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Bellissimo questo video, mi era sfuggito. Molto interessanti le tue considerazioni Garrulo1, la Natura è davvero meravigliosa!
Mi collego a Catulla in biblioteca on-line a proposito di madri e donne, oggi che ricorre il giorno in cui la società del lontano 1 febbraio 1945 ci ha riconosciuto il diritto di esprimemere un voto.
Attingo qui, rileggendo la Ballata sulla donna (E. Sanguineti) postata da Mara329 il 14 marzo 2016, a commento di La parola al Maestro: https://www.kremmerz.it/la-donna-e-luomo-secondo-la-filosofia-ermetica-di-giuliano-kremmerz/Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.Grazie mandragola, sempre bella la poesia sulla donna e al proposito mi viene in mente quando il Kremmerz parla dell’Ente e lo definisce come l’unità di creatore e creato, fattore e opera, albero e frutto. E non è forse la donna albero e frutto?
Ho trovato che in Scozia un albero di 3.000 anni, un tasso maschio, sta “cambiando sesso”, ovvero sta sviluppando caratteri tipicamente femminili, producendo addirittura bacche sui rami. Il fenomeno è ritenuto dai botanici eccezionale.
Si diceva anche in Biblioteca on-line che la Natura nel suo principio Femminile intelligente attui strategie impensabili, laddove sia necessario all’evoluzione e al mantenimento della propria semenza …Cara Mandragola, il tuo post sull’albero plurimillenario, che da maschio spargitore di polline nell’aria di Scozia comincia a produrre bacche, caratteristica questa degli alberi ‘femmina’, secondo la classificazione dei botanici, mi ha colpito non poco, inducendomi a riflettere una volta di più sulle sorprendenti capacità della natura, in grado niente meno di trasformare radicalmente alcune delle delle proprietà basilari della materia vivente, come quelle che presiedono alla riproduzione. Inoltre, mi ha sorpreso ancor più la strana concomitanza che si è verificata nel leggere il tuo post: avevo appena finito, spinto da una subitanea curiosità, di informarmi sul procedimento necessario per ottenere il lievito madre partendo dalla semplice farina. Ho trovato il risultato di questo semplice ma laborioso procedimento assolutamente affascinante: la materia che, opportunamente trattata, si fa lievito per l’accrescimento, potenzialmente all’infinito, di altra materia di egual natura. Non ho potuto fare a meno, allora, grazie anche al tuo richiamo al Principio Femminile intelligente e alle sue “impensabili strategie”, di considerare come tutto ciò si ricolleghi analogicamente a quanto la Tradizione, nella sua immutabilita, ci trasmette attraverso la Schola.
Un caro abbraccio a tutti.Anche in alchimia si parla di androgino e, mi sembra, che l’alchimia riconosca ad ogni essere umano la potenzialità di raggiungere questo stato. Nel caso citato da mandragola11, la natura fa anche di più. Nel caso dell’Alchimia è l’Artista che apprende le leggi della Natura e imita con consapevolezza, chissà come può avvenire il meccanismo per una pianta che – nello stato attuale delle conoscenze scientifiche – non dovrebbe avere consapevolezza di sè.
Mi hanno colpito quel tronco e rami così percorsi da tortuosi anfratti: chissà se è potuto avvenire un ‘innesto spontaneo’ magari per bacche lasciate cadere, come spesso accade, da qualche uccello in transito, in una sorta di semina aviaria? Magari, Garrulo, puoi dirci qualcosa..
Caro ippogrifo, mi rincuori! Fa sempre bene avere conferme che siamo in sintonia!
A proposito di trasformazione della materia in altra “materia di egual natura”… ricordate il cesto di fiori e spighe che il
+++++ Maestro aveva inviato in dono all’Accademia Pitagora, che dopo un tot di tempo aveva generato tante farfalline? Dal vegetale all’animale. Ci colpirono in particolare gli input a riflettere proprio sulle trasformazioni generative della materia. I Fratelli e le Sorelle si ricorderanno …Visto che parliamo di Materia riporto dal secondo fascicolo de “La Fenice” la definizione di Universo: elaborazione successiva e continua della Materia Unica in base ad una Legge Unica.
Una definizione così sintetica e auto-esplicativa non l’avevo mai letta.
Tanti cari abbracci
Alef
Davvero stimolanti e ricchi di spunti di riflessione gli ultimi post! Leggendo la definizione di universo riportata da Alef, mi viene in mente il concetto di moto, espresso nel Credo della Schola. la materia è sempre in movimento perché in continua trasformazione per la sua evoluzione e in tal senso mi viene in mente l’aforisma ermetico “la Vita comanda alla vita”,come se il fine di bene unico sia la vita universa e il suo perpetrarsi….
si Mandragola ricordo il bellissimo cesto donato dal Delegato e mi sono risuonate le parole del Credo pronunciate dai Fratelli del C.I….. fa tanto bene all’anima ricordare quei momenti meravigliosi!buonanotte cari fratelli
Che bello Alef! Io invece faccio così fatica… Anzi, non capisco proprio! Puoi spiegarmi la Legge Unica?
(Dalla Sorella Dafne)
Non mi fa strano che la parte femminile dell’albero faccia così perché ne aveva bisogno per la sopravvivenza, perché stava morendo. In qualche modo si è riallacciato alla cosa primigenia da cui ha avuto tutto origine, al femminile, alle Madre che è un Principio di Salute.
Per me l’origine è femminile, anche nella vita biologica dell’umanità. Se ricordo bene, un fratello medico sosteneva scientificamente che all’inizio c’era il cromosoma femminile, che ha come ceduto una parte di sé, non ricordo il numero esatto 3 o 4, per dare origine al cromosoma y. Il Femminile è l’origine e faceva tutto da solo, tutto era originato per via materna, anche per partenogenesi.
Questo dialogo possa servire sempre per crescere. Saluti e buon lavoro!Cara Buteo, non conosco affatto la Legge Unica. Ti ringrazio per la domanda che mi ha indotto a riflettere. Questo l’esito della riflessione:
1) la Legge permea ogni singola particella della Materia Unica determinando l’evoluzione delle singole particelle e del loro insieme;
2) visto che l’osservazione della Natura ci manifesta sempre la ciclicità Nascita-Evoluzione-Morte-Nascita-Evoluzione-Morte…., immagino che la Legge Unica debba in qualche modo rappresentare la sintesi della ciclicità;
3) la sintesi plastica della ciclicità è lo Zero (O) perché graficamente rappresenta un ciclo che si ripete indefinitamente pertanto credo che la Legge di cui parliamo sia legata in qualche modo allo O;
4) O oltre a rappresentare la ciclicità rappresenta la neutralità: la somma di numeri positivi e negativi in egual misura produce Zero come risultato: la Legge quindi potrebbe anche essere legata al concetto di neutralità;
5) in O abbiamo due fuochi: questo potrebbe essere un altro elemento collegato alla Legge;
6) concludendo, se rifletto sulla Legge pervengo ai concetti di ciclicità, neutralità e doppio fuoco;
7) purtroppo non sono in possesso di elementi per proseguire… e non posso neanche essere sicuro che le affermazioni 1)-6) corrispondano al Vero.Davvero belli i vostri post! Mi ha colpito la ballata postata da Mandragola e sulle parole del Maestro Kremmerz” Uomo/Donna secondo la filosofia ermetica”,che ho riletto, mi ha fatto pensare al concetto di specularità/rispecchiamento dell’Amore e mi sono tornate in mente le parole dell’autore del Barone rampante,ritrovate ultimamente per caso,quando scrive:”Lui conobbe lei e se stesso perché in realtà non si era mai saputo e lei conobbe lui e se stessa perché ,pur essendosi saputa sempre, mai si era potuta riconoscere così”. Mi ha riportato anche alla bella immagine postata dalla Direzione, nella primavera del 2019, in cui compaiono due uccellini uno di fronte all’altro che si osservano, col titolo ” L’amore si fa in due…” e che non so perché ho messo in relazione con quanto suddetto . Un caro saluto a tutti
Cara wiwa, le tue belle parole mi hanno ricordato uno cosa che ho letto un po’ di giorni fa, che mi ha fatto commuovere nella sua crudezza e implacabilità: la storia degli uccellini albini, che non vengono riconosciuti come utili dai loro compagni, che vengono isolati e non trovano con chi accoppiarsi perchè, in quanto diversi, non sono considerati per la riproduzione della specie, restando soli. Come possono loro conoscere e vivere quell’amore di cui parla l’immagine postata dalla Direzione?
Eppure, sono sicura che anche loro …Buon giorno di Venere, ❤️, a tutto il Forum.
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