciato e portarlo a compimento ( Virgilio nelle ” Georgiche” metteva in luce il pericolo che anche buone sementi potessero andare perse, per vari e spesso ignoti motivi…). Viceversa, se cerchiamo nuove terre…ma con vecchi occhi, non volendo, rimaniamo agganciati al passato e ai nostri propositi e desideri che, seppur buoni, non ci aiutano a crescere davvero. Chissà, forse Giano indica anche questo pericolo insito in chiunque ricerchi sinceramente. Buona serata a tutti e…cerchiamo di guardare avanti!!!Adesso vado a mettere un cappuccio al Giano che guarda dietro e un bel paio di occhiali per la miopia al faccione davanti! Ahahah!!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    La medaglia ha sempre due facce da considerare…
    Se non erro Giano o Ianus, considerato daio latini divinità primaria, anche in ordine di tempo, prima era la Ianua, “la porta”, o D-iana, ovvero Colei che presiede all’apertura e alla chiusura del cielo, come Venere (Stella Matutinis e Stella Vesperis) o la “ianua coeli” la Vergine (Vir-agens)…

    “Laudi alla Vergine Maria” è stata concepita da Verdi nel 1898 con parole tratte dall’ultimo canto del Paradiso di Dante…

    Macrobio
    Partecipante
    Post totali: 63

    Bellissimo brano verdiano! Lo ascoltavo proprio alcuni giorni fa trasmesso alla radio durante una lettura dantesca del XXXIII Canto del Paradiso dove il poeta – accompagnato qui da Bernardo di Chiaravalle, padre spirituale dell’Ordine Templare – definisce la Madonna “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio”. Questo l’inizio del Canto:

    Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
    umile e alta più che creatura,
    termine fisso d’etterno consiglio,

    tu se’ colei che l’umana natura
    nobilitasti sì, che ’l suo fattore
    non disdegnò di farsi sua fattura.

    Nel ventre tuo si raccese l’amore,
    per lo cui caldo ne l’etterna pace
    così è germinato questo fiore.

    Un caro saluto e buon Novilunio.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    che bella questa laude, trasmette tutto il Bene che la Vergine, Dea d’Amore, emana!

    Dafne
    Partecipante
    Post totali: 45

    Per quello che ho sentito nella mia esperienza, ci sono monete con Giano Bifronte nella zona di Colfiorito sui Sibillini che si chiamavano “pesi” e che sono stati ritrovati anche nel Fiume Ambro. Sempre nell’area, vicino a Rapagnano, ci sono le Ripe di Giano dove c’è anche una fonte dedicata. In questa località c’era sicuramente un tempio a Giano sotto la chiesa, infatti hanno ritrovato anche lì dei reperti.
    Le offerte al dio venivano portate dove c’era un fiume o l’incrocio dei fiumi, con un significato connesso all’acqua, sempre.
    Ho frequentato questo luogo per tanti anni senza sapere che era dedicato a Giano.
    In particolare condivido il commento di Seppiolina e ne approfitto per fare tanti tanti cari Auguri di Luce e Salute a tutti i Fratelli, ai Maestri e al Delegato Generale.

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Care Sorelle, Fratelli e Naviganti,

    condivido con piacere questo brano relativamente recente intitolato “L’Angelo”.

    Il tema trattato è quello della relazione tra uomini e Angeli.

    Il testo, il cui epilogo è “Imparerò come si parla a un Angelo”, è molto lineare e semplice.

    La musica, invece, quasi per contrasto, crea un’atmosfera tesa e sospesa nella quale aleggia la voce stupenda di Barbara Casini.

    L’uditore, se chiude gli occhi e apre le orecchie, viene trasportato in una dimensione rarefatta dalla quale può apprezzare lo spessore artistico di questa interpretazione.

    Vi abbraccio tanto: il momento non è semplice per nessuno e io cerco nella musica la forza della bellezza per provare a non farmi sommergere dal peso dell’aria che si respira.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Una bella interpretazione, e un bel brano, caro Alef.
    Ben venga tutto ciò che di nobile ci sottrae alla “pesantezza dell’aria che si respira”, come scrivi, compresa la musica, la natura, la bellezza, un affetto, un bambino, un cucciolo, una chiacchierata con un fratello, e quant’altro….
    Principalmente il nostro ideale, sempre vivo, presente e condiviso, ci aiuta a mantenerci in equilibrio e neutrali!
    Siamo insieme, caro Alef. Nessuno di noi è solo.

    Dafne
    Partecipante
    Post totali: 45

    Grazie dello spunto di riflessione, Alef, anche se non è per me, perché anche se la musica è gradevole non mi stimola particolarmente. La musica è importante, è fatta di numeri, l’universo è fatto di numeri e noi nelle nostre preghiere usiamo formule che contengono numeri come sono i canti gregoriani e come lo erano le campane di una volta e quindi tutto si riduce a numeri messi in un certo modo, per cui risuonano in una certa maniera anche dentro di noi, anche noi siamo Numeri nella Catena. Allora come si può parlare con gli Angeli? Qual è la dimensione o il piano in cui possono stare vari tipi di Angeli? Io penso che la purezza dell’animo veramente puro e profondo ti guidi da solo se hai la capacità e sei arrivato a un certo punto del cammino, come quello che stiamo facendo nella Miriam che ci purifica.
    In questo periodo così molto pesante cerchiamo di essere vicini e uniti. Con affetto e grazie!

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Grazie cara Tanaquilla: ho percepito il tuo messaggio come una dolce carezza. Ti abbraccio

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Dice il Kremmerz che man mano che l’essere umano si libera dalle prigioni del corpo materiale, l’angelo antico, l’Ermes, si manifesta, processo, questo, da Lui identificato anche con il termine “angelizzazione” o “divinizzazione dell’uomo vivente”.
    Ognuno di noi, nel suo piccolo, sta facendo esperienza in questo senso e questo mi porta a pensare che ci siano esseri a vari livelli di evoluzione e purificazione di cui noi non ne possiamo neanche immaginarne la curvatura. Su questo argomento ho riletto delle belle pagine del Maestro: dalla Porta Ermetica a Elementi di Magia Naturale e Divina passando dal Fas. D

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Anche io ho percepito i vostri messaggi come una carezza, Tanaquilla e Alef, grazie!
    E’ vero che siamo uniti anche a distanza, ma ogni tanto dircelo è una boccata di ossigeno salutare…fa bene …

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    La nostra unione, nella nostra Catena, è la nostra forza. La nostra unione la si percepisce, la si tocca, la si vive. In questo periodo, così buio per l’umanità, dove le parole vengono usate spesso solo per deviare i pensieri e condurli su strade tortuose e prive di verità, le nostre parole risuonano in maniera “angelica”. E’ bello sapere che qui ci siamo, sempre e comunque.
    Vi abbraccio tutti.

    Cingallegra
    Partecipante
    Post totali: 26

    Carissimi Fratelli, scrivo qui perché più emozioni di così “lungo il cammino” non saprei esprimerle! Spero, nonostante il periodo richieda ancora tutela e tanto impegno miriamico e profano, di darvi una lieta notizia. Nel mese di Giugno nascerà un piccolo uomo sperando che diventi un fedele miriamico. Il cammino del miriamico è strano. E’ come seguire un sentiero di montagna, a volte impervio e faticoso, a volte magico e inaspettato, a volte richiede uno sforzo fisico e materico a cui non eravamo pronti. O pensavamo di non esserlo. Un sentiero di montagna in cui scorrono le stagioni come il buio e la luce, ma un sentiero in cui perdersi è impossibile. Nel mio percorso ho sperimentato, e dovuto sperimentare, come lasciare il posto all’Amore là dove la rabbia o l’insoddisfazione avrebbero potuto corrompere o arrugginire; e il posto è rimasto “pulito”, dedito alle buone pratiche come quelle che tanto amo e descritte nei Preliminari di Pace. Plasmare gli eventi affinché non intacchino salute, carne e volontà è difficile, poi a furia di lavorarci su ci si dimentica quasi e tutto diventa naturale. E ora tutto questo Amore avrà un volto. Vi abbraccio tutti fraternamente.

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