Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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catulla2008
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Non si può che concordare sulla necessità di essere prudenti, di evitare contatti rischiosi, di lavarsi e disinfettarsi le mani sovente, di usare mascherine in luoghi dove per ragioni logistiche si è costretti a respirare la stessa aria. E soprattutto di attivarsi con gli strumenti messi a disposizione dalla Schola.
Ciò premesso, e considerato che attivarsi e vigilare dovrebbero valere sempre (almeno per noi miriamici e anche in epoca non Covid) ritengo che anche l’ansia da contagio e la paura costante possano essere una violenza emotiva che indebolisce anzitutto noi stessi ma pure gli altri. E penso che la cosiddetta ‘rimozione’ ci sarebbe molto meno se le regole igieniche e preventive non fossero costantemente accompagnate da un tam tam mirato a spaventare per ottenere obbedienza alle regole.
La gente ha resistito alle bombe delle guerre, alle incursioni dittatoriali, alle pestilenze. Ma la forza non penso provenisse da un costante – e violento – “mementa mori” che sarebbe come a dire al bimbo che impara a camminare “ricordati che devi cadere”.
Si crede, si ama, si spera, e speriamo che il panico inutile e velenoso non si aggiunga più al Covid: ché basta già.

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