Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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catulla2008
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La notizia cui allude Wiwa fa riferimento ai risultati di uno studio iniziato già, a quanto pare, nel 2016 dai chirurghi della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. In questo caso a tre ragazzi, di cui uno ha testimoniato oggi l’evidenza, è stato impiantato un elettrodo nello spazio epidurale, al di sotto dell’area lesionata della colonna spinale. Così, i segnali persi dal cervello raggiungono i muscoli delle gambe nonostante la lesione. Kendall Lee, il neurochirurgo direttore dei laboratori di Ingegneria Neurologica di detta clinica, studia da anni i meccanismi della stimolazione corticale e del midollo nonché del cervello profondo e si è occupato anche del morbo di Parkinson. Racconta di avere iniziato in seguito all’osservazione che la stimolazione elettrica faceva cessare il tremore tipico del morbo di Parkinson e riscontrando poi che tale stimolazione produce il rilascio di una grande quantità di neurotrasmettitori, ciò che lo ha portato a pensare che il collegamento elettricità-neurotrasmetttitori potesse essere utilizzato scientemente: come infatti è stato.
Il dottor Lee sostiene che la scoperta potrebbe indurre la trasformazione del modo in cui si pensa alla medicina in quanto se, attualmente, i farmaci sono agonisti o antagonisti dei recettori dei neurotrasmettitori il fatto che, invece, i neurotrasmettitori stessi possano essere controllati direttamente tramite tecniche elettrochimiche potrebbe portare a curare non solo alcune forme di paraplegia o Parkinson ma anche dipendenze e disturbi neuropsichiatrici.
Infine mi associo a M_rosa nel considerare che le cose procederebbero meglio e più in fretta se si fosse più liberi da pregiudizi e disposti ad accettare saperi meno convenzionali. Nella fattispecie si guardi a quanto scriveva Giuliano Kremmerz un secolo fa:
“Il magnetismo terrestre, in combinazione con l’elettricità in natura, determina dei disordini nervosi di secondo tipo che a loro vola precisano un patema organico o l’arresto totale o parziale di una funzione che non crediamo affatto in rapporto con influenze non precisabili (…) il malato, interrotto il suo circuito magnetico ricostitutivo, non può ritornare ad esso senza una forza supplementare che lo riduca allo stato precedente di equilibrio”.

Ciò che la Medicina Ermetica propone a distanza e senza bisogno di contatto col malato oggi la chirurgia attua realizzando microprocessori; domani… Chissà?!??

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