Reply To: Eventi e Segnalazioni

wiwa70
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Interessantissima la lettura del Quaderno dell’Accademia Pitagora, che sta animando le mie giornate di grande curiosità e in cui si percepisce un forte contributo alla ricerca da parte della Delegazione Generale e della Fratellanza tutta, che ringrazio di cuore! Nel capitolo terzo, già si entra nel vivo della questione, svelando il valore del Numero in senso pitagorico, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi e in particolare si arriva al concetto di Proporzione Aurea del Pentacolo, simbolo di Venere e d’Amore, inteso come Legge Universale che connota ogni elemento vivente, da un punto di vista, finalmente, non solo poetico o filosofico-speculativo ma anche matematico e quindi puramente scientifico, finanche a caratterizzare il suolo italico(praxis italica pitagorica) come espressione geografico-territoriale di questa Legge(a Roma gli antichi Latini, non dicevano forse “Amor omnia vincit”??). Ecco allora che s’incontra il concetto di numeri irrazionali che rappresenterebbero chiavi universali(quello di Fibonacci piuttosto che il concetto di Pi greco)con la famosa operazione della “quadratura del cerchio”, problema spinoso dell’Umanità, affrontato da Archimede a Leibniz, passando per G. Bruno e G. Galilei, fino ad oggi e che prospetta una Idea affascinante: “La curvità minima è ridotta alla rettitudine”. Ho provato a portarlo su un piano terra- terra e mi è venuto in mente un vecchio proverbio che dice:” Se nasci quadrato non puoi morire tondo”. Forse non lo potrai diventare subito ma potrai Tendere ad esso ed in questa tensione che ci ritroviamo tutti a livello universale, così come in musica una corda tesa,viene detto, produce una vibrazione di un certo tipo piuttosto che se fosse allentata, la qual cosa , probabilmente, non permetterebbe neanche di poter suonare lo strumento musicale. Ma tornando alla teoria dei numeri irrazionali, mi ha affascinato il concetto del Pi greco, inteso come “Anima Mundi”, che sembrerebbe tutto contenere,in termini spazio-temporali, e questa sua tendenza all’Infinito mi porta a chiedermi: perchè quindi, da sempre, connotiamo l’Infinito col Divino, in contrapposizione al FinitoUmano? La sua irrazionalità(o dovremmo dire sovra-razionalità??) sta nella sua caratteristica fermentativa di Pluripotenzialità nell’Unicità, per cui ogni calcolo successivo avrà un risultato unico e diverso ogni volta? La rituaria che noi compiamo in questo periodo, all’interno dello spazio sacro dei due cerchi, coincide quindi con quella tensione del quadrato al cerchio, all’interno del Pentacolo, simbolo e segno contraddistintivo pitagorico d’Amore e Trasformazione Universale, che farebbe da catalizzatore del processo evolutivo di chi chiede, con ferma Volontà, Luce e Salute? Una cosa è certa: questa lettura mi sta aiutando a essere un briciolo più consapevole del periodo dell’anno in cui viviamo, la Primavera, e del Rito d’Ariete, che ci approssimiamo a compiere. Buon Inizio a tutti!

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