“Solo Terapeutica?”: sarà che è passato del tempo dentro la Schola e non mi sono resa conto di cambiare prospettiva ma questo interrogativo, apparentemente logico, mi lascia oggi perplessa e non posso che associarmi a Ippogrifo nel suo quesito finale. Quindi riformulo in questo post la domanda chiedendo: c’è qualcosa che attiene l’evoluzione, lo sviluppo, il progresso umano e scientifico, il Bene, la Salute, la Verità che NON sia anche e intimamente Terapeutica?
Ricordo che nei miei vent’anni passavo ore a cercare nei libri la spiegazione a quel passaggio enigmatico del Maestro Kremmerz: “L’uomo in ipotesi è appena il contenente di un angelo decaduto: l’involuzione dello spirito angelico è appunto la sua umanizzazione come la sua evoluzione è la integrazione, la riconquista della sua libertà divina, vale a dire la sua completa spiritualizzazione; il nirvana o stasi di beatitudine, e le esistenze terrene non sono che tante righe di una pagina compresa tra gli estremi: involuzione e reintegrazione completa”.
Poi, però, da quando ho iniziato a praticare in seno alla Miriam ortodossa, mi sono resa conto che ogni pezzettino minuscolo di cattiva abitudine, vizio o intemperanza costa quintali di sangue e sudore per dissolverlo e, come risultato fra i tanti, nei libri cerco molto meno. Tuttavia ho cominciato a capire che gli istanti di Luce arrivano nel fugace momento in cui davvero siamo in stato di “grazia”, dimentichi di tutto ciò che solitamente ci attanaglia e ci appassiona e semplicemente concentrati su quello che ‘vogliamo’: con lo stesso spirito con cui raccogliamo da terra un pezzetto di carta, senza aspettarci nulla dalla carta né dal pavimento né dalla stanza tutta, eppure con la volontà che quel pezzetto di carta torni su… e subito dimentichi del gesto compiuto.
Se…non ci fossero le passioni, i bisogni, i desideri; se…non fossimo preda delle nostre fisime, di quello che crediamo di sapere e ci impedisce di imparare altro e oltre; se…se…se…
La Terapeutica e il suo esercizio sono una continua, faticosa, individuazione e dissoluzione di questi “SE” e la Fratellanza, questo grande contenitore di Bene in cui la Miriam delle Gerarchie fino alle più pure incontra la Miriam dei numeri tutti, è la nostra forza, la nostra catarsi, e…la nostra fede: etimologicamente intesa.