Caro Guglielmo Tell, il Tuo post mi ha fatto tornare alla mente che parecchio tempo fa, sperimentai di persona l’importanza dell’Iridologia, a proposito dell’iride, il settimo muscolo oculare come citi Tu, l’unico intrinseco (particolari che non conoscevo). L’iride è una di quelle componenti dell’organismo umano, ma non solo umano, credo questa sia una regola valida in tutte le specie provviste di occhi, in cui la legge di analogia tra il macro ed il micro trovano esplicazione, nel senso che il grande si riflette in sintesi nel piccolo. Consultai questa persona esperta in iridologia per un problema fisico ma con ogni probabilità di provenienza psichica, persona che non conoscevo, e ricordo che quando entrai nello studio e stavo per spiegare il problema, e magari far vedere esiti di esami clinici precedenti, mi bloccò nell’immediatezza dicendomi più o meno così: ”Parlo io per prima mentre le analizzo l’iride, poi mi dirà lei”. Ebbene da tale indagine oculare, mi spiattellò tutte le mie problematiche fisiche con i relativi organi interessati, o in sofferenza più o meno lieve, oppure con potenziali pathos ancora in embrione, ma quello che più mi colpì nel profondo, fu la messa a fuoco circa l’esatta collocazione nel tempo di una serie di traumi emotivi di circa trent’anni prima, senza ovviamente individuare la natura delle situazioni vissute, ma centrando perfettamente l’età che avevo quando ahimè si verificarono tali accadimenti. Ultimo ricordo di quella giornata è che mentre rientravo a casa e dovevo fare un breve tratto di autostrada, pur non avendo per varie ragioni la “lacrima facile”, scoppiai senza un apparente motivo razionale in un pianto a dirotto che durò fino al termine del viaggio, forse così tanto non avevo mai pianto!!
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti