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mandragola11
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Cara seppiolina, non so se lo avete già detto, ma ricordo durante i lavori al Centro Elissa che a proposito del dna mitocondriale, fuoco energia che nutre e mantiene in vita la cellula, trasmesso solo dalle madri (anche nel mondo vegetale), si era fatto un collegamento con i rituali sacerdotali femminili in Roma con le Vestali che, per il mantenimento della vita, dovevano mantenere costantemente acceso il fuoco sacro. Si diceva anche nella tradizione popolare della donna regina del focolare…

Cara Catulla, sono d’accordo con te che le conoscenze sul piano scientifico e storico di miti e religioni siano state strumentalizzate proprio contro la donna, portatrice di quel fuoco sacro che dà e mantiene la vita.
Però, nella coscia che figlia un qualche senso lo possiamo trovare. Giove ama una vergine mortale Semele, da cui nasce Dioniso, la scintilla primordiale legata alla vegetazione; l’ira di Era lo fa nascere prematuro e Giove (da Ianua) fa da madre portando a compimento lo sviluppo del piccolo, tenendoselo attaccato a una coscia x 3 mesi. Questo procedimento di figliolanza agamica, asessuata, in natura esiste con la nascita di un nuovo individuo da un ramo. In agricoltura si chiama margotta e viene comunemente usata nella produzione di agrumi in alternativa alla talea.
Se ci fai caso sia nel mondo vegetale che in quello animale esistono svariate forme di riproduzione con o senza fecondazione (vedi partenogenesi). Non vorrei dire un’eresia, ma forse anche la costola che figlia può avere un senso, rispetto a un Femminile generante il tutto nelle sue infinite modalità (Magna Mater). Non so se condividi…

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