La Natura, la Madre, la Miriam

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  • tanaquilla9
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    Post totali: 782

    Per non fare confusione in un campo così pescoloso ciò che è veramente chiaro è l’articolo 57 della P+F+. Ci fa capire che programma seguiamo e in che direzione ci muoviamo.
    Credo sia questo che ci interessa e mi pare risponda anche alla domanda di Nico.
    Per Angelo: A me pare che le differenze esistano ovunque in Natura.
    Sarebbe bene per ognuno di noi ogni tanto rileggere qualcosa dai molti testi della Biblioteca on line. In particolare gli scritti di M.A. Iah-Hel distribuiti nei vari testi. O anche dalla Parola al Maestro: https://www.kremmerz.it/la-donna-e-luomo-secondo-la-filosofia-ermetica-di-giuliano-kremmerz/

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Ognuno esprime lecitamente cio’ che pensa dei modelli femminili e maschili, visti sia in chiave storica che sociale. Questa questione mi ha sempre interessata e spesso perseguitata fin dall’infanzia, superandola in tempi molto più avanzati, grazie all’incontro della Miriam e dei suoi preziosi rappresentanti visibili. La parola “matriarchia” ne ha consacrato il fine dolore, se cosi posso dire, un po’ ironicamente.
    Nella mia famiglia non corrispondevo allo stereotipo, citato da Nico, e 40 anni fa ho subito critiche, disapprovazioni ed equivoci spiacevoli. Ritengo che l’amore materno sia talmente sacro e profondamente esoterico da non dover essere riconosciuto nella sua faccia esterna, nè fare patti con parole ed immagini.
    Il rispetto per la donna è l’accettazione di tutte, o qualsiasi delle sue manifestazioni, che grazie alla stretta analogia con la Natura, ne esplica, anche senza volerlo , il succo della sua linfa. Beato l’uomo che riesce a sentirne la sacralità di questa essenza sacra e ne assimili per sè le possibilità ritmiche della mater natura, perchè a tutti la Natura concede, in quanto Madre! Nessun Uomo è effemminato quando riconosce ed ama la Donna Eterna e lavora al suo fianco per completarsi per la sua autonomia evolutiva.
    Mi scuso per aver espresso tutto cio’ che penso su questo argomento, forse anche facendo imprecisioni.
    Un abbraccio caro da una donna che è partita col rifiuto di esserlo, perchè non voleva caricarsi la dolcezza data per obbligo, rifiuto della maternità perchè non voleva essere socialmente la moglie-madre, ma che col tempo, grazie a quanto incontrato in questo percorso di rinnovamento, il serpente ha buttato la pelle stupida

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Cara mercurius grazie x la testimonianza che penso sia quella di tutte noi donne, per un verso o per un altro, chi prima… chi dopo…
    Un abbraccio fraterno ai Naviganti in Miriam

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Si certo Mercurius, anche se meglio sarebbe per noi la chiave ermetica, o quanto meno la ricerca della chiave ermetica.
    In ogni caso la tua più che una esposizione in chiave storica o sociale è una testimonianza ed esperienza personale della quale non si può che fraternamente essere grati.

    Vento
    Partecipante
    Post totali: 7

    Molto bello il concetto che esprimi e fortunati coloro che possono od anno potuto sentire questo significato particolare dell’amore materno oltre quello espresso per chi spesso ci accompagna per un pezzo della vita.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Hai ragione Francesco, fortunati coloro che possono sentire questo Amore, e beati anche noi che abbiamo trovato la strada che ci condurrà a una tale realizzazione, prima o poi.. come dice mandragola

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Volevo ringraziare tanaquilla per il rimando a “La donna e luomo secondo la filosofia ermetica di Giuliano Kremmerz”. Rileggendolo sono tante le riflessioni che vengono alla mente, innanzitutto una considerazione di carattere più sociale, nonostante è passato tanto tempo da quando eravamo nelle “ore selvagge” purtroppo i femminicidi impazzano e l’armonia tra uomo e donna mi sembra ancora un’utopia.
    Mi ha fatto ripensare anche al rapporto con i figli (i miei), all’amore di madre e alle storture che a volte tale amore subisce, ad esempio quando di fronte al dolore di un figlio (avversità, problemi, scelte che si trova ad affrontare) ci compenetriamo così tanto che facciamo di tutto per sollevarlo da quel peso, senza pensare che il figlio è un essere che fa le sue scelte e che se tali scelte portano conseguenze dolorose, è lui che deve affrontarle perché è l’unico modo per comprendere i propri errori e andare avanti.
    E ancora il brano mi ha fatto riflettere su me stessa, sul mio essere donna, sul come sono fluidicamente, sulle mie potenzialità e sui miei limiti, ma questi sono argomenti che affronterò in altre sedi
    Buona giornata

    Orengo silvana
    Partecipante
    Post totali: 28

    Il maestro Kremmerz dice anche che chi nel corpo e’ femmina nell’anima e’ maschio e viceversa .Quindi noi cosa siamo maschi o femmine ?o entrambi?Siamo l’anima o il corpo?al di la’ di tutto sappiamo chi siamo?

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Hai proprio ragione M.Rosa a dire che l’amore di una madre può produrre storture laddove si tenta, seppur con coraggio ed indefessa determinazione, di caricarsi del peso e delle sofferenze di un figlio. E questo lo facciamo per istinto di protezione, e questa spinta è cieca, a volte. Per me è stato, ed è, un percorso di consapevolezza perché ci si rende conto che un Essere ha il ” diritto” di cadere, siamo caduti tante volte noi e da soli ci siamo rialzati. Il nostro essere Miriamici ci ha insegnato che, al massimo, si può tendere una mano ( facciamo due) verso chi soffre, ma non sostituirsi a loro. Ricordo che alla fine del travaglio del mio secondo figlio, l’ostetrica mi disse con tono pacato:” Non chiuda, deve lasciargli spazio per uscire”. Incredibile come io ricordi più questo dettaglio della tribolazione!!
    A presto e un saluto speciale a tutte le Sorelle in Miriam!

    Dafne
    Partecipante
    Post totali: 45

    Come madre ho fatto questo errore, questa iper protezione, ma man mano questa cosa in qualche maniera è cambiata e mi limito a fare lo stretto necessario, ma non perchè lo amo meno mio figlio, ma semplicemente perchè lui è un altro essere, ed è giusto che faccia le sue esperienze. A me nessuno mi ha aiutato come figlia, ma se sono quella che sono oggi forse è anche per questo, oltre all’aiuto del +++++Maestro e della Miriam. I figli devono volare con le loro ali e questo ce lo insegna anche la natura. Uno non può interferire più di tanto. Siamo a disposizione, ma non dobbiamo assillare. Loro devono comprendere l’amore di una madre che è una cosa sacra che tu dai gratis, devono comprendere che è insostituibile ed è l’unico amore che non vuole niente in cambio, se non la loro tranquillità, la loro felicità, la loro realizzazione.
    Ringrazio il Maestro per i suoi insegnamenti e tutti i Fratelli per lo scambio di opinioni che serve sempre.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Si maria-rosa anche per me è stata una rilettura utile. In realtà una madre (e in generale un essere umano) dovrebbe amare più il BENE e la GIUSTIZIA di qualunque altra cosa. Ecco perché se un figlio attraversa una crisi lei capisce che è per il suo bene e non si strazia di vederlo dolorante o non cerca di parargli i colpi.Oppure se un figlio rischia di perdersi non lo giustifica, né lo compatisce ma è determinata a fare il suo Bene. Io questo l’ho visto fare ad una sola Donna fin’ora.
    Cara Orengo silvana noi Siamo una unità, siamo corpo e anima, siamo energia e materia. Siamo una materia più o meno purificata. Quel passo del M. Kremmerz enuncia tutte le possibilità che con il maturare all’interno della Schola, e col nasce te ipsum, si può iniziare a comprendere non in astratto, non teoricamente ma in sé stessi.

    ondina
    Partecipante
    Post totali: 80

    Grazie Sorelle, non sapete quanto siano importanti per me le vostre testimonianze, mi aiutano a riflettere in un momento della vita in cui devo fare chiarezza sul mio ruolo di madre e di donna, che per tanto tempo ho frainteso ….
    Mi sono ritrovata in ciò che descrivete, nell’incapacità di accettare il dolore di un figlio come tappa necessaria per la crescita del suo essere e l’errore di volersi sostituire a lui
    Mi sono resa conto che, inconsapevolmente, mi sono creata un modello ideale, in cui ho cercato ottusamente di non fare soffrire i miei figli…Forse perché inconsciamente non volevo che loro potessero provare lo stesso dolore che avevo provato io da bambina quando ho perso mia madre,ferita che non si è ancora cicatrizzata completamente ….
    Ho ritrovato L’Amore della Madre nella Miriam che mi ha sempre sostenuta e non mi ha mai abbandonato. Mi addolora di non essere stata in grado di tentare di avvicinarmi a quel modello di Giustizia
    ……quanti errori che ho fatto , nonostante l’aiuto costante della Miriam e l’esempio del Nostro amato Maestro
    Scusate lo sfogo, ma le parole mi escono dal cuore…..
    Un fraterno saluto vi sento vicine🖐🏻❤️

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Ciao Ondina, non scusarti per lo sfogo, come vedi tante Sorelle ci sono passate. Il punto è che, attraverso le relazioni con altri Esseri in cammino come noi,abbiamo l’opportunità di capire meglio noi stessi. I figli, poi, sono uno specchio vivente! Attraverso mia figlia ho capito che non è solo lei che…vive la sua vita…ma, accidenti, sono io! Io che sono testarda, egocentrica, che quando mi impunto sono capace di sbattere la testa contro il muro prima di risvegliarmi..tramortita e finalmente rettificare. A volte mi tornano alla mente le parole d’Amore del Maestro Iah-Hel, magari pronunciate en passant, affidate al vento, a quel soffio che magari arriva all’orecchio di chi sta cercando una risposta e non la trova.Ed è lì che ti ricordi che una via esiste, che andrà tutto bene se sei in buona fede e ti agganci al carro giusto…

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Proprio vero Seppiolina, le parole del Maestro M.a.Iah Hel sono Oro, infondono Amore e ci illuminano nel cammino!!!
    Grazie Maestro

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Cara Dafne, nell’esempio della gramigna e del grano, ho posto innanzitutto a me stesso l’attenzione sul fatto che, mentre il Bene nell’Universo è fine a se stesso, non ha dipendenze o padroni, viceversa, il Male è funzionale al Bene, permette attraverso la sua conoscenza, la conseguente presa di distanza, la determinazione nella pratica del Bene, la resistenza alle “tentazioni”, e così via. Posso pensare che questo sia l’aspetto pratico della metafora dell’operazione di separazione a cui ho fatto riferimento nel precedente post, e quindi in Origine, il Male può essere inteso come un “Male necessario”.
    Un caro saluto a tutti i naviganti

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