Sull ‘imput del pensiero comune’ di cui parla Angelo, e sul concetto di obbligatorietà, mi sono ritrovata a riflettere anch’io come tanti, in quanto più di una volta in questa pandemia, ho sentito dire da qualcuno “fanno bene ad obbligarci, se non ci obbligano a fare qualcosa, nel rispetto delle regole, non lo facciamo”! Mi chiedevo se non sia proprio il leit motiv di questo momento storico di transizione che stiamo vivendo: nell’epoca acquariana della consapevolezza, infatti, l’elemento che dobbiamo sviluppare, non sarebbe proprio la presa di coscienza e responsabilità che porti ad un’autonomia di pensiero e di comportamento? Le stesse autorità governative, del resto, finora, si sono espresse nella direzione di non obbligare, anche per ragioni di salvaguardia delle libertà costituzionali. E’ vero, infatti, che siamo in un contesto pandemico che lo giustificherebbe ma è anche vero che oltre alla storia della medicina, dovremmo conoscere anche quella di noi stessi: il nostro DNA, malattie ereditarie, reazioni allergiche, patologie concomitanti(ad es. dicevano che in caso di diabete non sarebbe consigliato…sarà vero??)e la medicina, si sa, è una scienza sperimentale che cresce con noi e non ha certo tutte le risposte. Tornando ai vaccini, pare che ve ne siano di diversa natura, oltre che di diverse case farmaceutiche… ho sentito la presentazione scientifica al tg, di uno di essi, prodotto in Italia, che sarà pronto in estate, che sembrerebbe più durevole rispetto ad altri(efficacia di due anni) e che si basa sull’inoculazione del virus influenzale del gorilla(!!!), innocuo per l’uomo, che verrebbe reso inattivo e agirebbe direttamente sul DNA, per sviluppare la tanto attesa risposta immunitaria e poterci così immunizzare…insomma, ce n é abbastanza per confonderci ancor di più le idee e se ci fosse qualcuno che ci aiutasse a capire meglio, gliene sarei davvero grata! Buona serata a tutti