Anche io penso sia più logico quanto dite. Ciò che stupisce è come alcuni dati spacciati per scientifici e certi, siano poi ribaltati. Si riconosce che erano solo ipotesi, perché c’è stata una nuova scoperta che le contraddice. Il dogma, oltre il quale si affacciava lo spettro dell’ignoranza e dell’eresia, viene buttato sic et simpliciter alle ortiche. Non sarebbe meglio abituare la gente al procedere per ipotesi? No, la gente è pronta ad azzuffarsi per cose di cui non ha conoscenza diretta ma cui crede per fede. Ecco uno dei meriti infiniti dell’Ermetismo kremmerziano: non credere passivamente, prova, sperimenta. Ermetismo che pur raccogliendo verità incontestabili, non ha metodo dogmatico. Per tornare al neolitico: le idee al proposito da G. Childe ad oggi sono mutate. Dall’evoluzionismo si è arrivati alla preminenza dei valori simbolici e mentali nelle scelte dell’uomo, perché si è capito che “le cause per la transizione al neolitico quali la sovrappopolazione o la crisi alimentare erano solo lo specchio del loro affacciarsi nel mondo contemporaneo. Dovrebbe risultare chiaro l’anacronismo della loro applicazione al mesolitico”. Come pure si è capito che “il passaggio dalla caccia-raccolta e dall’uso di cereali e legumi selvatici all’agricoltura non fu vantaggioso né per valori dietetici né per quantità di lavoro e uso del tempo”.
Si aspetta al varco la teoria mai dimostrata, ma imposta, delle migrazioni indoeuropee, di cui il M. Kremmerz parla nei Suoi Dialoghi.