UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS

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  • tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Eccomi ci sono anch’io!!! Cosa aggiungere a quanto già espresso e condiviso da tutti i Fratelli riguardo all’utilità e utilizzo del forum per la sua finalità? Nulla, se non quello di sentirsi proiettati sempre più in questo vortice di Bene che avvolge tutta la Fratellanza.Grazie! Buon Natale a tutti.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Bisogna mettere le mani in pasta, ha ripetuto oggi più volte il Maestro.
    Mi è venuto allora da pensare che solo “mettendo le mani in pasta” la materia prende forma e diventa espressione dell’idea. Non solo. Esperienza recente mi ha fatto capire, in modo incontrovertibile, che la materia, qualunque essa sia, pretende che si debba esser noi ad adattarci alle sue caratteristiche e non che si possa invece pretendere di adattare lei alla caparbietà della nostra volontà. Allora, e solo quando ci si è resi disponibili ad assecondare la natura sua, il connubio si stabilisce e la materia prende la forma che corrisponde all’idea.
    Forse il nosce te ipsum risponde a questa stessa necessità.

    holvi49
    Partecipante
    Post totali: 112

    Come la materia informe che gira vorticosa sull’asse del tornio per il vaso. L’asse è immutabile, e la materia che vi sta intorno non potrà essere modellata se prima non viene messa “in asse”; se essa,cioè, non è in armonia con la DIRETTIVA PORTANTE. Solo allora comincerà a prendere la forma che risponderà alla idea ben diretta dalle mani dell’operatore. Quanto ho scritto è scaturito dalle parole di Ippogrifo che mi ha riportato ad una lettura che feci anni addietro e che adesso credo di aver chiarito a me stesso, intravedendone il senso reale riportato al nostro cammino nell’ambito della Schola.

    Corolla
    Partecipante
    Post totali: 6

    Cordiali saluti ai visitatori del Forum e auguri a tutti di buone feste, da celebrare nel “magico” e accogliente flusso della corrente Miriamica.Procediamo nel percorso intrapreso senza fermarci, ricordando sempre che “la vita chiama alla vita”. Non dimentichiamo il principio vitale che è alla base della Terapeutica e fondamentale in ogni processo di guarigione. Solo la volontà e la forza interiore dell’essere possono agire grazie a un principio invisibile che governa la vita…Ancora auguri

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Sono tante le perle che il Maestro ci ha donato nella riunione congiunta di ieri delle Accademie Vergiliana e Giuliana, non saprei neppure dire quale mi ha colpito di più, sicuramente una è stata di aver compreso più a fondo le prerogative e le possibilità che il nostro sito offre. Avevo chiara la sua funzione di ovviare ai problemi di lontananza degli iscritti (siamo infatti disseminati su tutto il territorio nazionale e anche oltre), di collegamento tra questi e con la Direzione, la sua funzione di propiziare l’evoluzione di ogni singolo utente (sia o no Miriamico), il suo presentarsi come “possibilità “per tutti coloro che sono alla ricerca di un senso più profondo del vivere umano, però, anche se ne avevo verificato i benefici, non ero arrivata a concepire la sua funzione terapeutica. “E’ un po’ come un medicamento omeopatico” è stato detto, se ne assume un po’ ogni giorno e piano piano ci guarisce nel senso che ci aiuta a comprendere ciò di cui abbiamo bisogno, i mali di cui patiamo e, anche grazie all’intervento diretto del Maestro, che è sempre disponibile a incontrare virtualmente gli iscritti che ne hanno bisogno, a sanarci.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Mi permetto di ricordare, collegandomi al post di Ippogrifo, l’esempio di cui si è parlato ieri in Accademia, degli “Incompiuti” di Michelangelo, dove è il genio e la capacità dell’artista che, adattandosi al blocco di pietra, ne estrae ciò che in qualche modo il blocco conteneva già, cercando di dargli la migliore forma possibile, ovvero cercando di portarla al massimo delle sue potenzialità

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Già, il Genio, che si esprime utilizzando come strumento di comunicazione con il mondo esterno, la capacità a sua volta geniale dell’artista, sono una sola cosa, l’Uno si fonde nell’Altra. Si pone spontanea però una domanda: il Geniale Michelangelo, magari, a priori, in qualche oscuro modo, ci aveva lavorato sopra per rendere il proprio terreno fertile e quindi coltivarvi con il ben noto successo il proprio “Intellectus” (per dirla alla Platone), altrimenti senza le favorevoli condizioni che Madre Natura pretende, niente realizzazione del potenziale e……….. blocchi di marmo che inespressi rimangono.
    Un saluto ed una buona notte a tutti.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Ieri la seduta congiunta delle due accademie è stata un concentrato di aspetti ruotanti attorno alla terapeutica ermetica, cui è stato ricondotto dal Maestro tutto il nostro agire miriamico, ivi compresa la partecipazione al forum o il navigare dentro il sito della Schola.
    Non so bene perché, e ci dovrò riflettere, ma mai come in questa seduta accademiale ho percepito moltissime immagini dalle parole del Maestro.
    L’immagine della cifra che mentre la tracci col dito è un veicolo del tuo viaggio fino al centro, al centro della tua matrice… tu come il salmone che rimonta la corrente per deporre le uova e ti dai colpi di reni per superare la forza contraria della corrente stessa…

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Io credo che quando sei esperto del comportamento di certe materie, come lo era Michelangelo col marmo, c’è un momento in cui subentra un senso di forte realismo che fa desistere dall’idea di superare la natura in bellezza e creatività tipica di chi si bea del mezzo che usa e di come è bravo ad usarlo. Per esperienza personale essere perfezionisti e pignoli non avvicina nè alla natura nè tanto meno al genio.Penso che a un certo punto debba prevalere un profondo senso di umiltà, che artisticamente si potrebbe tradurre in quel che di non completato, o perfezionato, talvolta solo di accennato, come a dire come tramite della materia come posso essere io stesso a credere di completare il progetto insito e forse eterno che la natura ha in se?

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ringrazio le SSrr+ e i FFrr+ per la fraterna condivisione di alcune parole del Maestro nel corso della riunione accademiale.

    holvi49
    Partecipante
    Post totali: 112

    Ho letto un articolo apparso su “la Repubblica ” del 13 ottobre 2017 dal titolo : il virtuoso delle piante, che riporta una intervista ad un musicista siciliano che ha applicato un dispositivo alle piante per poter tradurre in musica il segnale elettrico emesso dalle stesse. Il risultato è davvero interessante, a riprova del fatto che ogni essere si esprime con un linguaggio suo proprio, di cui noi umani ancora non riusciamo a concepirne l’esistenza. Riporto, per chi fosse interessato, il link ( sperando sia valido), oppure cercando su google : Il virtuoso delle piante – la Repubblica.it

    decla
    Partecipante
    Post totali: 57

    L’attenzione posta da m_rosa alla parole del Maestro è servita a far intendere meglio anche a me la funzione terapeutica dell’attivarsi in questo forum …… con condivisione di esperienza di ciò che è stato evidenziato da una sorella della “Sebezia”, durante il collegamento con la “Pitagora” nella nostra ultima riunione accademiale, si osservava, in comunione di idee, che questo confronto giornaliero, input che crea sempre più una maggiore tensione verso il Centro, ci spinge anche, inevitabilmente, ad occupare la nostra mente con pensieri relativi a quello che è stato letto, commentato, ad elaborare opinioni, a porre maggiore attenzione a quello che le diverse tematiche affrontate producono nel nostro coinvolgimento e tutto questo, quindi, ci allontana da altri pensieri ….. pensieri più grevi …. pensieri meno positivi….. e questo ci infonde benessere, ci fa sentire meglio, produce Bene , produce Salute ……. perché se è vero l’aforisma che noi siamo quello che mangiamo è ancora più vero, forse, che noi siamo quello che pensiamo …..
    Abbracci fraterni a tutte/i

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Prendendo spunto dalla mia maggiore comprensione delle potenzialità del Forum, come è emerso durante la riunione congiunta delle accademie Vergiliana e Giuliana, volevo condividere una mia esperienza fatta in un recente viaggio in India. Una primo elemento che mi ha colpito è stata la disposizione della città di Varanasi, sul fiume Gange. La città è tutta sulla riva che volge ad est, mentre sulla riva ovest non ci vive nessuno ed è totalmente deserta. Questo mi ha ricordato la suddivisione di Karnak dove sulla riva est del Nilo vi era la città dei vivi, con i suoi templi e palazzi, mentre sulla riva ovest erano collocata la città dei morti. Sulle rive del gange, inoltre, ho assistito alla cerimonia dell’Aarti, condotta dai sacerdoti hindu (i brahmini), che hanno ripetuto un loro rituale con i simboli dei cinque elementi rivolgendosi ai quattro punti cardinali. In questo ho visto una similitudine con i riti pagani che davano importanza agli elementi (in occidente tendenzialmente sono quattro) e alle direzioni verso cui svolgere i riti. Chiaramente anche per noi, che seguiamo la Tradizione codificata da migliaia di anni, tali aspetti sono tenuti nell’opportuna considerazione.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Credo che il Pensiero sia un concetto astratto mentre preferisco concretamente parlare che noi siamo il risultato di quello che ascoltiamo, che vocalizziamo, che vediamo, che odoriamo e gustiamo; tutto ciò ha costruito nel nostro cervello una memoria da cui scaturiscono dei sistemi di riconoscimento ed apprendimento che poi caratterizzano tutto il nostro comportamento.
    Il Maestro è prima di tutto un Terapeuta e quindi in grado di produrre in noi, attraverso una stimolazione sensoriale sanatrice (i così detti input o semi), una modificazione di questi sistemi.

    Andros21
    Partecipante
    Post totali: 4

    Ancora grazie per gli auguri ricevuti. Domenica è stata una una giornata molto importante per me che difficilmente potrò dimenticare. Anche se la voce a volte mi tremava dall’ emozione mi sono sentito parte di una grande famiglia. Mi sono sentito protetto. Un grande abbraccio a tutti.

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