La Natura, la Madre, la Miriam

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  • Buteo
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    Post totali: 218

    Sono interessanti le tue osservazioni, Dafne. Oggi sappiamo che il cromosoma Y non è tale per perdita di una parte del cromosoma X, ma possiede geni esclusivi, che sono appunto maschio-specifici, uno dei quali implicato nella determinazione del sesso, altri nella spermatogenesi e nella espressione della proteina che sopprime l’inibitore della mascolinità presente sul cromosoma X. Ci sono Vertebrati, ad es. alcuni Rettili, che ancora non hanno cromosomi sessuali e devono la determinazione del sesso a fattori ambientali, come la temperatura, o a processi di sviluppo. Così era anche nei progenitori dei Mammiferi, fino a quando, sembra 300 milioni di anni fa, una mutazione su quello che diventerà il cromosoma Y, fece sì che il sesso venisse ad essere geneticamente determinato e quindi indipendente dalla temperatura e da altri fattori contingenti. Questo rappresentò indubbiamente un vantaggio riproduttivo.
    Nel corso dei successivi 300 milioni di anni, il cromosoma maschile Y si è evoluto rimpicciolendosi e perdendo centinaia di geni, che invece il suo omologo al femminile ha mantenuto. Secondo alcuni, il cromosoma Y potrebbe proseguire a ridursi, fino a conservare il solo gene determinante il sesso maschile, che potrebbe quindi traslocare sul cromosoma X (o su un autosoma), con perdita definitiva del cromosoma Y a favore di un nuovo cromosoma X, determinante entrambi i sessi. Un “riavvio”, quindi, del processo evolutivo. L’assenza del cromosoma Y è stata dimostrata in due piccoli roditori della famiglia dei Cricetidi, in uno dei quali è presente una sola X, nell’altro XX, a determinare o l’uno o l’altro sesso.
    Tuttavia, recenti scoperte avrebbero appurato che il rapido decadimento iniziale dei geni ancestrali sull’Y si è presto rallentato, raggiungendo un livello stabile nel tempo. L’ipotesi dell’estinzione del cromosoma Y sembrerebbe quindi da scartare, perché il meccanismo di conversione genica garantirebbe efficienza nella conservazione dell’integrità dei geni del cromosoma Y umano.
    Be’, vedremo….

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Sono interessanti le tue osservazioni, Dafne. Oggi sappiamo che il cromosoma Y non è tale per perdita di una parte del cromosoma X, ma possiede geni esclusivi, che sono appunto maschio-specifici, uno dei quali implicato nella determinazione del sesso, altri nella spermatogenesi e nella espressione della proteina che sopprime l’inibitore della mascolinità presente sul cromosoma X. Ci sono Vertebrati, ad es. alcuni Rettili, che ancora non hanno cromosomi sessuali e devono la determinazione del sesso a fattori ambientali, come la temperatura, o a processi di sviluppo. Così era anche nei progenitori dei Mammiferi, fino a quando, sembra 300 milioni di anni fa, una mutazione su quello che diventerà il cromosoma Y, fece sì che il sesso venisse ad essere geneticamente determinato e quindi indipendente dalla temperatura e da altri fattori contingenti. Questo rappresentò indubbiamente un vantaggio riproduttivo.
    Nel corso dei successivi 300 milioni di anni, il cromosoma maschile Y si è evoluto rimpicciolendosi e perdendo centinaia di geni, che invece il suo omologo al femminile ha mantenuto. Secondo alcuni, il cromosoma Y potrebbe proseguire a ridursi, fino a conservare il solo gene determinante il sesso maschile, che potrebbe quindi traslocare sul cromosoma X (o su un autosoma), con perdita definitiva del cromosoma Y a favore di un nuovo cromosoma X, determinante entrambi i sessi. Un “riavvio”, quindi, del processo evolutivo. L’assenza del cromosoma Y è stata dimostrata in due piccoli roditori della famiglia dei Cricetidi, in uno dei quali è presente una sola X, nell’altro XX, a determinare o l’uno o l’altro sesso.
    Tuttavia, recenti scoperte avrebbero appurato che il rapido decadimento iniziale dei geni ancestrali sull’Y si è presto rallentato, raggiungendo un livello stabile nel tempo. L’ipotesi dell’estinzione del cromosoma Y sembrerebbe quindi da scartare, perché il meccanismo di conversione genica garantirebbe efficienza nella conservazione dell’integrità dei geni del cromosoma Y umano.
    Be’, vedremo….

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ricordo anche io che fratelli medici durante le nostre riunioni hanno parlato di questo argomento. Incuriosita da quanto scrivi, Buteo, ho letto qualcosa sulla smentita scomparsa del cromosoma Y che nel corso del tempo ha perso tanti geni.
    Fu una genetista americana di fine ‘800 a scoprire che la femminilità e altre caratteristiche sono determinate dal cromosoma X, il quale ha davvero la forma di una X. Penso alla simbologia della X (numero 10) data dal Maestro Kremmerz, o alla X in algebra che indica l’incognita o alle tante interpretazioni filosofiche che l’accompagnano.
    La materia è complessa. Leggevo: che a definire il sesso dell’individuo è la presenza-assenza di Y; che X e Y, in realtà, possiedono anche geni che non regolano specificamente il sesso dell’individuo; che, ad esempio, la presenza di X è necessaria affinché l’individuo sia vitale.
    Dicono che un tempo i cromosomi X e Y erano identici. Poi Y, attraverso meccanismi ancora sconosciuti, ha iniziato a differenziarsi nei maschi riducendo il numero dei suoi geni.
    La domanda è: sono nati assieme o in origine vi era solo X?

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Cara Buteo, la “semina aviaria” è una modalità di inseminazione, per quanto ne so però avviene sul terreno anche attraverso la digestione e la conseguente espulsione dei semi presenti all’interno dei frutti oggetto delle attenzioni dei volatili. Altre modalità non ne conosco. Se saltano fuori news sull’argomento ne parliamo volentieri.
    Un caro saluto a tutti.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Dal thread ‘La pandemia…’, Ippogrifo, vorrei riproporre qui il tema dell’eroe, non ‘predestinato’ tu dici, ma secondo legge di Giustizia, per indagare il rapporto tra l’eroe nella Mitologia, nella generazione per quel che sappiamo dalla Biologia, e nell’Ermetismo per l’uomo storico in noi.
    Perché ritengo Ercole predestinato? Nulla affatto sinonimo di ‘facilitato’, basti considerare le sue dodici fatiche e il superamento di ‘prove’, perché ogni eroe possa definirsi tale.
    Predestinato perché la nascita di Ercole fu voluta fortemente da Zeus, che per lui ricerca la donna perfetta in cui concepirlo. La donna sarà Alcmena, colei che eccelle in ogni virtù. Alcmena, la Madre. Cos’è la Madre? Cosa è il figlio? E cosa il Padre? Sappiamo che il figlio si forma nell’uovo materno fecondato dallo spermatozoo paterno. Poiché ogni bimba nasce con il proprio corredo di cellule uovo già presenti nelle ovaie, cos’è l’uovo materno, se non una delle cellule che vengono a differenziarsi per costruire l’embrione stesso, che diventerà feto e poi il neonato femmina, la bambina, la donna, la madre? E, risalendo a ritroso, sarà la madre della madre, la bisnonna, la trisavola e via via in una ascendenza in cui Zeus riconosce lo storico che andrà poi strutturandosi mentre si trasmette riscendendo di madre in figlia e in figlia, fino al compiersi dell’evoluzione, che avrà in Alcmena l’uovo che concretizza quello ‘storico’ atto a nascere per essere eroe. Il racconto mitologico sottintende che, se Alcmena non è una donna ‘qualunque’, è perché la sua non è un’ascendenza ‘qualunque’. Nelle generazioni si è srotolato il percorso di perfezionamento e, anche se il mito non lo dice, quella di Alcmena non può che essere un’ascendenza eroica. È infatti figlia di reali, essendo re e regina la summa delle qualità e dell’eroismo di un popolo. L’eroismo è femmina, perché è virtù connaturata: non può scaturire né da ragionamento né da calcolo, prevede la disposizione dell’animo alla costante e consapevole accettazione del rischio di dolore e di morte, perché così è e così deve essere, perché quello è il destino, il dovere, ciò che deve esser fatto, ciò che è giusto fare. È la completa adesione alla propria vita ed è amore incondizionato. Una virtù così primordiale non la si insegna e non la s’impara: può essere trasmessa ab initio solo e soltanto fisicamente dalla madre, nei geni, nell’utero e nei primi anni vissuti dal bimbo in simbiosi con lei. Il mito è infatti molto preciso: Zeus dedica ad Alcmena 3 giorni e 3 notti di amplessi, avendo fermato il carro del Sole, a rimarcare l’importanza dell’atto. Si impegna molto, sembrerebbe anche molto più del necessario, essendo un dio. Tuttavia, lì si conclude il suo intervento: al figlio, al futuro eroe, provvederà solo la Madre. Parimenti, qual è l’apporto biologico del padre? Lo spermatozoo inietta nell’uovo solo i 23 emi-cromosomi, che si fonderanno ai corrispondenti 23 emi-cromosomi materni: l’unione avvia la replicazione cellulare e tutto il lavoro di generazione del figlio è compiuta dalla cellula uovo, il laboratorio che struttura il nuovo essere, all’interno dell’utero della madre, dal cui corpo trae tutto il nutrimento che occorre. E noi sappiamo, dall’Ermetismo, che corpo e anima sono una cosa sola. Il Padre dell’eroe è anch’egli importante: nel racconto mitologico è il dio e, in quanto tale, trasmette geni che essendo divini, non necessitano di ulteriore evoluzione. Ecco, condivido con voi, perché auspico che alle mie si aggiungano le vostre osservazioni e che insieme possiamo un poco penetrare la realtà.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    ———-
    Il tuo post, cara Buteo non può non far pensare al testo presente nella nostra Biblioteca on line “Ritorno alla sorgente primordiale”. Una frase mi ha colpito particolarmente,“(Alcmena) è la completa adesione alla propria vita ed è amore incondizionato” mi sembra che il mito che tu esponi riproponga, in maniera poetica ciò che il Maestro Iah Hel spiega nel capitolo “L’alchimia terapeutica dell’essere” nel testo già menzionato, in particolare quando scrive che “esiste per l’essere una possibilità, per quanto remota, di ricongiungersi, assimilarsi o integrarsi ad una primordiale matrice creativa“ e che la possibilità di avvicinarsi a tale matrice è stata fissata dal Maestro Kremmerz nell’Organigramma della nostra Schola “…in tutto simile ad una Rosa in piena fioritura, una forma e una sostanza MATERNA… con un nome di donna Miriam” perché mi ha colpito la tua frase? Perché la nostra via evolutiva, basata sull’Amore, è l’unica possibilità di non tradire quella fiamma di Vita -materia in fermentazione- per usare le parole di A.M. Piscitelli, che ci portiamo dentro.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Mi è successa una cosa strana M.Rosa, di non riconoscere la frase che ti ha colpito nel mio post. Poi ho capito: tu la riferisci ad Alcmena, la Donna e Madre, io la riferivo all’Eroe, il Figlio. Allora mi chiedo, se Alcmena è la migliore fra le donne e incarna il concetto espresso da quella frase, qual è la differenza fra Madre e Figlio? Nel mito il completamento è in Ercole, eppure Alcmena è perfetta. Ritornando alla Biologia, Alcmena è l’uovo, essendo l’uovo una cellula del suo organismo. Ercole nasce perché l’uovo è fecondato dallo spermatozoo di Zeus. Come ogni essere umano nasce da un uovo fecondato da uno spermatozoo. Si suole parlare di seme, liquido seminale, seme maschile. Però, cos’è il seme che germoglierà nel terreno, se vogliamo proseguire nell’analogia, se non l’uovo? E se l’uovo è così fecondato, cosa feconda il seme?
    Mentre rileggo il testo del M.to M.A.Iah-Hel da te citato, mi viene in mente il culto di Aton, instaurato dal Faraone Akhenaton a metà del XIV sec. a.C. e torno a leggere l’Inno al Sole del M.to Kremmerz e l’Unità 3 del 2° modulo per Utenti iscritti e praticanti.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Esprimo alcune osservazioni su alcuni punti dei tuoi ultimi interventi, Buteo, molto densi e ricchi di spunti e associazioni.
    Non ho ben capito se all’inizio del tuo primo post vuoi indagare sull’eventuale rapporto tra l’eroe in mitologia e in biologia e l’uomo storico nell’ermetismo. Se è così non è detto che l’uomo storico sia un eroe, cioè colui che ha l’eros nel petto; può essere anche un furfante o altro.
    Molto bello il tuo pensiero sull’eroismo collegato all’amore incondizionato e alla madre nonché alla ricerca inesorabile di realizzare la propria finalità, anch’essa originata dalla madre.
    Tuttavia, non condivido appieno, sempre nel primo post, il contributo del dio di “geni divini” nella generazione di Ercole. La materia offerta da Alcmena, la cellula uovo, è completa in se stessa in quanto è anche intelligente. Ciò che – come scrivi – è trasmesso “fisicamente” dalla madre è anche sostanza”spirituale” e sacra. Non so se è questo che vuoi dire nel tuo secondo post.
    Come curiosità ho trovato che Alcmena ha radice etimologica vicina a alimento – alma – alvus. E’ l’alma tellus e l’alma mater di Virgilio. A Roma Alcmena era la divinità che alimentava il feto nell’utero. Per estensione, l’utero.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Cara buteo, ho interpretato quella frase come un’estensione del periodo precedente in cui dicevi che “l’eroismo è femmina” e l’ho idealmente legata a quella che è la nostra condizione di miriamici : cercare di aderire il più possibile alla nostra Vita, intesa nel senso di “Primordiale Matrice Creativa” che è in noi. Ho detto questo perché, per quanto mi riguarda, cerco di guardare ai miti collegandoli alla mia esperienza concreta, diversamente, possono significare tutto e niente, per la mia limitata comprensione!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Interessanti le tue riflessioni, Buteo, ed anche le considerazioni di Tanaquilla. Nella tua domanda “cos’è il seme che germoglierà nel terreno” mi sembra di intravedere un collegamento proprio con l’eroe di cui parli,il semidio o semedio che contiene “seme” nel significato etimologico. Riflettendoci, che c’è di più eroico di un seme in gestazione nel terreno? Vi entra come seme (l’eroe Teseo) e subito è risucchiato nelle viscere della terra (il Labirinto), dove combatte organismi che lo vogliono uccidere o mangiare (il Minotauro); deve superare le terribili prove dei 4 elementi: per la troppa pioggia (acqua), per la terra troppo arida (fuoco), per la mancanza di giusta areazione (aria)…per le asperità del terreno (terra); vive momenti terribili e un senso di morte lo accompagna mentre si sente disfare nelle viscere; può soccombere, ma non si arrende, resiste indomito perseguendo il suo fine intelligente (Mercurio); fine che lo porta a fissare il prima possibile il contatto col Centro attraverso la radice madre, il fittone, che come un cordone ombelicale materno lo nutre dandogli la forza necessaria a superare la legge di gravità (andare contro corrente) per sollevare la zolla che lo sovrasta, lo opprime, lo spinge verso il basso; infine, eccolo con uno sforzo estremo uscire finalmente fuori, alla luce, alla vita, quale eroe vittorioso sulle tenebre. Cosa lo spinge in questo processo di rigenerazione e di rinascita? Per me lo spinge l’Amore, l’Eros amoroso, per il Principio Femminile da cui Tutto ha avuto Origine e a cui tutto ritorna.
    Mi fermo, sperando di essermi fatta capire… data l’ora molto tarda!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Stamattina, rileggendomi, aggiungerei che come nel mito è Arianna, creatura terrestre e celeste, che innesca (dà l’inizio) gratuitamente e disinteressatamente la trafila (filo) all’Eroe e gli dà la chiave per venirne fuori, analogamente possiamo vedere che nella seminagione è la Natura Mater, nei suoi rapporti terrestri e celesti, che innesca e governa tutte le fasi – seme,fiore,frutto,seme – in un eterno ciclo produttivo.
    Buona giornata all’insegna di Venere ❣️ col Sole finalmente, ma la brinata mattinale ancora non ci lascia!

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    L’altro giorno ho visto un documentario che mi ha colpita. Nel mondo ci sono posti aridi dove malgrado la mancanza di acqua, riescono a nascere piccoli fiori e piccoli cespugli. Ci sono animali che sopravvivono nei deserti. Tu pensi che nel deserto non c’è nessuno, ma non è vero niente! è pieno di animali che si sono adattati a vivere lì. Questo perché la Vita è perfetta. L’essere umano non l’ha capito questo, perché in realtà non osserva la Natura, molti non vedono più là del proprio naso. L’uomo non lo capisce… no no!

    Un pensiero sull’Eroe: per me è il vero Eroe è la Madre Terra, perché l’Eroe greco è già storicamente sotto il patriarcato e quindi il Femminile iniziava già ad essere cancellato. Ma in questo non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai! Ma, in tutti i casi ci provano…

    catulla2008
    Partecipante
    Post totali: 244

    Nel mio congelatore, nascosto fra le altre cose, era finito un sacchettino aperto (ahimè!) di maggiorana (quelle boccettine di vetro con la pianta diraspata ed essiccata). Osservando il contenuto mentre si spargeva sul pavimento, dopo il primo disappunto, riflettevo che privata dell’umidità non si era (ovviamente) congelata. Da cui, la riflessione che senz’acqua non avviene cambiamento di stato. Così, mentre cercavo scopino e paletta, ho ragionato sul fatto che l’essenza individuata attinge dall’ambiente che le è connaturato quel principio umido atto a restituirle consistenza, vigore, profumo: insomma, le sue caratteristiche. E ovviamente, a seconda del principio umido, il ‘matrimonio’ che ne deriva sarà diverso. Ad esempio la maggiorana con il vino sarà una cosa, con il succo di pomodoro un’altra cosa. (Anche l’olio contiene umidità).
    Infine, ho azzardato il parallelo con noi esseri umani che veniamo vivificati dall’utero materno e viviamo di quell’umidità primigenia fino alla vecchiaia e/o alla morte quando il corpo la perde e si consuma ritornando ad essere solo scheletro. E come non pensare a quanto scriveva il Maestro J.M. Kremm-erz nell’arcano della Morte? “Tu, o miracoloso, tre volte santo scheletro che raffiguri una fine temuta hai lo guardo sorridente; tu sei il simbolo della giovinezza. Tu nei tre mondi dello spirito, della materia e dell’atto, sei il rinnovamento. Morte, lascia guardarti in faccia, le ossa monde come denti di sacri elefanti, bianco sudario, sei come la più bella e chiomata fanciulla sorridente e fremente di voluttà nella carne adolescente, se io avessi gli occhi conformati alla maniera dei raggi X vedrei scheletri, come te, e sentirei l’alito della fragrante gioventù: se ci penso, sento a pari fragranza il tuo alito. Non puti di terra umida, di musco, di funghi, di crittogama e di muffa, perché tu per lo spirito, non sei che la fine di un errore, di un orgoglio, di una schiavitù, di una ossessione. Se lo scheletro è ancora forte, se la carne è ancora vegeta, le cellule vive, il tessuto delle vene elastico, che bisogno vi è di passare per una tomba e rifarsi? tu, o Morte, sei la soluzione dell’enimma spirituale nell’uomo vivente e nella profonda custodia della sua anima ignota”.
    Ringraziando il sacrificio della maggiorana caduta sul pavimento per lo spunto di riflessione, vi partecipo le mie casalinghe meditazioni e vi abbraccio sorernamente.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    A proposito dei miti già sotto il patriarcato, prendiamo ad esempio una divinità femminile, Atena, da un vecchio libro di mio padre (Robert Graves “I miti greci”, Longanesi p. 55) leggo che “Atena, la Dea della città degli Ateniesi era nata per partenogenesi dall’immortale Meti Titanessa del quarto giorno e del pianeta Mercurio, padrona della saggezza e della sapienza. Zeus che fece? Per assimilare la saggezza di Meti la inghiottì, vale a dire che gli Achei soppressero il culto dei Titani e attribuirono il monopolio della saggezza al loro Dio Zeus”. In altri libri invece si legge che Atena è nata dalla testa di Zeus.

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Buongiorno a tutti. Oggi 22 Aprile è la GIORNATA DELLA TERRA!
    Fortunatamente c’è ancora nella vita Socio/politica chi da spazio alla nostra Amata Natura, nonchè Madre del nostro Seme
    L’integrazione con i suoi ritmi ci inserisce in un circuito pieno di salute fisica e mentale.
    Ieri una Sorella mi ha inviato due meravigliosi video, uno sulla danza amorosa degli animali, l’altro ancor piu’ bello, sui colori spettacolari della Terra.
    Sono contenta che fra tante feste,celebrate spesso senza significato e con finalità commerciali, ci sia un tributo alla nostra amata Terra. Socializzo un video , in cui le Grotte di Castellana, partecipano con le loro meraviglie, a questa Giornata, e per chi avrà voglia di vederlo, ci troverà una sorpresa…
    Viva la Madre Terra e la Miriam, sua incarnata Natura

    https://fb.watch/510SkKtpDg/

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