Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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Buteo
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In risposta a Mandragola, in generale, nei bambini e ragazzini sono relativamente frequenti episodi broncopolmonite il cui l’agente eziologico è, solitamente, uno dei virus stagionali responsabili di sintomatologia simil-influenzale, a decorso benigno. Il bambino/ragazzino può ritornare in comunità quando guarito, cioè sfebbrato da 2 o più giorni, e possibilmente senza più sintomi respiratori (tosse e secrezioni nasali), cosa solitamente disattesa perché la completa risoluzione può richiedere anche diverse settimane.
Il decreto ministeriale ha reintrodotto l’obbligo di certificazione medica per il rientro a scuola, il che può ingenerare falsa sicurezza, perché il medico non ha strumenti per accertare chi stia eliminando il virus. Si ritiene tuttavia, sui modelli d’infezione virale respiratoria, che l’agente infettivo si trasmetta in maniera significativa solo durante la fase sintomatica.
Nella situazione attuale riterrei opportuna la riammissione in comunità alla completa remissione dei sintomi, misura però difficilmente adottabile verso quei bambini che frequentano Nidi e Scuole d’Infanzia (e direi che sono la maggioranza) nei quali non si riesce quasi mai a ottenere la completa risoluzione dei sintomi. Anche per questo motivo è importante la chiusura delle scuole nelle aree epidemiche.
Riguardo agli interrogativi di Sal, il razionale è limitare il più possibile l’aggregazione fra le persone negli ambienti chiusi e negli spazi aperti laddove le persone si accalchino. Il che si scontra con la necessità di proseguire le attività lavorative e con le esigenze di svago. Difficile oggi discriminare quali le scelte opportune e quali no.
Riservo un altro spazio riguardo ai tamponi.

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