Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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Guglielmo Tell
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Riportandomi al concetto di educazione dei sensi, vorrei citare una piccolo esperienza che ciascuno puo’ fare, e che tra l’altro fa parte del bagaglio di esercizi riportato dal succitato maestro sciamano di Castaneda, ma che fa comunque parte del bagaglio artistico occidentale anche se non so a quanto tempo fa risalga.
In pratica si tratta, nell’atto del guardare, di non considerare il soggetto, ma il contorno di esso. Secondo Castaneda scardinerebbe un po’ la nostra percezione un po’ troppo ingabbiata dalle consuetudini (interessanti il confronto con gli studi di percezioni visive in occidente, vedi Gregory Bates, secondo cui l’esperienza visiva plasma il cervello ed un aborigeno che ad esempio fosse scaraventato in una strada metropolitana sarebbe facilmente investito nonostante il suoi riflessi probabilmente migliori dei nostril, perche’ materialmente non sarebbe in grado di vedere la macchina in quanto non facente parte del suo bagaglio visivo), secondo Betty Edwards, autrice di “disegnare con la parte destra del cervello”, ci permette di non disegnare l’idea del soggetto che abbiamo gia’ in testa, ma qualcosa di sconosciuto per il cervello; di conseguenza siamo costretti a essere piu’ attenti e di norma il disegno e’ viene meglio o comunque e’ meno schematic (confermo per esperienza). Penso che anche chi non abbia interesse al disegno puo’ fare qualche tentative di osservare I vuoti o le ombre, e vedere che effetto gli fa.. abbracci a tutti.

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