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Buteo
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Ci stiamo interrogando sulla nostra paura. Mi sono tornati in mente i pensieri che ebbi quando vidi il film: ‘La vita è bella’ di R. Benigni. Non riporto la trama perché penso che tutti la conosciamo, avendo il film avuto uno strepitoso successo (e che comunque si può leggere su Wikipedia). Ci sono un padre che si chiama Guido e un figlio che si chiama Giosuè…
Nei giorni successivi alla visione del film, mi erano venute in mente le immagini delle gazzelle nelle steppe africane, come le vediamo in quei bei documentari… in branchi, pascolare, madri e i cuccioli a fianco, che un po’ si allontanano e la madre li raggiunge… tutto così in pace.. tutto così sereno… E la madre drizza il collo, si fa immobile.. ascolta…e il figlio anche…percepisce…cos’è? è tensione… è paura! E la mamma scatta e corre corre ..e il piccolo appresso.. corre…lei sa perché corre.. lui non sa, ma corre corre… spavento… angoscia… e corre appresso alla madre… la stessa corsa della madre che corre tenendosi vicino al piccolo, e corre lei e corre il piccolo… in una sola paura in una sola angoscia… E poi la madre allenta il passo, ancora all’erta.. si ferma …ascolta osserva… il piccolo anche, ha assorbito e assorbe tutte le forti emozioni della madre… sono diventate le sue… impara e ha imparato che esiste il pericolo…anche quando tutto appare sereno… impara e ha imparato che nel pericolo si ha paura… ma si corre! Sì, si corre e corre… e se si corre forse ce la si può fare…
Possiamo domandarci cosa avrà imparato Giosuè…
E possiamo domandarci cosa avrebbe imparato il cucciolo di gazzella se la madre gli fosse rimasta accanto fingendo che nulla stesse accadendo? Temo non ci sarebbe stato il tempo d’imparare nulla…
Forse ai bambini potremmo raccontare la favola, o meglio, la storia vera della gazzella…

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