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AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:06Post totali: 307
Originariamente postato da garrulo1
Il 13 Novembre 2011 alle ore 19:37A proposito del convegno di sabato prossimo 19/11: ho letto il post di segezia, che in chiusura ha puntualizzato l’importanza di parlarne.
Mi sento di affermare una cosa: in tutti i punti che ho contattato (a parte in due occasioni) , ho notato un certo interesse ad un evento di tale portata, la disponibilità ad affiggere all’interno dei locali le locandine, e qualche volta domande specifiche relative o ai singoli interventi oppure alla struttura della Schola. Vero è che mi sono rivolto principalmente ad “addetti ai lavori” (erboristerie, negozi di alimenti biologici ecc…), ma quello che per certi versi mi ha colpito l’attenzione, sta nel fatto che in un periodo in cui pullulano iniziative di tutti i generi con un bombardamento mediatico a 360, ne sia stato percepito, almeno da alcuni destinatari, la bontà dell’iniziativa e la finalità “pro salute populi” sia dell’incontro che della Schola.
Qualcuno ha fatto anche qualche domanda sul menù della cena conviviale, ma non è stato questo il focus di attenzione dei quesiti che sono emersi.
Confido in tutta sincerità che la partecipazione sia correlata all’interesse aprioristico suscitato.
Un saluto a tutti.AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:07Post totali: 307Originariamente postato da sannitica2011
Il 21 Novembre 2011 alle ore 11:30Sono molto contenta di aver partecipato a Torino al convegno organizzato dalla SPHCI su “La dieta ermetica nella prevenzione e nella cura delle patologie alimentari e metaboliche”. Prima di tutto una location veramente confortevole. Il collegamento tra quanto il Maestro Kremmerz nella sua moderna e sempre attualissima divulgazione ermetica ha trasferito sulla nutrizione e quanto i medici anno potuto dire su di essa, è stato interessante e di buon auspicio per il futuro. Cioè per una presa di coscienza individuale sul fattore nutrizione che ha parte fondamentale nella nostra esistenza. Uno fra i tanti messaggi importanti: ognuno dovrebbe trovare la propria dieta alimentare a seconda della propria soggettività e abitudine di vita, prendendo sempre maggiore conoscenza del proprio organismo psico-fisico.L’introduzione del Presidente della SPHCI è stata chiarificatrice della compatibilità di alcune teorie all’avanguardia, come la sistemica, col pensiero ermetico e con il cammino che gli aderenti alla Schola intraprendono, e ha dato l’avvio e il collegamento tra gli interventi dei diversi medici. Altra cosa che mi è risultata evidente è la dimensione quasi atemporale, il collegamento tra un passato arcaico mediterraneo fatto di pensatori e iniziati che hanno dato vita alle nostre radici culturali, e il presente, con lo sguardo che la medicina più all’avanguardia è costretta ormai a lanciare verso una visione unificatrice e appunto sistemica, comprendente il fattore fondamentale nutrizione. Ringrazio la SPHCI per questa ulteriore occasione nella quale c’è stato anche spazio per la autentica testimonianza di vita e di esperienza di alcuni medici esercenti e contemporaneamente anche iscritti alla SPHCI.
AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:08Post totali: 307Originariamente postato da m_rosa59
Il 21 Novembre 2011 alle ore 17:23Come al solito i convegni organizzati dalla S.P.H.C.I. non deludono. L’ultimo, quello tenutosi sabato scorso a Torino ha destato l’interesse di tutti i partecipanti soprattutto per la capacità che hanno avuto, tutti i relatori, di tradurre in pratica, nella nostra pratica quotidiana, dei concetti che spesso sono menzionati o conosciuti solo in via teorica. Magistrale ho trovato quello della dott.ssa Piscitelli che ha evidenziato tutta l’attualità e modernità del pensiero del Kremmerz quando ha associato le teorie della fisica moderna sull’autopoiesi con le idee che il Kremmerz esprimeva più di 100 anni fa. Ho trovato che tutti i medici relatori, ognuno dal suo peculiare punto di vista, sono riusciti a dirci qualcosa di nuovo sul tema della nutrizione dando delle indicazioni pratiche, anche relative agli alimenti, che sicuramente ci aiuteranno a cambiare in meglio il nostro modo di nutrirci. Ringrazio quindi la S.P.H.C.I. per questo ulteriore contributo alla divulgazione dell’idea di Salute. Un ringraziamento va anche al Ristorante “Stazione Sassi” che è riuscito a coniugare l’idea di una dieta sana, con l’ottimo menu che ci ha servito a conclusione del Convegno.
AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:08Post totali: 307Originariamente postato da GELSOMINO 1
Il 21 Novembre 2011 alle ore 18:15Sono veramente felicissimo di essere riuscito a partecipare al Convegno tenutosi sabato scorso a Torino!
E’ stato organizzato tutto a meraviglia , dalla location veramente ideale per il confort che ha offerto sia in sala che fuori , alla scaletta degli interventi così ben articolata , alla capacità dei relatori, all’ interesse degli argomenti trattati!
Tutto al di sopra di ogni aspettativa!
Mi sento davvero fortunato di esserci stato, di aver potuto partecipare a questa giornata di grande arricchimento in ogni senso, offertaci dalla inestimabile opera della S.P.H.C.I.
Complimenti e grazie ancora a tutti gli organizzatori.AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:09Post totali: 307Originariamente postato da wiwa70
Il 22 Novembre 2011 alle ore 13:46Davvero un’iniziativa ben riuscita questo convegno! E’ stato molto interessante perchè ha trattato temi di grande attualità, grazie alla preparazione dei medici relatori, tra cui la presidente e l’impegno degli organizzatori che hanno sostenuto l’evento! Nel suo modo aperto e competente mi hanno dato la possibilità di vedere la realtà secondo una chiave di lettura non convenzionale,per usare le parole del convegno procedere non in senso “lineare”(linea retta) ma “ciclico”(forma a spirale) nei propri processi di evoluzione, a cominciare dal nostro modo di pensare!
Questo ha fatto nascere tante domande e riflessioni,sul principio autopoietico che regola il mondo, in particolare mi ha colpito il tema di una configurazione della realtà “a rete”e a proposito dell’importanza della Forma proprio ieri ho letto un articolo tratto dal “Resto del Carlino”che si intitola “La cellula riparatrice” in cui uno studioso della fisica che è sconfinato nella biologia molecolare, spiegava che stanno perfezionando speciali molecole che grazie semplicemente alla loro “configurazione” sono in grado di indurre un virus o una cellula cancerogena a inattivarsi; questi sono detti riboswich e sono pezzi del RNA messaggero che traduce ciò che abbiamo scritto nel DNA in proteine.Interessante, vero?Se così fosse, Il Kremmerz avrebbe anticipato di più di un secolo aspetti che appena oggi la scienza comincia a sperimentare!!AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:09Post totali: 307Orignariamente postato da errante000
Il 22 Novembre 2011 alle ore 17:40Buonasera,
Ringrazio la S.P.H.C.I. per la conferenza sull’alimentazione ( sabato 19 novembre ) in un bell’ambiente, accogliente e particolare a Torino città sempre più affascinante, elegante ed internazionale! Gli argomenti trattati sono stati relazionati con modalità semplice, accattivando e stimolando l’attenzione anche per chi come me non è medico. Vorrei saperne di più e chiedo se sarà possibile avere una relazione scritta sul sito della Schola per poi poter meglio chiedere ulteriori spiegazioni e approfondire la relazione del cibo con i nostri organi e la loro relazione interna a noi e fuori di noi. Penso che attivando questo studio con modalità scientifiche e con costanza si potrà tracciare e impostare le basi armoniche della vita di ognuno di noi.
Grazie erranteAnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:10Post totali: 307Originariamente postato da mandragola11
Il 23 Novembre 2011 alle ore 11:55Mi associo ai concetti precedenti e mi auguro di poter partecipare al prossimo appuntamento sull’alimentazione in altra città!
Nei tanti aspetti che rendono molto complesso l’argomento una cosa mi è sembrata chiara: nel seguire l’alimentazione regimata dal processo ermetico scientifico e personalizzato della Schola di Kremmerz che è mirato innanzi tutto ad una sintonizzazione con la materia VITA, in modo graduale si creano nell’organismo tutti quei corpi e anticorpi necessari al ripristino dell’equilibrio. In più, come ha sottolineato il Presidente, acquisendone la coscienza sia del percome che del perché: meccanismo e finalità.Grazie e a presto.
AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:10Post totali: 307Originariamente postato da catulla2008
Il 23 Novembre 2011 alle ore 19:14“Allargare la visuale a tutta la rete della vita attraverso la collaborazione tra l’unità esaminata e le altre correlate”: questo il monito che ho rilevato dal discorso del Presidente della S.P.H.C.I. dott.ssa Anna Maria Piscitelli nel corso del Mini-Convegno di sabato scorso. E da qui il suggerimento a muoversi verso un biocentrismo avendo il coraggio di modificare i parametri che hanno guidato il sapere fino ad oggi e che procedono per schemi piramidali del tutto incompatibili con la dinamica della vita che procede per espansione circolare ed elicoidale. (Ma l’organigramma della Schola è proprio così…!!!)
La Schola di cui Giuliano Kremmerz fu fondatore emerge così in tutta la possanza e la ricchezza della Sua tradizione, capace di adattarsi ai tempi, di sintonizzarsi a nuove scoperte e di dare il ‘la’ per il passaggio a un’ottava superiore…
Poi, l’esortazione a rimodellarsi sulla saggezza che fu di Platone, Pitagora e dei neoplatonici nella prospettiva di una Unità della Materia è stata colta dalla dott.ssa Origlia che, dopo aver informato i presenti sulla specializzazione di Medicina Interna che l’ha abilitata alla terapeutica ufficiale, ha presentato una rapidissima successione di correlazioni tra la terapeutica ermetica e quella dei moderni laboratori, evidenziando l’epigenetica – che studia l’influenza uomo/ambiente – come uno dei fattori di interazione nella biochimica umana. “Una cellula non può esistere se non c’è un’adeguata interazione intercellulare” e in una scienza degli elementi che risale a Pitagora ecco emergere le cruciali domande: dove viviamo? Di cosa ci nutriamo? Chi nutriamo?
Ma per chi non c’era e per chi vorrà regalarsi la partecipazione a uno dei prossimi appuntamenti per cui il Mini-Convegno verrà iterato, riordinerò ancora i miei appunti per raccontarvi le meraviglie che, come un ruminante, vado traendo poco a poco dalla sacca della memoria per alimentare una nuova prospettiva di Vita…AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:11Post totali: 307Originariamente postato da segezia810
Il 26 Novembre 2011 alle ore 13:15A quasi una settimana di distanza già ricordo con una punta di nostalgia il fermento di sabato scorso: fermento intellettuale, emotivo ma, soprattutto, vitalmente intelligente messo in circolo dall’iniziativa della S.P.H.C.I.
E’ sempre stato così. L’idea di un diverso approccio all’uomo, all’ambiente, alla Natura, quando viene veicolata dalla Schola, non rimane nel cassetto delle cose interessanti e/o stimolanti, ma penetra nella dimensione più profonda, là dove si forgiano le possibilità dell’essere. E da quell’interspazio (cellulare?) lavora per interrogare, suggerire, spronare a seguire ‘virtute e conoscenza’.
Non è forse rivoluzionario cambiare l’approccio stesso alla logica smettendo di considerare fatti e sviluppi come disposti su una linea retta immobile e cominciando invece a concepirli lungo una retta che ruota in un piano che trasla perpendicolare a sé stesso? Non è ovvio, e al tempo stesso radicalmente diverso, pensare in termini ciclici piuttosto che infinitamente persi nell’imperscrutabile?
La grandezza del pensiero ermetico è, come sempre, nell’infinitamente semplice…AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:11Post totali: 307Originariamente postato da garrulo1
Il 27 Novembre 2011 alle ore 16:24Nel convegno di sabato scorso, ho colto in più occasioni e praticamente negli interventi di tutti i relatori, a mio modesto parere bravissimi ognuno nel proprio campo specifico, l’importanza della concezione della “dimensione vita” nel più ampio senso che si possa immaginare, come di una struttura interconnettiva inscindibile tra tutti gli esseri per così dire “in gioco”, o per scelta cosciente (da cum scientia) pochissimi, o per necessità, la stragrande maggioranza.
Tale struttura della realtà “a rete”, obbliga all’abbandono della concezione antropocentrica, figlia sicuramente del positivismo scientifico, madre probabilmente di tutti gli scempi combinati in particolare negli ultimi 50 anni a Madre Natura nelle sue varie sfaccettature.
Una presa di distanza dall’antropocentrismo, porta inequivocabilmente al progressivo distacco dal pensiero analitico a favore della considerazione circolare della Natura, per cui la proiezione in una dimensione olistica vieta qualunque forma di abuso verso qualsiasi essere di qualsivoglia regno naturale, in quanto il pensiero dominante sta nell’assioma che ogni forzatura presenta un’operazione di ritorno, una vera e propria contrazione a danno di chi ha posto in essere la condotta prevaricante.
Il problema sta nel fatto che la spasmo, nella stragrande maggioranza dei casi, non è visibile concretamente nell’immediatezza, onde per cui è facile sentirsi legittimati nel continuare in tale direzione, ma nell’ecosistema, quando il conto arriva, praticamente è sempre tardi per porvi rimedio o almeno per contrattarne le condizioni. Difatti, le catastrofi ecologiche (dovute all’interconnessione tra miriadi di concause spesso di natura prevaricante), si presentano quasi sempre senza alcun preavviso.
Tempo fa, avevo citato il pensiero di Giordano Bruno, in un passo dello “Spaccio della Bestia Trionfante”, citato da F.A. Yates in “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica” che mi sembra più che mai in sintonia con quanto finora trattato, e testualmente recita: “ Cossì pensar devi di ciascuno de gli dei per ciascuna de le specie sotto diversi geni de lo ente, perché siccome la divinità descende in certo modo per quanto che si comunica alla natura, cossì alla divinità s’ascende per la natura, cossì per la vita rilucente nelle cose naturali si monta alla vita che soprasiede a quelle”.
Un saluto a tutti.AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:12Post totali: 307Originariamente postato da filosobek88
Il 28 Novembre 2011 alle ore 18:47Come ricorda Garrulo dal Convegno del 19 u.s. “la struttura della realtà a rete obbliga all’abbandono della concezione antropocentrica”.
Aracne, cui Minerva diede facoltà di filare con la bocca, tramite il mito ci fa osservare un animale comunissimo capace di tessere reti meravigliose, robuste e concentriche traendo spunto dal proprio ventre: trama sempre eguale, eppure ogni volta diversa, capace di espandersi e tornare – ad ogni distruzione- alla matrice che l’ha generata.
In una visione non più antropocentrica e lineare ma olistica, per cui la parola che esce da noi, (anche in questi post) ci ritorna come in-spirazione unendosi a quanto gli altri hanno espirato, tutti ci incamminiamo verso una maggiore responsabilità senza la quale non può esserci consapevolezza.
E mi vien da dire che proprio questa stralunata idea dell’infinito senza capo né coda (quando invece capo e coda ci sono, seppure continuativamente circolari) ha generato la stortura delle coscienze e l’assurdo di una vita sospesa, fatta di colpe dogmatiche e paradisi improbabili.
Se quanto mangiamo comincia ad essere associato a ciò che diventiamo, e ciò che siamo rimonta a ciò di cui ci nutriamo, un grande passo verso la fase adulta sarà stato compiuto. Non più pecore, portate al pascolo da questa o quella moda consumistica o necessità emergente o ipoteca spirituale, ma esseri di nuovo umani, avviati alla libertà di scelta.AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:14Post totali: 307Originariamente postato da tanaquila9
Il 29 Novembre 2011 alle ore 12:21Per caso mi sono imbattuta sul web, in un sito attinente al Kremmerz, nella riproduzione fedele della “Parola al Maestro”:“L’Ermetismo e la Magia della Schola di Giuliano Kremmerz”, già pubblicata sul nostro sito http://www.kemmerz.it il 6 Ottobre 2008. E’ vero che la parola del Kremmerz è patrimonio di tutti coloro che ne amano l’opera, che ne rispettano la magistrale missione e che pensano di seguirne gli insegnamenti, ma bisogna anche dire che la scelta e la consequenzialità dei brani, oltre al titolo è lavorio della Redazione del nostro sito. In ogni caso, sorvolando il veniale dimenticare di citare i redattori dell’articolo in questione, non può che fare piacere la divulgazione del pensiero luminoso e sempre attuale del Maestro.
AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:14Post totali: 307Originariamente postato da catulla2008
Il 30 Novembre 2011 alle ore 17:00“CIBO: CIOÈ CULTURA COME MODO DI PRODURLO È DIVENTATA ANCHE CULTURA COME MODO DI PREPARARLO E CONDIVIDERLO, SPESSO IN FORMA RITUALE”.
Dopo aver rimesso mano ai miei appunti, riflettevo su questa frase detta dal Presidente della S.P.H.C.I. in occasione del convegno del 19 novembre. E mi dicevo che ci sono due modi di essere ‘MADRE’.
Uno, in senso biologico, cioè come ‘chi che produce il nutrimento’. La donna che mette al mondo un figlio/a nutre la specie umana, e poi, allattando, continua a nutrire, nell’uno, tutta la specie. In questo senso è come la terra che, a seconda della propria composizione, produce questo o quel frutto, pianta, albero, in un connubio costante tra la profondità delle sue viscere – suolo – e il proprio ambiente – atmosfera-clima. Seguendo tale prospettiva si potrebbe anche affermare che ogni essere umano è, fatalmente, figlio della propria storia e dell’impronta che questa, e le reazioni a questa, hanno lasciato e lasciano nella memoria del midollo, del sangue, della carne.
Due, in senso ‘adottivo’, cioè come chi prepara il nutrimento che gli viene dalla natura, instaurando una tradizione e adattando le tecniche al tempo, al luogo, allo scopo. Benché per circostanza naturale abbiano dovuto essere le donne le prime nutrici e coltivatrici, a tutt’oggi sia la donna che l’uomo educano i figli e procurano loro il cibo, continuando a nutrire, in quelli, tutta la specie e tramandando – spesso appunto in forma rituale – usi e costumi che cambiano a seconda del periodo e della situazione geografica ma che diventano funzionali all’idea di famiglia nonché, a livello macro, all’Idea cui è votato il popolo di cui sono figli.
Così ne ho concluso che anche noi, popolo di Miriam, siamo legati a un doppio metodo di coltura: uno, biologico, fatto di pratiche tradizionali che danno modo di attingere alla Matrice terapeutica che ci educa e coltiva; l’altro, adottivo, inteso a farci intelligere – nelle letture di ermetismo magico così come nelle moderne conoscenze scientifiche – quei frammenti della Verità assoluta che rendono all’Essere individuato la graduale cognizione del Sé e del proprio fine.
In un attimo, plasticamente, mi ritornano le immagini del Convegno con quel Tutto che mi informa…
E ancora gli appunti sono tanti su cui meditare.AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:14Post totali: 307Originariamente postato da sannitica2011
Il 03 Dicembre 2011 alle ore 09:34In una recente conferenza dal titolo “Cosa resta da scoprire”, il prof. Giovanni Fabrizio Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, sostiene che nei prossimi 50 anni ci resta appena da scoprire il 96% dell’universo; da approfondire lo studio della Terra per beneficiare, ad esempio, dell’immensa energia termica che sta sotto i nostri piedi, da imparare a stabilire un contatto diretto fra il nostro cervello e il resto del mondo. E tante altre cose, tutto poco prima del nuovo passaggio di Halley 2062. Studiando i sistemi complessi – dice -influenzeremo il clima, stabilizzeremo l’economia e forse salveremo noi stessi sul bel pianeta che ci ospita. Ma, conclude ironicamente, a questo punto ci resterà solo da capire ancora il 95 o 94 % dell’Universo. Mi è piaciuto il suo ottimismo, e la modestia. Le mete sono, mi pare, alcune tra quelle indicate dal Kremmerz cui l’umanità prima o poi dovrà giungere per vivere in equilibrio sulla Terra e integrarsi nelle proprie potenzialità. Attualmente, ad esempio, ciò che si sa della parte interna della Terra (composta da mantello e da nucleo interno ed esterno ove si genera il campo magnetico e fonte del calore naturale della Terra), è frutto solo di ipotesi e manca di verifiche e osservazione diretta. Anche i rapporti fra cervello e ambiente (in senso lato) sono ancora da scoprire nella loro portata concreta. Kremmerz ci dà delle indicazioni sulle sue potenzialità in rete col tutto : “ Il cervello diventa per noi un nucleo dispositivo nei riflessi del magnetismo terrestre, dell’elettricità terrestre e atmosferica, e delle altre forze cosmiche (calore, luce, suono) che direttamente o per rimbalzo riceve … Il capo umano, erectum et audax, scatolo duro di ossa, è lo scrigno prezioso che racchiude tanto tesoro. Vi si arriva per mezzo dei sensi, e si perfeziona con la delicatezza comunicativa dell’ultrasensibile.”. Certo è cosa straordinariamente incredibile essere uomini e donne e non saper né poter “funzionare appieno”, conoscere tanto poco di se stessi, del pianeta che ci dà la vita e dei suoi rapporti con l’universo. I più sinceri fra gli scienziati lo ammettono. Quanto è preziosa la ortodossa via iniziatica, oggi e in ogni tempo, unica scientifica che dà la chiave per penetrare nel mistero eterno dell’essere. Non v’è che da ringraziare di non essere abbandonati e di poter sperimentare la via ermetica.
AnonimoInattivo21 Dicembre 2012 alle 11:15Post totali: 307Originariamente postato da wiwa70
Il 05 Dicembre 2011 alle ore 11:00Veramente interessante il tema proposto dall’Istituto di Astrofisica!
Magari poter arricchire certi temi da un punto di vista ermetico!
Quale l’analogia tra Universo e il nostro cervello e le comuni potenzialità che hanno da sviluppare e conoscere (microcosmo e macrocosmo)!Non è forse vero che anche del cervello, come per l’Universo, si conosce solo un 5% delle sue potenzialità?
E poi, tempo fa, avevo letto che è allo studio degli astrofisici nel cosmo il concetto di “antimateria” detta anche materia “oscura” che sarebbe la causa dell’accelerazione dell’Universo ma non hanno ancora capito cosa è,come lo fa e perchè?
La mia domanda è: “Verso dove stiamo andando e,inoltre, quello che noi riusciamo a realizzare nell’Oggi è ininfluente o avrà un peso e inciderà sulla velocità di una futura progressione dell’Universo?”
Queste e mille altre domande mi piacerebbe approfondire in un dibattito aperto e competente alla luce della scienza ermetica.
Un saluto luminoso a tutti. -
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