La Costellazione del Cancro e il Solstizio d’estate … in attesa dell’Agape di Solleone

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  • admin Kremmerz
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    Mi unisco al tuo entusiasmo e al profondo rispetto che traspare dalle tue parole, per questo momento rituale vissuto assieme, nello spirito di fratellanza.
    Siamo piccole cellule alla ricerca della propria collocazione nella grande essenza della natura mater.
    Ma ahimè è facile che la ricerca nelle profondità del proprio io accresca l’ego in modo poco produttivo! Allora ci sforziamo di moderare il fascino di queste avances di affermazione e di gloria. Nel sentirci parte di un tutto, ci rendiamo strumenti noi stessi di piccole opere di bene e di salute.
    Andiamo avanti tenendoci per mano, con la certezza dell’esperienza diretta, oggettivata e condivisa.
    A presto
    Original author: mandragola11

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Volevo ringraziare le Superiori Gerarchie per averci dato anche quest’anno la possibilità di svolgere un’Agape plenaria e un ringraziamento particolare al Delegato Generale Maestro M.A. Iah Hel per la sua presenza. E’ stato come al solito bellissimo!!! Come ogni anno si torna dall’ Agape pieni d’amore con un forte sentimento di gioia per il senso di appartenenza alla Fratellanza. La cosa importante ora è di riuscire a lavorare su stessi per tentare di fissare questa condizione……speriamo!!
    Sono d’accordo anch’io che si è avvertita l’unità della Schola attraverso i discorsi dei presidi che armonicamente si alternavano, tracciando i singoli percorsi delle diverse Accademie fissando così il lavoro svolto in questi sette anni.
    Con l’augurio e la speranza che si risvegli in noi quell’intelligenza arcana che dà all’essere la coscienza del vero ….un fraterno abbraccio e buon Ferragosto a tutti !!!

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    L’Agape si tiene nel momento del massimo calore del Sole e della massima luce della Luna, nella stagione in cui si raccolgono i frutti: per cibarsene, per farne scorta per l’inverno, per liberarne i semi fruttiferi futuri.
    Il Sole ha compiuto la sua massima ascesa giungendo fino alla perpendicolarità con i raggi.
    C’è, in quella salita, tutta la bellezza dell’intelletto umano: ogni arte ed eccellenza figurativa, l’armonia della musica, l’eterea trasposizione formale della danza, la potenza evocativa dei sentimenti che solo il teatro suggerisce, la perfezione ritmica e pulsante della poesia. C’è la bellezza della Natura: i picchi innevati e le distese fiorenti, il bacio dell’onda sulla battigia e l’alito leggero dello zefiro sui campi, il manto stellato e la maestà delle montagne…
    Per comprendere il Cerchio, e quadrarlo fino alla sua Legge, occorre però che il Sole torni a discendere fino alla massima inclinazione dei raggi, fino quasi a cadere entro il cuore della materia e della Terra.
    C’è, in quella discesa, tutto lo spasimo della carne: il bisogno del contatto con l’altra pelle che beve dal calore fisico di un palpito; la fame di vita che porta a suggerla fino dalle erbe e da altre vite animali sacrificate sul fuoco di pasti infiniti; c’è la sete bruciante che strappa l’umidità dall’acqua e la tenerezza dall’attenzione, e c’è la determinazione, perfino violenta, a esistere nell’io sempre più io che prende da tutto e da tutti: dalla madre, dalla terra, dalla società dove il selvaggio si veste appena da civile per coprire la brama, l’incontrollata dirompenza, la foga trascinante e divampante che smania. C’è lo spasimo della Natura che erutta lapilli infocati dal vulcano e urla nel sisma tellurico; la folata turbinante dell’uragano e la cupa morsa dell’oceano, il freddo insopportabile dello spazio senza limiti né atmosfera.
    Se non si è conosciuti sia l’Alto che il Basso non c’è Amore possibile… Cosa canterà il poeta se non la gioia della risalita, l’approdo dopo la tempesta, la Terra dopo l’oscurità della notte universa?
    Diceva Kremmerz: “Se vuoi essere padrone delle forme delle cose immaginate, come l’artista è padrone delle forme modellate, devi essere signore dello spirito delle forme da crearsi” e Dante celebrava la Commedia della Vita rammentando come Divina Potestate, Somma Sapienza e Primo Amore crearono dall’Inferno la porta per il Paradiso.
    Grazie a Chi, oggi come ieri, ci guida in questo Viaggio a ritrovar le Stelle.
    Original author: filosobek

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ci avviamo all’Autunno, alla riapertura delle Accademie, alla semina e a rivedere per superarli i ns. atteggiamenti poco equilibrati. Vanno messi a dimora i “semi nuovi” che dall’Alto ci vengono trasmessi, nell’eterno ciclo naturale. Facciamone tesoro per poter testimoniare la grandiosità dell’Opera di Miriam, nell’evoluzione e nella salute, e sentirci sempre più piccoli ma consapevoli numeri della Catena miriamica.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Presto verrà l’Agape e con quella il momento in cui tutti i Fratelli e le Sorelle si ritroveranno nello stesso tempo e, quest’anno, anche nello stesso spazio. Simile alla giocosità del fanciullo, alla sua chiarezza danzante, lo spirito di Fratellanza lepido e giocoso si risveglia nel petto delle donne innamorate e alberga nell’animo degli uomini che non temono il dominio di Madonna Natura.
    Come lo stelo d’erba svetta: nonostante i rigori dell’inverno e tutti coloro che hanno creduto di distruggerlo pestandolo; come il carismatico papavero spicca nel grano biondo: ma non accetta la servitù del vaso.
    Lo spirito di Fratellanza è l’eterno femminino che richiama tutti i figli della stessa Madre, gonfia le frutta mature, scuote gli alberi fino alla cima… E il Paradiso è qui, in Terra, quando il profumo dell’Amore riunisce insieme uomini e donne, pianure e montagne, Luna e Sole in un unico atto di nutrimento in cui va a fissarsi il giorno come nelle antiche feste del raccolto.
    E si può scoprire che il Grazie alla Miriam è il Grazie alla VITA nella Sua nuda Maestà.
    Original author: segezia

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