Cara cingallegra è bella la tua testimonianza, mi è piaciuta per diversi motivi, primo perchè si adatta bene a circostanze della vita che possono capitare anche una volta entrati nella Fratellanza, poi perché ne offri una soluzione. Mi spiego meglio: quante volte viviamo situazioni che ci tolgono energia, che ci prosciugano, e sembra che non riusciamo a venirne fuori, continuiamo a vivere col nostro malessere, affidandoci alla Miriam ed aspettando che passi. Tu invece ci hai dato una chiave, quella di un affidamento “attivo”. Nel tuo caso l’attività è consistita nell’entrare nella fratellanza, ma nel caso uno ci sia già nella Fratellanza? Condivido la mia esperienza di qualche tempo fa. Siccome siamo un’unità di mente e corpo e, visto che non riuscivo a modificare il mio stato di malessere psichico, ho cominciato a lavorare sul corpo, chiedendo con la rituaria e cercando di venire a capo dei disturbi che mi affliggevano (anche con esami medici). E, grazie alla Miriam, ho avuto delle indicazioni/illuminazioni su come intervenire, cosa cambiare nelle mie abitudini alimentari e non solo. Beh ha funzionato! Il riacquistato stato di salute fisica mi ha portato un nuovo equilibrio mentale, sono riuscita a focalizzare meglio quei nodi interiori che mi facevano star male. Certamente il cammino è lungo, ma ora so contro cosa devo combattere, e non è poco. Morale della favola: quando le cose non vanno cambiamo, qualunque cosa, ma cambiamo. E poi ultimo, ma non ultimo, ricordiamoci in ogni istante che tutto questo lavorio (a volte particolarmente faticoso) è finalizzato in toto a un progetto grandioso, che travalica di molto il solo benessere personale (se ci bastasse questo non saremo nella Fratellanza) ma si inserisce nella grande Opera di Bene della Miriam.