Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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Cingallegra
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Caro Buteo,
innanzitutto grazie per le scientifiche delucidazioni sul virus; calibrate e corrette. Dico calibrate e corrette, perché i grandi Mass Media hanno fornito informazioni di massa (e alle masse…) dando per scontato che gli Italiani avessero un background medico tale da decodificare le informazioni; il primo risultato è stato, infatti, un allarmismo incontrollato che ha impedito di comportarsi individualmente, in maniera lucida. il secondo step è stato, poi, fare retromarcia per sminuire l’epidemia, al punto che ora vige lo slogan: “è una banale influenza”.
Sul lavoro, in queste ultime settimane, ho lavorato in una sorta di terra di mezzo, dividendomi tra mamme impaurite (con latenti tendenze razziste) a scuola, e un menefreghismo totale nel settore turistico (senza attenersi alle minime ordinanze di prevenzione) che ha come unico obiettivo far tornare i turisti nel territorio. Mai come in questo periodo, mi sono sentita fuori tempo e fuori luogo. Sono una piccola miriamica che mette l’ortodossia e i principi dei “preliminari di pace” in ogni singola giornata, in ogni scelta e in ogni emozione. Spesso ho lamentato la mancanza, tra quelli della mia età, di riuscire a fare una conversazione stimolante sui “nostri” argomenti, ma in questo momento storico mi sono resa conto ancor più di come, più si facciano passi avanti verso una evoluzione personale, allargando e amplificando il modo di vedere le cose, preservando salute ed energie con lungimiranza, e più il volgo sembra una bandierina senza identità. Prevendendo anticipatamente che i miei contratti di lavoro, nel turismo, sarebbero comunque saltati, ho preceduto di una settimana i tempi e ho interrotto l’attività lavorativa turistica, ritenendo folle ciò che ad altri sembra ovvio, proteggendomi da ciò che i colleghi ritengono stupido.
In questo, le indicazioni ministeriali non aiutano, perché chiudere scuole ed eventi sportivi in una città e aprire in un’altra della stessa Regione temo risulti fallace. Credo, infine, nella “Forza combattiva che vince, pugnando invitta”, che si tratti del sistema immunitario, come di una paura, perché affinando i nostri sensi, i timori siano sonagli che suonano attivandoci a proteggerci. E per questa “palestra” non smetterò mai di essere grata.
Un caro abbraccio

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