Mini-Convegno a Torino per il 19 Novembre p.v.

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  • admin Kremmerz
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    A cura della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica
    Fratellanza Terapeutico-Magica di Miriam di Giuliano Kremmerz

    Si terrà

    SABATO 19 NOVEMBRE 2011
    Dalle ore 10.30 presso la Sala Conferenze della “Stazione Sassi”
    Piazzale Modena, 6 – TORINO

    il Convegno:
    La dieta hermetica nella prevenzione e nella cura delle patologie alimentari e metaboliche
    Dai nutrienti autopoietici alle influenze lunari e siderali sugli alimenti in natura

    INGRESSO LIBERO

    Programma

    Ore 10.30 – Inizio dei lavori e presentazione
    – “Nutrizione autopoietica e Tradizione Hermetica: etica e prassi dell’alimentazione, nella Schola di Giuliano Kremmerz”
    Dr.ssa Anna Maria Piscitelli (Presidente S.P.H.C.I. – Giornalista e Formatrice)

    – “L’alimentazione nella prevenzione e cura delle malattie internistiche: dall’antica scienza degli elementi all’attuale ricerca medica”
    Dr.ssa Caterina Origlia (Specialista in Medicina Interna)

    – “La nutrizione infantile: basi formative e preventive per una sana prospettiva alimentare”
    Dr.ssa Gianfranca Ferrari (Pediatra)

    Ore 13.00 – Pausa e Brunch di ospitalità offerto dalla S.P.H.C.I. c/o Stazione Sassi Café
    Ore 15.00 – Ripresa dei lavori
    – “Le principali tappe evolutive e involutive della nutrizione umana fra sopravvivenza e consapevolezza”
    Dr. Ernesto Aventaggiato (Medico di Base e Ginecologo)

    – “L’alimentazione come coadiuvante nella cura e prevenzione dei disturbi visivi”
    Dr. Mario Campanato (Chirurgo Oculista)

    Ore 16.30 – Pausa caffè
    Ore 17.00 – Ripresa dei lavori
    – “Alimentazione e Intuizione”
    Dr. Piercarlo Nardi (Psicologo e Naturopata)

    Tavola rotonda e conclusioni – Dibattito col pubblico
    Ore19.00 – Chiusura dei lavori

    Ore 19.30 – Metti… la Salute… a cena! – Menu a tema, presentato e ragionato a cura della S.P.H.C.I.
    in collaborazione con lo Chef della Stazione Sassi Restaurant, P.le Modena, 6 – Torino
    (€ 30,00 a persona – per info e prenotazione obbligatoria rivolgersi preventivamente al Ristorante, tel: 0118997513)

    Anonimo
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    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 18 Ottobre 2011 alle ore 20:27

    Eccoci di nuovo a mettere un mattoncino per la Salute e la Luce. Molto interessanti e stimolanti i temi di questo mini convegno, che poi tanto mini non è! Mi incuriosisce assai poter scoprire come il concetto di autopoiesi, di cui abbiamo già parlato su questo sito, si possa associare alla categoria degli alimenti ed ancora di più mi interessa conoscere come le influenze lunari e siderali possano intersecarsi ad esso e influenzare i cibi. Ma, in assoluto, ciò che trovo strabiliante è come la S.P.H.C.I. riesca sempre, nelle sue iniziative, a coniugare la teoria con la prassi; un concetto scientifico come l’autopiesi che finora ho considerato essenzialmente a livello di astrazione, viene tradotto in pratica, in “ciccia” è il caso di dire, visto che il convegno si concluderà con un vero pasto che ci permetterà di testare ciò a cui prima ci eravamo avvicinati solo con la mente. Grazie di cuore alla Drezione per questa iniziativa.

    Anonimo
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    Originariamente postato da mercuriale2011
    Il 23 Ottobre 2011 alle ore 12:49

    Mi associo con quanto espresso da M Rosa nel ringraziare la SPHCI per questa nuova iniziativa a cui spero tanto di poter partecipare. Sono d’accordo con lei nel sottolineare l’importanza del fatto che la Schola riesca a rapportare ogni argomento alla pratica, dandoci sempre le giuste chiavi di lettura per poter applicare ogni in-put alla nostra vita quotidiana. Così da riportarci con i piedi per terra senza disperderci in inutili astrazioni, e porre la giusta attenzione a tutte le nostre azioni come ad esempio mangiare correttamente, poichè ogni gesto pratico è legato alla nostra evoluzione.
    Un saluto a tutti.

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    Originariamente postato da mara329
    Il 30 Ottobre 2011 alle ore 08:41

    Super interessante il mini-convegno di Torino sulla nutrizione. Cercherò di non mancare. Mi ha colpita la notizia rilasciata ieri da un TG che a Cuba si sta sperimentando un farmaco di origine naturale che aiuterebbe la qualità della vita degli ammalati di tumore. Il farmaco omiopatico è estratto dal veleno dello scorpione Rophalurus junceus, specie endemica di Cuba (oltre che di Haiti e della Repubblica Domenicana), che inietta una sostanza tossica ricca di proteine dalle proprietà antitumorali, analgesiche e antinfiammatorie. Sembra che il farmaco fosse già utilizzato a Cuba da tempo come rimedio della medicina tradizionale, noto ai contadini per gli effetti antinfiammatori ed analgesici. Ma solo nel 1985 incomincia la ricerca scientifica: “Era stato casualmente notato che chi era stato morso da Rophalurus junceus, o Scorpione azzurro (che in realtà è arancione), riscontrava dei benefici di rilievo in termini di dolori o stati infiammatori. Da qui un biologo di Guantanamo, il Dott. Misael Bordier, ha scoperto le proprietà terapeutiche del veleno”. (Nel veleno sarebbero contenute proteine a basso peso molecolare capaci di inibire la proteasi (enzimi cellulari) delle cellule tumorali, ostacolare la formazione della membrana cellulare, impedire l’angiogenesi (formazione vasi sanguigni che portano nutrimento alla cellula), determinando inoltre una stimolazione del sistema immunitario).E’ ancora in corso la sperimentazione per cui non si può affermare ancora con certezza la validità del farmaco che è prodotto da una azienda cubana e che si può reperire solo a Cuba ove – pare – sia gratuito, e inoltre – il TG ha avvisato – esistono già moltissime truffe. Mi ha colpita che un TG nazionale abbia diffuso la notizia anche se – pare – l’associazione di oncologia medica italiana sia scettica al proposito in quanto non esistono studi pubblicati con l’uso di questa sostanza né sull’animale, né sull’uomo. “E perché per portare farmaci in commercio sono necessari passaggi chiari e definiti che sono di garanzia per chi i farmaci dovrà poi utilizzare. Questi passaggi richiedono studi in vitro e sull’animale prima del passaggio nell’uomo”. Non so se il farmaco sia efficace o no, ma credo sia giusto sperimentarlo e portare avanti la ricerca senza demolirla, primo perché l’origine della medicina è di natura empirica, secondo perché – come sosteneva Paracelso – i rimedi terapeutici provengono tutti dal regno animale, vegetale e minerale. Se vi sono animali che hanno proprietà non ancora conosciute – come è il caso di questo particolare scorpione – perché non tentare? E poi mi chiedo perché si tace su scoperte o su ricerche che potrebbero cambiare il destino di milioni di persone nel mondo?

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    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 30 Ottobre 2011 alle ore 16:13

    Mi sono sempre chiesta anch’io, come mara, perchè nella categoria dei medici c’è sempre tanto scetticismo verso rimedi “semplici” che provengono direttamente dalla natura, come se l’appellattivo di “semplice” fosse sinonimo di “sempliciotto”. E’ vero che ci sono dietro gli interessi delle case farmaceutiche che se non vedono possibilità di guadagno non prendono in considerazione nessuna questione, però posso dire con certezza che non tutti i medici sono così sensibili alla questione economica! Penso piuttosto che ci sia una forma mentis comune a molti, che considera la propria professione come il raggiungimento di uno status (abbastanza faticoso, in verità), che li pone al di là di un rapporto intuitivo ed empatico che si può avere col mondo naturale, come se l’intellettualizzare e il sovrastrutturare tali conoscenze naturali fosse indispensabile per essere un importante medico e soprattutto per non confondersi con chi tenta di studiare il funzionamento dell’organismo umano da una prospettiva più globale in cui l’essere umano viene considerato parte di un tutto e non un individuo a se stante sdraiato su un lettino. Mi scusino tutti quei medici che, al contrario, si pongono in una prospettivia diversa e cercano di considerare l’essere umano in una dimensione più olistica. Il mio, che mi rendo conto, può apparire uno sfogo, è dato dall’esperienza pratica con “fior di Professori” che dall’alto dei loro scranni riescono, con una parola, a togliere qualunque speranza a chi non aspetterebbe altro,invece, che ricevere una parola di speranza che infonda quel quid di energia in più in grado di dare quella spinta che fa rimettere tutto in moto.
    Quando sarà che la Scienza Hermetica diventi parte integrante della Scienza Medica?

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    Originariamente postato da sara
    Il 31 Ottobre 2011 alle ore 19:54

    Bellissima l’idea di questo mini-convegno le cui tematiche sono oltremodo interessanti e profonde.Quando si parla di dieta si pensa alla dieta per dimagrire e non alla sana alimentazione.Quando si mangia si fa l’errore di non pensare che quello che noi mangiamo diventa carne della nostra carne, ecco perchè ingurgitiamo un sacco di alimenti che a volte di naturale non hanno più nulla e siccome noi siamo natura e vivi non ci danno nulla ,anzi ci tolgono.Ci ingozziamo di farmaci perchè ci hanno detto che con una pillola si risolve tutto, e abbiamo dimenticato che il sintomo che ci lancia il nostro corpo è a volte un grido di dolore che noi non ascoltiamo.L’errore in questo caso stà nel fatto di considerare il sintomo e non la causa.Nella medicina naturale invece si cerca sempre di trovare la causa e di proporre un rimedio,chiaramente sempre naturale,che riesca ad incidere sulla causa stessa.Abbiamo dimenticato che fino a non molti anni fa ,l’umanità si curava chiedendo aiuto a Madre Natura e Madre Natura munifica guariva abbracciando a se, con i suoi rimedi, l’uomo.
    Grazie al mio lavoro ho notato differenza tra le persone che si curano solo con farmaco e le persone che si curano con i rimedi naturali:le persone che si curano col farmaco sono molto simili a quelli che usano mangiare molta carne,cioè sono più rigide nei discorsi,poco aperti, egocentrici;mentre le persone che si curano naturale sono più aperte, disposte a mettersi in discussione, accettano i consigli.
    Io credo che le molecole dei rimedi fungono da messaggeri di un tipo di energia che trasmuta e migliora l’uomo.
    Ultimamente mi sono imbattuta nello studio dell’alimentazione alcalina,bene questo tipo di alimentazione diventa anche un modo di vivere alcalino,perchè così come alcuni alimenti acidificano, così pensieri biliosi acidificano, ed un corpo che và in acidosi è un corpo con alto rischio di squilibri vari.Ecco che l’alimentazione diventa messaggero di salute e secondo me questa è la vera prevenzione contro ogni genere di malattie .
    Un sentito grazie agli organizzatori del convegno che spero non si fermi a Torino.

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    Originariamente postato da sphci
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 09:38

    Un benvenuto a Sara.
    Nei programmi futuri della Schola c’è senz’altro l’intenzione di far transitare il mini-convegno sull’alimentazione almeno nelle altre città ove sono operative altre Accademie regolari della Schola: Napoli, Roma, Bari, Lecce.
    Magari con qualche eventuale variazione sulle tematiche affrontate e, perché no, allargandone le collaborazioni ad altri operatori del settore nutrizionale.
    Siamo aperti, inoltre, ad accogliere l’invito in altre località ove si venisse a creare l’interesse per le attività della Schola volte a divulgarne il disinteressato impegno a supporto della salute e dell’evoluzione dell’umanità.
    Con l’anno nuovo presenteremo, sempre su questo Blog, il Calendario degli eventi programmati.
    Grazie a tutti per l’interesse.

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    Originariamente postato da garrulo1
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 16:12

    Voglio riallacciarmi al postato di mara 329 del 30 ottobre u.s., sul farmaco cubano. Alcuni mesi fa, avevo letto su un quotidiano a tiratura locale, che esiste un’associazione a tutela del diritto di informazione nei confronti di persone affette da patologie oncologiche, che ha lo scopo di raccogliere testimonianze ed esperienze a supporto di eventuali rimedi alternativi o coadiuvanti i percorsi clinici ordinari.
    In calce all’articolo, comparivano anche l’indirizzo mail ed un cellulare con i quali era possibile entrarvi in contatto per le persone interessate.
    Ma il focus di attenzione dell’articolo era però rivolto all’atteggiamento pregiudiziale della comunità scientifica, con conseguente presa di distanza rispetto ad un fenomeno che varrebbe la pena di testare fino in fondo e soprattutto con modalità di apertura alle eventuali novità sul fronte terapeutico.
    Inoltre, poneva l’attenzione sulla gratuità del farmaco somministrato a Cuba, a fronte di richieste esose che circolano più o meno disinvoltamente qua e là, da soggetti più disparati.
    Siamo per l’ennesima volta a constatare quanto il sistema sociale nella così detta terapeutica, sia lontano dal concetto greco-iniziatico del “terapeuo” che letteralmente stava a significare “io servo, io curo” , lungi dall’idea di qualunque forma di compenso di qualunque natura.
    Su tale ultimo aspetto del fine “eroico” della medicina, il Maestro Kremmerz ha versato fiumi di inchiostro.
    Un saluto a tutti.

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    Originariamente postato da mercurius3
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 22:40

    Vivere per mangiare o mangiare per vivere?
    Questa è la domanda che spesso ricorre quando si parla del cibo e del suo uso, ma molto meglio quando si pone uno stile di vita o l’altro.
    La risposta è sintomatica perchè nella sua semplicità descrive in modo essenziale la tipologia dell’individuo.
    Vivere per mangiare descrive l’individuo che ignorando, anzi negando, la presenza di sottili interazioni e trasformazioni della costituzione umana, nega nel contempo la funzione mentale e spirituale; l’individuo che vive per mangiare, soddisfa l’appetito in modo disordinato, disorganizzato e disinformato. Sarà nella società lo specchio della sua stessa aggressione famelica.
    Mangiare per vivere denota già la qualità assegnata alla vita: il mangiare è il mezzo che consente di vivere e di poter realizzare ciò che della propria vita si vuol fare. L’importanza del mezzo diventa un prezioso metodo che consente di poter meglio organizzare e riorganizzare la propria esistenza.
    Spero che l’opportunità del Convegno (mini solo nel tempo di esplicazione) con l’impegno della S.P.H.C.I. , venga largamente accolta perchè la sua misura descriverà quanta volontà ed impegno ci sia nel dare al proprio vivere valore, qualità, preziosità evolutiva.
    Abbracci cari

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    Originariamente oostato da mandragola11
    Il 04 Novembre 2011 alle ore 20:56

    Mi sto organizzando per partecipare al mini-Convegno di Torino e vi confesso che la parte finale “Metti… la Salute… a cena! – Menu a tema, presentato e ragionato a cura della S.P.H.C.I.” mi intriga molto!
    A presto allora e un affettuoso abbraccio a tutto il Blog della Schola e alla Direzione che ci orienta sempre verso esperienze positive e buone.

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    Originariamente postato da segezia810
    Il 07 Novembre 2011 alle ore 21:56

    Mangiare è un atto importante, forse il più importante dopo respirare: ma, mentre il respiro è automatico e inconsapevole, mangiare è volontario… sebbene possa diventare un gesto meccanico.
    Mangiare ci mette in comunicazione con la terra e con noi stessi: il cibo si mescola con i nostri liquidi, i nostri umori, le nostre cellule… diviene noi. Al punto tale che coloro con cui condividiamo il cibo diventano un po’ nostri fratelli perfino se sono estranei. Perfino se sono avventori di passaggio nel nostro stesso momento al nostro stesso bar.
    Dunque non mi stupisce che una costituente così importante della nostra esistenza faccia da tema a un convegno dedicato alla prevenzione e alla cura delle patologie alimentari. I titoli, poi, sono davvero allettanti… e focalizzano interventi di medici e specialisti oltre, naturalmente, la stuzzicante idea di scoprire l’etica e la prassi della Tradizione Hermetica a proposito della nutrizione.
    Parliamone…
    Lo sento e lo so che è importante parlarne, specialmente con cognizione di causa.
    E sarà anche bello mangiare insieme: questa volta non di passaggio o per caso ma per la scelta di METTERE LA SALUTE A CENA!!!
    A presto!

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    Originariamente postato da alchemilla11
    Il 07 Novembre 2011 alle ore 22:01

    sono molto felice di poter partecipare a questo convegno, il tema lo trovo veramente interessante; starò con le orecchie ben tese con la speranza di carpire il più possibile dagli argomenti trattati un metodo alimentare sano e utile così da tentate una educazione in tal senso e perchè no, da allargare al significato più ampio di “nutrizione”, desidero pertanto ringraziare la Direzione per questa ennesima iniziativa, un Saluto a tutti

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    Originariamente postato da alfiero21
    Il 10 Novembre 2011 alle ore 18:16

    Nel guardare alcune note trasmissioni televisive che trattano argomenti di natura misterica mi accorgo che i protagonisti considerano nel loro palinsesto i soliti fenomeni legati a ” luoghi infestati da fantasmi ” o i ” miracoli prodotti dai santi dalla chiesa ” . Riscontro puntualmente che detti protagonisti si fermano all’ apparenza dei fatti, alimentando con scenografie suggestive la credulità’ popolare e la superstizione che generalmente persiste su questi racconti, anziché esplicare investigazioni piu’ approfondite sui suindicati argomenti, magari tenendo conto delle dichiarazioni elargìte dai grandi maestri del passato come Paracelso, E. Levi, G. Kremmerz. Ad esempio quest’ultimo a piu’ volte sostenuto che il soprannaturale non esiste e che i miracoli rispondono alla leggi della natura, pertanto spiegabili scientificamente. Riguardo i fantasmi il Maestro spende fiumi di Parole sui fenomeni prodotti nelle sedute spiritiche. Mi chiedo: e’ giusto continuare a dare da parte dei suddetti attori televisivi, risposte poco serie, tenendo la gente nell’ignoranza,nascondendo loro la verita’. Chi c’ e’ dietro questo disegno? Ringrazio anticipatamente per l’attenzione i rispettosi ospiti del blog e i dirigenti della s.p.h.c.i.

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    Originariamente postato da sannitica2011
    Il 10 Novembre 2011 alle ore 21:10

    Per conto mio, caro alfiero, bisognerebbe che gli attori o i conduttori televisivi di cui parli la conoscano la verità per dirla. Cosa di cui dubito fortemente. Cercano l’odiens, la notizia sorprendente, della verità – mi pare – non sanno che farsene. Chi è che cerca la verità? Chi non si accontenta delle risposte fideistiche, chi si ribella ai dogmi di qualunque natura, chi ama sperimentare per conoscere, chi cerca di essere e non di apparire e riconosce quindi la necessità di migliorare . Troppa fatica, scriveva il Maestro Kremmerz.

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    Originariamente postato da garrulo1
    Il 12 Novembre 2011 alle ore 20:06

    Concordo in toto con sannitica. Innanzitutto credo che l’informazione che viaggia nei vari circuiti mediatici sia sostanzialmente soggetta a controllo, nel senso che deve corrispondere agli obiettivi di una precisa forma di ingegneria del consenso, e pertanto deve “scientificamente” corrispondere alle aspettative e quindi agli appetiti dei destinatari. Oltretutto, in un periodo storico così proiettato al consumismo ed all’apoteosi del narcisismo (leggasi “vanagloria”), è una ghiotta occasione quella di creare sempre nuovi stimoli in tale direzione, a discapito dell’analisi del vero fine a se stesso e dell’abbattimento della necessità sociale di apparire, obnubilando parimenti la ricerca dell’essere individuale per quello che realmente è.
    Chiaro, tale ultima via, costa un lavorio di sostanza diversa rispetto ad un adeguamento di natura passiva dinanzi alle modalità socioculturali tipiche del tempo.
    Nei suoi scritti, il Maestro Kremmerz ammonisce che “se non la rompi con la corrente profana, non puoi bussare alla porta dell’invisibile”, che nulla ha a che vedere con il concetto dell’invisibile mediaticamente inteso.
    Un saluto a tutti

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