Concordo con tanaquilla sulla scarsa utilità di importare modelli e idee non nostre. Lo scrivo non con una preclusione pregiudiziale contro influenze straniere, ma per esperienza personale. Ho cominciato la mia ricerca spirituale con la pratica dello yoga, poi ho aggiunto il qi gong, al contempo leggevo libri sul buddismo tibetano, gurdjeff, ecc… (pure il feng shui, per non farmi mancare niente), in tutte queste cose frequentemente si trovano modi di fare e di pensare che sono organici ad una certa cultura ma per me, che vengo da un’altra origine e formazione, diventa difficile prendere le misure e contestualizzare davvero ciò che è lontano dai miei canoni. Insomma, sentivo che al massimo avrei potuto mettere in pratica un comportamento o avere pensiero di tipo imitativo ma senza avere la benchè minima idea del senso delle cose.
Poi, redmar, su come l’occidente può influire sull’oriente e viceversa, io non saprei dire perchè è un argomento che va oltre le mie conoscenze. Posso notare però che molti cambiamenti degli ultimi 20 anni sono arrivati dalla Silicon Valley californiana piuttosto che dalla Cina: internet, gli smartphones, i social network.
L’Oriente della nostra tradizione iniziatica pare riferirsi alla Caldea, all’Egitto ma non va geograficamente più lontano, tuttavia ricordo che il Kremmerz si chiede, nella scienza dei Magi, se questa sapienza orientale non abbia avuto origine in…occidente.
Buona notte e buona luna nuova!