Rispondi a: Farmaco come veicolo di volontà

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garrulo1
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Rileggendo alcuni passi contenuti nella Porta Ermetica, voglio aggiungere un elemento di riflessione all’ultimo post del 28 gennaio sul principio vitale. Alla fine del Capo VI, compare la frase seguente: “ La mente umana deve disporre del corpo fisico e non lasciarsi soggiogare da esso, senza riparo e per fatalità, e il primo potere che sviluppa la mentalità è quello di comandare, alle forze che prevaricano, di arrestarsi”. E ancora poche righe dopo: “Invece, per l’uomo che vuol evolvere dallo stato animale allo stato integrale, il potere inibitorio della mente sui sensi deve essere reale non apparente”. La domanda che sorge spontanea, è se mente umana e principio vitale siano la stessa cosa. Sicuramente enfusi nell’organismo umano, credo in ogni singola cellula appunto dotata di intelligenza intrinseca, facente capo a sua volta ad un organo e relativa funzione. Ma l’enorme potenziale di comando, quando raggiunto il corrispondente livello di coscienza, è quello di dirigere “le operazioni” appunto “cum scientia”, a favore di uno stato di equilibrio psichico e fisico, che mi pare prepari ad una visione più sintetica della realtà che ci circonda. Le forze prevaricanti di cui sopra, che possano essere di natura sensoriale (gli appetiti dei sensi), di natura invasiva, (batteriologica/virulenta), finanche alla genetica “ostile”, ma, in tutti i casi, mente e/o principio vitale, credo in rapporto di diretta proporzione con il percorso progressivo di destrutturazione o purificazione, diventano man mano più capaci diciamo così a porre in essere le più adeguate operazioni di contrasto su tutti i fronti, visto che la vita è sì terreno di scontro, ma anche e soprattutto palestra per trarre dalla lotta le opportune conoscenze esperienziali.
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.

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