Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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catulla2008
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Cara M_rosa, facendo mio il tuo interrogativo mi rispondo che gli sforzi vengono fatti in risposta a una necessità; nel caso della pandemia, la necessità ‘globale’ ha stimolato uno sforzo altrettanto globale (“potrebbe toccare a me”), mentre nel caso delle altre malattie – non solo quelle geneticamente rare ma anche del cancro, così diffuso – evidentemente è ancora esiguo il numero di chi sente la necessità di combatterlo, sia esso malato o parente di malato.
Occuparsi dell’infermo, del fragile, del moribondo è tipicamente umano e non più animale…credo. (Mi pare che in Natura chi non ce la fa venga abbandonato, isolato o addirittura si auto-isoli). Pertanto, forse, a livello collettivo oltre che individuale, dobbiamo ancora fare questo salto.

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