Quando finisce un periodo di restrizioni, di rinunce, di divieti all’esplicazione delle proprie abitudini, normalmente la risposta più immediata è un’esplosione accentuata dei comportamenti messi in proibizione per poi riprendere le normali abitudini che caratterizzavano la vita vissuta prima della restrizione. Credo che saranno pochi quelli che trarranno insegnamento e conseguente beneficio dal cambio di approccio con sé stessi e con la collettività. Saranno coloro, credo, che già vivevano il momento presente con un senso di disagio in un mondo dove lo spazio per il riconoscimento della unicità con il tutto, il riconoscersi parte non separata dal tutto, era , ed è tuttora, azzerato dalla celebrazione della propria egoità che vede tutto il mondo in funzione del piccolo IO cui devono rispondere le Leggi della Natura.
Ma in tutto questo, è possibile intravedere un piccolo segnale di cambiamento, non ancora giunto a coscienza individuale, ma che sarà un seme per le coscienze a venire. La Vita continua il suo manifestarsi, come la Primavera ci ricorda, inesorabile, a dispetto delle nostre smisurate valutazioni individuali.
Il moto, che tutto pervade e che è compreso nel tutto, non si arresta mai e porta ovunque cambiamenti, anche quando a volte essi cambiamenti vengono vissuti come un momentaneo disastro. Un augurio sentito a tutti, nel conforto delle Gerarchie e dei Maestri che mai arrestano il loro soccorso.