Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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Alef2006
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Visto che abbiamo parlato di peer review ci tenevo a sottolineare che è sicuramente un meccanismo che filtra i contributi elaborati dagli studiosi (descritto molto bene da Kridom). E’ un filtro imperfetto, ovviamente, ma molto utile. Chiaramente può succedere che un contributo sia rigettato pur essendo solido o innovativo così come può accadere che un contributo sia accettato pur presentando degli errori non rilevati dai revisori. Fa parte delle normali dinamiche umane che non possono essere scevre da errori al 100%. A partire da 20 anni a questa parte, tuttavia, si è innescata nella comunità scientifica internazionale una corsa ad produrre pubblicazioni scientifiche da parte degli studiosi. Questa corsa alle pubblicazioni (nota con il termine: “publish or perish”) è stata innescata dall’adozione di parametri oggettivi per valutare la produzione scientifica degli studiosi da contrapporre (o per complementare) le valutazioni soggettive delle commissioni. Tuttavia, adesso il numero di contributi prodotti dalla comunità scientifica è esploso e continua a crescere nel tempo e questo sta mettendo un po’ in crisi la peer review: i revisori sono letteralmente subissati da contributi da valutare e talvolta questo comporta una maggiore superficialità del processo di valutazione. In alcune comunità ed in alcune nazioni un eccessivo numero di pubblicazioni viene penalizzato ma non è semplice elaborare nuovi criteri generali che possano disinnescare il “publish or perish” senza ritornare alla pura soggettività delle commissioni in tutti i domini della conoscenza umana. Speriamo che il tempo ci doni un nuovo equilibrio anche in questo campo.

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