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Buteo
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Sappiamo che cellule, organuli cellulari, strutture molecolari vanno incontro a rotture, distruzioni o ‘morte’ di parti o dell’intero sistema. Sappiamo che altre strutture provvedono a riparare, ricostruire o rigenerare le parti lese.
E’ materia intelligente perché è essa stessa ciò che deve fare: l’essenza e l’azione sono la stessa cosa, inscindibili. Dalle particelle infinitesimali, subatomiche, all’organismo più ‘evoluto’. La materia è quindi materia viva (in qualunque regno la incaselliamo, animale vegetale minerale), inseparabile com’è dall’intelligenza.
Nulla si perde. Una cellula deteriorata è fagocitata/digerita da un’altra cellula, che ne riutilizza le parti in un processo di continua distruzione e ricostruzione, morte e rinascita.
Ogni organismo, ogni molecola, per essere e per riprodursi, si nutre di materia, che è materia viva. Si nutre quindi di vita. La Natura fagocita e rigenera se stessa: è questa la Grande Madre che è in sé amore e terrore, che partorisce e divora, divora e partorisce, in un ciclo senza fine?
La legge è unica, insegna l’ermetismo.
L’individuo umano soggiace a questa legge. In lui avvengono continui processi di distruzione e di ricostruzione, di morte e di rinascita, dei quali non è consapevole.
Come un errore può danneggiare una molecola, così un insieme di errori può danneggiare un organo, da cui una possibile malattia.
E io mi chiedo: questi, che noi leggiamo ‘errori’ perché causano quello che noi leggiamo ‘malattia’, sono davvero errori?
Non è forse questa la legge, insita nella materia, a cui nessuna parte della materia stessa sfugge, come le arcaiche terrifiche figure matriarcali ben rappresentavano?
Allora se ciò che noi diciamo ‘errore’ è insito nella legge, è la ‘conoscenza’ della legge a consentire all’essere conoscitore (integrato) ‘l’azione’ contro quella che è definita malattia? E cosa giustifica l’azione? Il lenire il dolore che prova l’essere, non solo umano, qualsiasi essere e di qualunque forma e dimensione esso sia, che stia soffrendo sulla faccia della terra?
Non solo, come può la medicina ufficiale e non, che, nell’ignoranza della legge universale, interviene solo sui ‘particolari’, agire sulla malattia anche con successo?

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