Già, il placebo non veicola principi attivi efficaci, e il suo effetto positivo è il risultato del contesto psicosociale intorno al paziente. Oggi le investigazioni, pur sostenendo che funziona in una certa misura solo su alcune patologie, non riconoscono le ragioni del suo effetto positivo, ma cercano di analizzare il fenomeno. Potremmo sperare che la scienza ufficiale possa arrivare a prendere in considerazione la potestà dell’intelligenza umana sulla riconquista della salute e l’apporto che ad essa può dare il contributo in stato di simpatia o d’amore di un medico? Cose che la Scienza e la Terapeutica ermetica non solo affermano da sempre, ma consentono di sperimentare e realizzare attraverso un necessario percorso di pratica, educazione e preparazione, senza le quali il valore animico è inefficace, come scrive il Maestro Kremmerz (SM,II,182). L’effetto placebo, però, non credo proprio riguardi – come si vuole invece sostenere – l’omeopatia che funziona benissimo oltre che sugli animali (l’ho sperimentato più di una volta), anche sulle piante, caso quest’ultimo – chiamato agro-omeopatia – di ultradecennale sperimentazione da parte di alcuni ricercatori dell’Università di Bologna.