Reply To: Mini-Convegno a Torino per il 19 Novembre p.v.

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Originariamente postato da catulla2008
Il 30 Novembre 2011 alle ore 17:00

“CIBO: CIOÈ CULTURA COME MODO DI PRODURLO È DIVENTATA ANCHE CULTURA COME MODO DI PREPARARLO E CONDIVIDERLO, SPESSO IN FORMA RITUALE”.
Dopo aver rimesso mano ai miei appunti, riflettevo su questa frase detta dal Presidente della S.P.H.C.I. in occasione del convegno del 19 novembre. E mi dicevo che ci sono due modi di essere ‘MADRE’.
Uno, in senso biologico, cioè come ‘chi che produce il nutrimento’. La donna che mette al mondo un figlio/a nutre la specie umana, e poi, allattando, continua a nutrire, nell’uno, tutta la specie. In questo senso è come la terra che, a seconda della propria composizione, produce questo o quel frutto, pianta, albero, in un connubio costante tra la profondità delle sue viscere – suolo – e il proprio ambiente – atmosfera-clima. Seguendo tale prospettiva si potrebbe anche affermare che ogni essere umano è, fatalmente, figlio della propria storia e dell’impronta che questa, e le reazioni a questa, hanno lasciato e lasciano nella memoria del midollo, del sangue, della carne.
Due, in senso ‘adottivo’, cioè come chi prepara il nutrimento che gli viene dalla natura, instaurando una tradizione e adattando le tecniche al tempo, al luogo, allo scopo. Benché per circostanza naturale abbiano dovuto essere le donne le prime nutrici e coltivatrici, a tutt’oggi sia la donna che l’uomo educano i figli e procurano loro il cibo, continuando a nutrire, in quelli, tutta la specie e tramandando – spesso appunto in forma rituale – usi e costumi che cambiano a seconda del periodo e della situazione geografica ma che diventano funzionali all’idea di famiglia nonché, a livello macro, all’Idea cui è votato il popolo di cui sono figli.
Così ne ho concluso che anche noi, popolo di Miriam, siamo legati a un doppio metodo di coltura: uno, biologico, fatto di pratiche tradizionali che danno modo di attingere alla Matrice terapeutica che ci educa e coltiva; l’altro, adottivo, inteso a farci intelligere – nelle letture di ermetismo magico così come nelle moderne conoscenze scientifiche – quei frammenti della Verità assoluta che rendono all’Essere individuato la graduale cognizione del Sé e del proprio fine.
In un attimo, plasticamente, mi ritornano le immagini del Convegno con quel Tutto che mi informa…
E ancora gli appunti sono tanti su cui meditare.

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