Rispondi a: La foto del secolo: il buco nero

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Alef2006
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Per distinguere i concetti di frequenza e magnetismo si consideri l’esempio di un’onda elettromagnetica generata da un trasmettitore (TX) e ricevuta da un ricevitore (RX) posto a distanza D da TX. TX immette nell’atmosfera una potenza Pt (potenza trasmessa). In funzione della distanza D e delle proprietà del canale che veicolerà l’onda generate da TX, il ricevitore RX capterà una potenza Pr. L’onda generata da TX, osservata in un punto fisso dello spazio, oscillerà nel tempo a frequenza f0: cioè produrrà un andamento ciclico del tempo che si ripete con periodo T=1/f0. A seconda della scelta di f0 la potenza captata Pr (ma anche altre proprietà della fama d’onda ricevuta) cambiano sensibilmente perché il canale che veicola le onde generate da TX si comporta in modo differente a seconda della frequenza f0. Per generare e captare onde a basse frequenze sono necessarie antenne molto grandi: le dimensioni delle antenne utilizzate nella comunicazione sono inversamente proporzionali a f0. Quindi non abbiate paura delle antenne grandi perché non sono grandi per iniettare più potenza ma solo per generare onde a bassa frequenza. Un’altra analogia è quella musicale: la frequenza codifica la nota che ascoltiamo mentre l’intensità del suono che captiamo dipende da quanto forte il pianista picchia sui tasti del pianoforte e dalla nostra distanza dal palco dove avviene l’esibizione. In ogni caso, la veicolazione dell’informazione da TX ad RX (dal pianista all’uditore) si basa sulla generazione di una vibrazione che parte da TX (il pianoforte) e pian piano si propaga nello spazio circostante sino a raggiungere RX (l’uditore). La frequenza quantifica il ritmo ciclico della vibrazione che si propaga.

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