Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …

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  • Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Cro Alef2006, quando si dice il caso…. Anche io ho fatto e mi è successa la medesima cosa. La mia palmetta, piantata un paio di settimane fa, tenuta in sala, è in ottima salute. La salvia che avervo piantato nella fioriera, mi ha lasciato dopo una sola settimana. Che sia stato il periodo sbagliato per piantarla? Anche io oggi ho divagato con un pò di floricoltura.
    Un abbraccio.

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    A proposito di emozioni…vivo come un dono ed un’ulteriore opportunità la prossima Riunione Accademiale congiunta , ormai alle porte. Incontrare in presenza tanti Fratelli e Sorelle mi riempie di gioia e sono sicura che porterà sollievo a tutto il nostro Essere. Grazie Maestri, evviva la Fratellanza di Miriam!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Concordo, cara seppiolina, a presto!

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    A proposito di piante, caro Alef, ricordo che avevo partecipato ad una conferenza, qualche decennio fa, in cui si parlava di argomenti un po’ border line, dallo sciamanesimo alla pranoterapia e via di questo passo, era una serata non troppo a tema dove tutti potevano liberamente intervenire, parlare delle loro esperienze o di studi o letture sui temi trattati. In uno degli interventi, proprio il relatore che aveva organizzato la serata, parlò di un’esperienza di un gruppo di ricerca che aveva sperimentato le potenzialità delle preghiere o forse meglio delle orazioni sulle piante. Semplicemente vennero piantate diverse piante della stessa specie in vasi diversi, bagnate allo stesso modo e con gli stessi tempi, esposte all’identica luce, solamente che, su di un gruppo di piantine venivano concentrate in determinati momenti orazioni e pensieri amorevoli, sulle altre solamente le attenzioni ordinarie. Il risultato fu che le prime crebbero decisamente più rigogliose e robuste rispetto alle altre, che seguirono un percorso di crescita diciamo ordinario.
    Questa cosa me la ricordo sempre anche a distanza di anni, anche nel piccolo la Potenza dell’Amore “fa miracoli”.
    Ancora un caro saluto a tutti

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Ciao Garrulo: l’Amore fa miracoli. Hai proprio ragione. Ed è proprio all’Amore che dedico questo grande classico dello swing americano interpretato da John Pizzarelli e il suo trio. Ho notato che spesso Pizzarelli chiude gli occhi e sorride estasiato mentre suona: in quei momento la musica sgorga dal suo profondo e lui fa da tramite per far vibrare il suo strumento e condividere le sue vibrazioni con chi ascolta. Sono esperienze chi suona conosce per averle già provate ma credo possano essere vissute anche in altri contesti. A me è capitato di entrare in uno stato di simbiosi con lo strumento da un lato e la Mente dall’altro per brevi lassi di tempo: si vive una sensazione di appagamento che si protrae anche per giorni. E’ come se ci si liberasse da vibrazioni che erano compresse chissà dove dentro di noi e dovevano venir fuori per produrre benessere. Vi abbraccio Fraternamente.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Simili emozioni, caro Alef, si provano a volte, speriamo sempre più spesso, con la Miriam, quando Ella vibra in noi e noi diventiamo tutt’uno con Lei e tutto il resto, così come lo percepiamo nella nostra quotidianità, nn esiste più, o meglio tutto si va a incastrare in un unico sentimento d’Amore che tutto comprende. Probabilmente non mi sono espressa bene ma è difficile dire cose per cui il nostro linguaggio profano nn è strutturato
    Ora ascolto il tuo brano

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Bellissimo brano Alef di John Pizzarelli, ho notato anch’io che spesso l’autore sembra in estasi mentre si esibisce dinanzi al suo pubblico. Questa modalità è comune a molti artisti, quando sentono davvero quello che esprimono, quando gli arriva da dentro, forse non debbono più fare nulla, lasciare solo che quanto è in embrione si manifesti, e credo che in questa “convibrazione” l’artista realizza se stesso, anche se penso che non possa accadere sempre, ma solo in certi momenti ed a certe condizioni, ed ovviamente non a tutti.
    Un caro saluto ed una buona domenica

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Che leggerezza il brano postato Alef, grazie! Sa di spensierate sere d’estate, d’amore, di speranza!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    …brani come questo postato da alef, interpretato con tale maestria, mi fanno riflettere su come sarebbe il mondo se il talento artistico, più che per intercettare il sentiment comune, si esprimesse per veicolare il ‘sentiment’ iniziatico, se così si può dire…

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Cara Mandragola, sono d’accordo, anzi di più, sul fatto che il talento artistico sia veramente in tanti casi espressione di un input Iniziatico dell’artista che in quel momento particolare lo esprime, in modo più o meno consapevole, ovviamente se cosciente del meccanismo in atto tanto meglio!! Ricordo sempre a me stesso, che la Vetusta Italia è stata la culla del fior fiore di artisti in tutta la spettrometria delle varie discipline a sfondo artistico, oltreché di Santi diciamo di vario spessore, di eroi, di scienziati con S maiuscola. Anche il brano postato da Alef, mi pare rimandi ad un artista stante il cognome, con origini italiche, ora si dice italo-americano. L’unica cosa che più mi rammarica di questi tempi, è l’affermare “è stata”, ma mi auguro ed auguro a tutti con tutto il cuore, a cuore aperto, che torni al più presto “ad essere”!!!

    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti i naviganti, anche cavalcando davvero le onde vista la bella giornata ed il clima.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    Nel tentativo di fare pulizia ho trovato questa ricerca di cui avevo totalmente dimenticato l’esistenza, scritta a mano su un foglio a quadretti..
    Sicuramente scopiazzata da qualche testo di percezione visiva, senza ricordare se l’ho effettivamente letta o se ci sia stata la mano di qualche Fratello o Sorella, mi fa piacere condividerla sul Nostro Sito, ora che ne abbiamo la possibilita’, per dar modo ai nuovi Fratelli e Sorelle di vedere in che tipo di riflessioni e ricerche eravamo stimolati durante il periodo degli incontri a Montemonaco (ovviamente non e’ niente di convalidato, da prendere dunque solo come un ricordo).
    abbracci a tutti

    Il senso della vista ed eventuali correlazioni con la Matriarchia.
    Gli elementi sensoriali attraverso cui si realizza la visione sono gli occhi.
    Ciascuno di essi consiste in un globo cavo all’interno del quale penetrano i raggi luminosi e formando l’immagine rovesciata sulla retina. Una prima osservazione e’ che l’immagine e’ frutto della fecondazione, da parte del raggio luminoso, che si potrebbe dire abbia la natura del fuoco, in una struttura cava, quindi uterina, e per di piu’ completamente riempita di liquido, umor vitreo nella parte anteriore, umor acqueo in quella posteriore. Questi umori si potrebbero dire essere analogici con il liquido amniotico nel ventre materno perche’ come quest’ultimo, essi mantengono in sospensione le sostanze nutritive per la cornea e per il cristallino, le due lenti dell’occhio. La parte sensibile dell’occhio, colpita da raggi luminosi, e’ la retina, chiamata cosi’ perche’ appare come una fitta ragnatela (il ragno, simbolo della Dea) di vasi sanguigni e nervi attorno alla fovea centrale, depressione all’interno della quale vi e’ la massima concentrazione di coni, o recettori sensibili per la visione cromatica ed in generale, parte piu’ sensibile della retina, dietro la quale si raccolgono in un unico canale le propaggini neurali dirette al cervello.
    I coni, per la visione cromatica ed i bastoncelli per la percezione del movimento ed in generale per il bianco e nero, una volta colpiti dal raggio luminoso si sbiancano, cioe’ il fotopigmento di cui sono rivestite reagisce chimicamente e produce un impulso elettrico che attraverso i dendriti raggiunge il cervello.
    Affinche’questo processo sia efficiente coni e bastoncelli possono essere esposti alla luce per una brevissima frazione di secondo.
    In pratica l’ occhio attraverso sei muscoli estrinseci ed uno intrinseco, l’iride si muove continuamente per offrire alla luce che penetra una porzione di retina sempre diversa.
    In questo modo i coni ed i bastoncelli colpiti si possono ritrovare nell’ombra e nell’oscurita’ dove possono rigenerare il fotopigmento.
    Questo meccanismo sembrerebbe ricordare quindi quello dell’astrale, della camera oscura dove e’ possibile la generazione ed in questo caso della rodopsina. Il continuo cambiamento di posizione in direzioni disparate dell’occhio attraverso movimenti chiamati saccadi ( dalla parola francese che significa vela. PS: controllando oggi trovo due diverse etimologie, sempre dal francese: saccade’, a scatti oppure da saquer, tirare) e’ quello che garantisce la maggior efficienza visiva e sembra analogico allo stato di Caos.
    Il meccanismo visivo vero e proprio avviene attraveso il corpo cristallino che per certi versi ricorda il corpo mercuriale perche’ e’ mediano tra il sole (luce) e la luna (retina), e’ trasparente e quindi ha la natura dell’aria attraverso il muscolo della zonula cambia continuamente la propria forma, cioe’ la curvatura della propria lente consentendo l’accomodamento e la precisione dell’immagine.
    Altra curiosita’ e’ che questo procedimento viene chiamato messa a fuoco: il fuoco e’ infatti il punto di convergenza dei raggi luminosi che si devono congiungere esattamente nella retina (probabilmente nella fovea centrale) non prima e non dopo, per non creare disturbi dell’immagine come la miopia o la ipermetropia.
    Chissa’ se e’ analogo a quel passo in cui Kremmerz dice che la Magia si risolve con un problema di separazione dei fuochi…
    L’ immagine che noi vediamo infine si elaborerebbe attraverso un processo ancora misterioso nel cervello, analogo quindi al corpo saturniano. Vorrei osservare inoltre che il processo della vista non e’ qualcosa di passivo, anzi! E’ un processo estremamente attivo e supremamente creativo in cui l’immagine viene elaborata a partire da pochi riferimenti sensoriali, ed infatti come in tutti i procedimenti creativi vi sono anche gli errori, ossia le illusioni ottiche. Due sono le teorie principali nell’elaborazione dell’immagine: secondo i costruttivisti cognitivisti, il cervello fa ipotesi successive per dare la giusta interpretazione agli stimoli che vengono dall’occhio; secondo i psicologi della “Gestalt” invece organizza i dati sensoriali attraverso schemi innati. Una risposta definitiva a questo problema ancora non e’ stata data.
    Un ultima osservazione sul fatto che gli occhi sono due e collaborano in maniera continua realizzando cose che da soli non sarebbero in grado di fare quali la percezione della distanza, della tridimensionalita’ e della profondita’. Potrebbe questo principio di collaborazione essere in qualche modo analogico di amore della Matriarchia?
    ps: oggi proverei a riflettere di piu’ sul mito del ciclope…. saluti a tutti

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Caro Guglielmo Tell, il Tuo post mi ha fatto tornare alla mente che parecchio tempo fa, sperimentai di persona l’importanza dell’Iridologia, a proposito dell’iride, il settimo muscolo oculare come citi Tu, l’unico intrinseco (particolari che non conoscevo). L’iride è una di quelle componenti dell’organismo umano, ma non solo umano, credo questa sia una regola valida in tutte le specie provviste di occhi, in cui la legge di analogia tra il macro ed il micro trovano esplicazione, nel senso che il grande si riflette in sintesi nel piccolo. Consultai questa persona esperta in iridologia per un problema fisico ma con ogni probabilità di provenienza psichica, persona che non conoscevo, e ricordo che quando entrai nello studio e stavo per spiegare il problema, e magari far vedere esiti di esami clinici precedenti, mi bloccò nell’immediatezza dicendomi più o meno così: ”Parlo io per prima mentre le analizzo l’iride, poi mi dirà lei”. Ebbene da tale indagine oculare, mi spiattellò tutte le mie problematiche fisiche con i relativi organi interessati, o in sofferenza più o meno lieve, oppure con potenziali pathos ancora in embrione, ma quello che più mi colpì nel profondo, fu la messa a fuoco circa l’esatta collocazione nel tempo di una serie di traumi emotivi di circa trent’anni prima, senza ovviamente individuare la natura delle situazioni vissute, ma centrando perfettamente l’età che avevo quando ahimè si verificarono tali accadimenti. Ultimo ricordo di quella giornata è che mentre rientravo a casa e dovevo fare un breve tratto di autostrada, pur non avendo per varie ragioni la “lacrima facile”, scoppiai senza un apparente motivo razionale in un pianto a dirotto che durò fino al termine del viaggio, forse così tanto non avevo mai pianto!!
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Voglio aggiungere un particolare di non poco conto a quanto ho scritto nel post precedente. Al momento di quella consulenza iridologica, se ricordo bene eravamo nell’estate del 2009, era almeno da un paio di anni o più che avevo letto e riletto, poi ancora letto “La Pietra Angolare Miriamica” curata dal Maestro Iah-Hel edizione del 1989. Facevo allora parte di un Gruppo non Ortodosso, ma si erano creati nel tempo rapporti di amicizia e stima che poi però alla lunga diventano ostacoli ad operare una scelta profonda ma difficile nel Cammino Ermetico. Ecco perché continuavo a leggere e rileggere la Pietra Angolare, non potevo più ignorare quanto appreso, ma l’umana emotività giocava la sua parte, fino in fondo. In quella giornata, ricordo e ricorderò sempre in quel tratto di autostrada, mentre piangevo come non mai senza apparentemente sapere il perché, avvertii una voce che usciva da dentro, dal profondo, che mi indicava a chiare lettere di agganciarmi alla Schola Ortodossa del Maestro Iah-Hel. Pensai razionalmente che cosa potesse centrare questo con tutto quello che era stato oggetto della visita iridologica, dove gli argomenti erano ben altri, dai pathos antichi alle possibili soluzioni, ma niente da fare, questo input interiore si riaffacciava alla coscienza ancora più potente, al punto che rallentai o forse mi fermai un attimo su di un’area di sosta in autostrada, e dissi a me stesso: ”E così sia”!! Dopo molti anni, credo di poter dire che quello sia stato uno di quei momenti in cui si erano create le condizioni affinchè, diciamo, “parlasse” il Nume Interiore!
    Se ben ricordo, sempre in quell’anno, nel mese di novembre 2009, inoltrai domanda di ammissione alla SPHCI.
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Bella anche la tua testimonianza, Garrulo. Ci fa riconoscere nelle personali esperienze che ogni cosa può fungere da veicolo alla giusta evoluzione e al giusto aggancio alla Tradizione, se nel nostro interiore c’è una vera tensione verso il Bene. Una delle caratteristiche del metodo ermetico – come ci è stato indicato sempre – è l’elasticità. Non esiste una modalità fissa e identica per tutti. Ma mille modi diversi per arrivare alle stesse verità e stati ermetici, che sono uguali per tutti. Ecco perché l’emulazione è una cosa sciocca in ermetismo.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Grazie x la bella e significativa testimonianza, caro Garrulo.
    Concordo con le riflessioni di Tanaquilla…

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