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Cro Alef2006, quando si dice il caso…. Anche io ho fatto e mi è successa la medesima cosa. La mia palmetta, piantata un paio di settimane fa, tenuta in sala, è in ottima salute. La salvia che avervo piantato nella fioriera, mi ha lasciato dopo una sola settimana. Che sia stato il periodo sbagliato per piantarla? Anche io oggi ho divagato con un pò di floricoltura.
Un abbraccio.A proposito di emozioni…vivo come un dono ed un’ulteriore opportunità la prossima Riunione Accademiale congiunta , ormai alle porte. Incontrare in presenza tanti Fratelli e Sorelle mi riempie di gioia e sono sicura che porterà sollievo a tutto il nostro Essere. Grazie Maestri, evviva la Fratellanza di Miriam!
Concordo, cara seppiolina, a presto!
A proposito di piante, caro Alef, ricordo che avevo partecipato ad una conferenza, qualche decennio fa, in cui si parlava di argomenti un po’ border line, dallo sciamanesimo alla pranoterapia e via di questo passo, era una serata non troppo a tema dove tutti potevano liberamente intervenire, parlare delle loro esperienze o di studi o letture sui temi trattati. In uno degli interventi, proprio il relatore che aveva organizzato la serata, parlò di un’esperienza di un gruppo di ricerca che aveva sperimentato le potenzialità delle preghiere o forse meglio delle orazioni sulle piante. Semplicemente vennero piantate diverse piante della stessa specie in vasi diversi, bagnate allo stesso modo e con gli stessi tempi, esposte all’identica luce, solamente che, su di un gruppo di piantine venivano concentrate in determinati momenti orazioni e pensieri amorevoli, sulle altre solamente le attenzioni ordinarie. Il risultato fu che le prime crebbero decisamente più rigogliose e robuste rispetto alle altre, che seguirono un percorso di crescita diciamo ordinario.
Questa cosa me la ricordo sempre anche a distanza di anni, anche nel piccolo la Potenza dell’Amore “fa miracoli”.
Ancora un caro saluto a tuttiCiao Garrulo: l’Amore fa miracoli. Hai proprio ragione. Ed è proprio all’Amore che dedico questo grande classico dello swing americano interpretato da John Pizzarelli e il suo trio. Ho notato che spesso Pizzarelli chiude gli occhi e sorride estasiato mentre suona: in quei momento la musica sgorga dal suo profondo e lui fa da tramite per far vibrare il suo strumento e condividere le sue vibrazioni con chi ascolta. Sono esperienze chi suona conosce per averle già provate ma credo possano essere vissute anche in altri contesti. A me è capitato di entrare in uno stato di simbiosi con lo strumento da un lato e la Mente dall’altro per brevi lassi di tempo: si vive una sensazione di appagamento che si protrae anche per giorni. E’ come se ci si liberasse da vibrazioni che erano compresse chissà dove dentro di noi e dovevano venir fuori per produrre benessere. Vi abbraccio Fraternamente.
Simili emozioni, caro Alef, si provano a volte, speriamo sempre più spesso, con la Miriam, quando Ella vibra in noi e noi diventiamo tutt’uno con Lei e tutto il resto, così come lo percepiamo nella nostra quotidianità, nn esiste più, o meglio tutto si va a incastrare in un unico sentimento d’Amore che tutto comprende. Probabilmente non mi sono espressa bene ma è difficile dire cose per cui il nostro linguaggio profano nn è strutturato
Ora ascolto il tuo branoBellissimo brano Alef di John Pizzarelli, ho notato anch’io che spesso l’autore sembra in estasi mentre si esibisce dinanzi al suo pubblico. Questa modalità è comune a molti artisti, quando sentono davvero quello che esprimono, quando gli arriva da dentro, forse non debbono più fare nulla, lasciare solo che quanto è in embrione si manifesti, e credo che in questa “convibrazione” l’artista realizza se stesso, anche se penso che non possa accadere sempre, ma solo in certi momenti ed a certe condizioni, ed ovviamente non a tutti.
Un caro saluto ed una buona domenicaChe leggerezza il brano postato Alef, grazie! Sa di spensierate sere d’estate, d’amore, di speranza!
…brani come questo postato da alef, interpretato con tale maestria, mi fanno riflettere su come sarebbe il mondo se il talento artistico, più che per intercettare il sentiment comune, si esprimesse per veicolare il ‘sentiment’ iniziatico, se così si può dire…
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