Taggato: Egitto, Golden Parade, mummie
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E anche a me sembra una lettura più plausibile e concreta.
Certo è interessante anche l’apertura che compie in questo caso la scienza moderna, pare che oltre Cartesio, ( corpo come organismo-insieme di organi),si possa finalmente con coraggio guardare al corpo come un insieme più complesso ed ambivalente, in relazione al mondo e al cosmo, direi di salda interdipendenza. Mentre è proprio in quelle artificiose costruzioni del raziocinio che risulta evidente una forzatura, un falso legame, sovrastrutturale, meccanico, da cui conseguono tutti gli infiniti disagi delle varie epoche.
Non ultima la nostra. Ho sempre pensato che l’agricoltura fosse una complessa elaborazione ed osservazione della natura, se la immagino come conseguenza di un insediamento, attorno a un luogo sacro…ha molto più senso!
Grazie T.Sono rimasta colpita da quanto riportato da Tanaquilla e concordo con g-b, anche a me sembra più plausibile vedere la nascita dell’agricoltura come la conseguenza di un insediamento intorno a un luogo sacro. E’ un’ipotesi più semplice e logica se si immagina che l’essere umano a quei tempi viveva un rapporto panico con la Natura e di conseguenza in armonia con le sue leggi e i suoi ritmi.
Concordo con g_b sulla rilettura segnalata da Tanaquilla, davvero molto interessante,e che in effetti sembra più aderente alla visione ermetica delle cose e dei luoghi.
Anche io penso sia più logico quanto dite. Ciò che stupisce è come alcuni dati spacciati per scientifici e certi, siano poi ribaltati. Si riconosce che erano solo ipotesi, perché c’è stata una nuova scoperta che le contraddice. Il dogma, oltre il quale si affacciava lo spettro dell’ignoranza e dell’eresia, viene buttato sic et simpliciter alle ortiche. Non sarebbe meglio abituare la gente al procedere per ipotesi? No, la gente è pronta ad azzuffarsi per cose di cui non ha conoscenza diretta ma cui crede per fede. Ecco uno dei meriti infiniti dell’Ermetismo kremmerziano: non credere passivamente, prova, sperimenta. Ermetismo che pur raccogliendo verità incontestabili, non ha metodo dogmatico. Per tornare al neolitico: le idee al proposito da G. Childe ad oggi sono mutate. Dall’evoluzionismo si è arrivati alla preminenza dei valori simbolici e mentali nelle scelte dell’uomo, perché si è capito che “le cause per la transizione al neolitico quali la sovrappopolazione o la crisi alimentare erano solo lo specchio del loro affacciarsi nel mondo contemporaneo. Dovrebbe risultare chiaro l’anacronismo della loro applicazione al mesolitico”. Come pure si è capito che “il passaggio dalla caccia-raccolta e dall’uso di cereali e legumi selvatici all’agricoltura non fu vantaggioso né per valori dietetici né per quantità di lavoro e uso del tempo”.
Si aspetta al varco la teoria mai dimostrata, ma imposta, delle migrazioni indoeuropee, di cui il M. Kremmerz parla nei Suoi Dialoghi.Hai proprio ragione tanaquilla, la gente è disposta ad azzuffarsi per ipotesi alle quali crede per fede o per condizionamento, aggiungerei!
Ma per fortuna che prima o poi i castelli di sabbia franano!Il guaio è che se ne formano di continuo altri. Bisogna essere educati al senso critico oggidì e non aver paura di rimanere soli. Il buon senso critico dei nostri avi italici va ritrovato… Spero che i giovani ne possano fare tesoro…
A proposito di quanto si sta dicendo riporto da I Dialoghi un passo che mi sembra pertinente :
” Di scientifico non vi è che una negazione : noi ignoriamo donde siamo venuti.
Sono esistiti popoli, umanità intere,civilizzazioni,masse indefinite di bestie umane che prima di noi, in tempi preistorici, primordiali, hanno pensato, goduto,vissuto,guerreggiato,raggiunto l’apice di una sapienza di cui noi ritentiamo la riconquista , poiché non ne conserviamo memoria o documento”.Anche a me è venuto in mente lo stesso brano riportato da Gelsomino. Quanto all’sgricoltura il mito narra che fu una Dea a dare agki uomini i riti della coltivazione.
Una Dea.
Dunque prima la divinità e poi il grano: i conti tornerebbero.È così, caro gelsomino, poi ogni tanto la Terra che ha conservato la memoria, ci restituisce qualche pezzettino della nostra storia che a volte va ad inserirsi facilmente nel disegno che ci stiamo facendo del passato, altre volte invece, come nel caso di Gobleki tepe, quel disegno va a sconvolgerlo, ma per accettare le implicazioni profonde dei cambiamenti occorre che ognuno risvegli in se’ quella memoria antica che parte, come si dice nel serial TV di cui ci ha parlato tanaquilla, da dove tutto è cominciato, occorre andare a sondare l’infinità del proprio essere, ed è proprio quello che noi miriamici facciamo, o cerchiamo di fare, quotidianamente
Buongiorno. Circa la pietra e la citata esperienza di Tanaquilla con Elissa, mi è venuto alla menoria, l’inizio della nostra avventura e la mia con la pietra. Dovevamo incontrarci e volevo realizzare un oggetto. Passeggiando in riva al mare notai per caso una pietra con una base piu larga e un vertice. La raccolsi e l’immagine si proietto’ da sola l’ sopra. Con il decoupage incollai una donna nuda, con una ragnatela a forme d’onde sonore sul pube. Provenivano dal suo utero verso l’universo o dall’esterno entravano dentro di lei dal canale piu’ sacro femminile?
Il patto già giurato e segnato con il mio ingresso, si era materializzato in essa.
La roccia è la nostra forza. Noi siano roccia, indistruttibile, resa sacra dalla Guida Divina dell’amato Delegato Generale
Una buona giornata a tutti coloro che navigano in questo spazio pulitoLa tua testimonianza pone delle riflessioni x me significative, cara mercurius…
Il concetto dell’agricoltura nata attorno ad un luogo sacro mi fa riflettere sulla stretta correlazione tra necessità materiale ( cereali per il pane) e dimensione sovra razionale legata alla Divinità (luogo sacro). L’uomo ha sempre avuto bisogno di provvedere al suo sostentamento fisico ma, in fondo a se stesso, non ha mai veramente dato per scontato che ciò gli fosse concesso. Da qui, nasce la ” Richiesta”. È giusto chiedere di propiziare un raccolto? È utile? La storia narra che l’uomo si sia sempre rivolto alla Divinità per chiedere protezione e abbondanza. A proposito di richiesta, nella nostra Tradizione terapeutica, ” chiedere” è fondamentale. E non solo come atto formale, ma è parte integrante del processo di guarigione, indica la volontà più profonda di aprirsi al cambiamento,di travalicare le resistenze ataviche personali e mettersi dunque in ascolto della scintilla divina insita in noi. Indica ovviamente anche la consapevolezza di non sapere e di non vedere e quindi, di aver bisogno di aiuto. La richiesta…Nella tradizione popolare si dice che ” una domanda è fior di virtù “…forse perché apre una porta davanti a noi? Ci permette, non dico di arrivare dove vogliamo, ma almeno di spostarci da dove siamo ( finiti)??? Vi abbraccio tutti!
Condivido il concetto di “spostarci da dove siamo”, quante volte continuiamo, metaforicamente parlando, a sbattere contro un muro senza deciderci a voltare la schiena e prendere un’altra direzione? Come dici tu, cara seppiolina, il processo di guarigione (e luce aggiungerei), è cambiamento, è travalicare le resistenze ataviche e personali, è mettersi in viaggio dentro noi stessi, dunque tutte azioni che presumono moto. Sempre più mi appartengono le parole del Del.Gen. quando ci sprona a vivere in uno stato di fermento creativo, cui mercurius, poco sopra, ce ne ha fornito una testimonianza
Buona domenica di paceBuongiorno. Credo, infatti, che la “Richiesta”, abbia in sè tanti valori. L’umiltà di saper chiedere (superando la presunzione del bastevole) la capacità di scernere il bisogno vero ( la petulanza non è richiesta), la capacità di esprimere riconoscimento alla Divinità e alla Gerarchia per giungere ad Essa, lo stare in catena ( il chiedere è volgere al sacro la propria fiducia di aiuto ).
Come giustamente osservi Seppiolina, questo avviene dai primordi, non ci vuole scienza moderna e cultura profana, per sentirsi in cammino ma in bisogno. Il Miriamico procede, prega, cresce, è riconoscente, difende come guerriero, non è fiducioso ma crede, nell’ Uno, nella Forza, nell’ Amore, nel Principio di Vita Nova
Un abbraccio domenicale in attesa di una chiusura Rituale con la Richiesta di Salute ed Evoluzione, personale e pro Salute PopuliSi noi sappiamo che la richiesta, la domanda è un’aspetto fondamentale.
Una cosa che ho imparato col tempo, ed è sempre frutto di uno sforzo, è saper bene domandare. Il che vuol dire che, grazie ad un certo lavorio (e grazie all’indispensabile oggettivazione delle Gerarchie), si è iniziato a mettere a fuoco il problema, proprio a generale, o almeno lo si è intuito, estratto dalla nebbia o dal nero di seppia della propria confusione.
Di solito è qualcosa di diverso da quanto si era pensato fino a quel momento. Io conosco questo detto: “La qualità delle risposte dipende dalla qualità delle domande” che mi pare si avvicini al tuo seppiolina. -
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