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La Schola e la Musica:
DEI SENTENTIAE SONANTES da un articolo segnalato da guglielmo tell, scritto da Pierfrancesco Greco e apparso oggi su CDN Calabria Diretta News dopo la rappresentazione pubblica al Festival delle Serre di Cerisano dell’omaggio fatto al Maestro Kremmerz e alla Miriam in occasione dell’Agape di Solleone 2018. Testi tratti dalla Porta Hermetica di Giuliano Kremmerz e dal Rito terapeutico di prosieguo dell’Ariete a cura di M. A. Iah-Hel, Musica di Giuseppe Palermo.

“Gli echi musicali dei Sententiae Sonantes Ensemble, tra mistero e suggestioni”

Una serata particolare quella vissuta ieri, nell’ambito della Sezione Classica del Festival delle Serre, con un’esibizione in cui si sono incontrate arte e trascendenza.

Da Cerisano

Ieri, nel prendere posto all’interno dei Saloni superiori di Palazzo Sersale, che da qualche giorno, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, stanno ospitando i concerti previsti nell’ambito della Sezione Classica del Festival delle Serre, curata dal professor Massimo Belmonte, sulla sedie ho trovato una brochure, con il programma della serata, la cui lettura ha carpito la mia curiosità: “Dei Sententiae Sonantes – Oratorio da camera per soprano, coro femminile e ensemble”. Voltando la pagina, ho preso visione di un testo, elaborato da Anna Maria Piscitelli: un testo che, a un primo sguardo, mi è sembrato una preghiera mariana; sennonché, proseguendo nella lettura, la mia attenzione è stata catturata da parole, richiami, contenuti di carattere esoterico, volgenti verso una dimensione egemonizzata da una tensione spirituale sospesa tra religioni rivelate e paganesimo, con echi, a parere dello scrivente, essenici, ermetici e, comunque, iniziatici, in un lessico evocante una trascendenza misteriosa, posta al di sopra di ogni credo definito e di ogni religione rivelata. Una trascendenza da cui scaturiscono “le sentenze sonanti o vocali del Dio”, rivolte a ciò che è il centro del singolare impianto teoretico e dottrinale che emerge dalla lettura del testo, ovvero l’umanità, o meglio, la convinzione che essa, traendo linfa dalla luce, dal bene albergante nell’eternità del creato, possa assurgere, attraverso un percorso gnostico, a taumaturga di se stessa, artefice e fulcro, insieme al Divino, di un’armonia universale, similare a quella che cementa le comunità di discepoli riconoscentesi in qualcosa di infinitamente più nobile delle umane miserie, elevante le esistenze interagenti sotto questo cielo, sopra questa terra. Un’armonia idealizzata nel testo e manifestata all’uditorio dalla musica del professor Vincenzo Palermo, il quale, al pianoforte, ha accompagnato l’ensemble e il coro femminile “Sentenziae Sonantes Ensemble”, che, diretti dai maestri Alexandra Rudakova, per il coro, e Francesco Giglio, afferentemente all’orchestra, hanno dato seguito a un momento di onirica e magnetica inquietudine, in cui le note hanno assunto un potere incantatorio, arrivando a tangere il mistico ogni qualvolta la voce recitante di Giuseppe Gallo e quella del soprano Maria Cristina Imbrogno, irrompevano nell’ambiente venutosi a creare, grondante profumi mediorientali, a cui la mente reagiva cercando di elaborare immagini e suggestioni esotiche, ove collocare la meta di tale slancio spirituale. Un lampo temporale di notevole impatto, che ha tenuto in equilibrio, tra ansietà e distensione, il pubblico, il quale, al termine, ha tributato il giusto plauso agli interpreti, compenetratisi, a prescindere dall’eccezionale talento musicale, con grande trasporto nella parte loro assegnata in questo quadro dell’anima. Un apprezzamento manifestato anche nella seconda parte della serata, dedicata alle composizioni di alcuni autori calabresi, quali Luigi Maletta, Salvatore Palmieri, Leonardo Vulcano, Veronica Bria e il cerisanese Tommaso Greco, eseguite, di volta in volta, da Claudia Vaccaro e Marta Bruno, al flauto, da Angela Rita Sproviero e Leonardo Vulcano, al clarinetto, da Maria Teresa Barbarito, al violoncello, e Stefania Binetti all’Arpa; musiche che hanno fatto calare il sipario su una serata particolare, di immagini pensate, di parole interpretate, di visioni accennate, di sonorità interiorizzate.

Pierfrancesco Greco

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