Il dimetilfumarato ha un effetto antinfiammatorio e può causare un calo di linfociti nel sangue, ma non è riportato aumento del numero d’infezioni nei soggetti in trattamento. Le precauzioni da prendere sono identiche per tutti noi: sappiamo che chi ha una o più patologie di base può incorrere più facilmente in una forma potenzialmente grave. Chi anche fosse giovane e sano, è bene ricordi che il paziente n.1 italiano è un 38enne sportivo, maratoneta, che è stato in terapia intensiva, sedato e intubato per 18 giorni, dalla quale è uscito il 9 marzo e che a oggi è ancora ricoverato.
Il coronavirus responsabile della CoVid19 è noto al mondo scientifico solo dal 09/01/20, quando i ricercatori cinesi hanno pubblicato il suo genoma. Le ricerche successive, comprese le nostre, non hanno evidenziato modifiche significative nel suo RNA. Sappiamo che appartiene ai Coronaviridae, di cui si conoscono alcuni ceppi infettanti i mammiferi, altri gli uccelli e altri l’uomo. Fra questi ultimi, sono stati identificati 4 responsabili del comune raffreddore, e meno frequentemente di bronchiti e polmoniti, e altri 3 responsabili rispettivamente di SARS, MERS e CoViD19. Non sappiamo al momento se chi ha contratto il virus svilupperà immunità permanente. Verosimilmente non si comporterà come il virus della varicella, che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae ed è un virus a DNA.