Rispondi a: Lucia: quando la luce ha nome di donna

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garrulo1
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Aggiungo una percezione al post di Catulla2008, ovviamente correlata alla presenza della Delegazione nelle Riunioni congiunte: verissimo che per istinto di evoluzione, la materia nel complesso meno ordinata cerchi naturalmente il contatto con esseri più ordinati, armoniosi e raggianti, i Maestri appunto, che con lavorio progressivo e costante, hanno anelato, realizzato e stabilizzato tale condizione. Risuonano ancora perché da poco pronunciate nella Riunione Accademiale congiunta, che le chiavi per attivare un percorso di salute e luce dentro ognuno di noi, quindi di auto guarigione sotto tutti i punti di vista, avviene attraverso un’attivazione sistematica, consapevole, rituale, finalizzata al richiamo vibratorio con finalità terapeutica che deve diventare man mano più cosciente dentro e fuori noi stessi. Infatti, salute viene da salus, che è si condizione di benessere psicofisico, ma che è anche la radicale di salvezza: le due cose corrono forse di pari passo? Inoltre, ci approcciamo alla festa della martire Lucia, la Santa della Chiesa sia Cristiana che Ortodossa, morta durante le persecuzioni di Siracusa il 13 dicembre 304. Ma, in termini astronomici, tale ricorrenza precede il Solstizio d’Inverno e poi il Natale, tempi nel corso dell’anno in cui, il moto apparente del Sole, lo pone per chi lo osserva dal proprio campo di azione, maggiormente distante dalla Terra ed ovviamente da tutti i suoi abitanti. Di fatto, sulla terra vi è “crisi” di luce in tutto il periodo, e magari i momenti di festa ci ricordano anche che a breve, il Sole ricomincerà il suo percorso trionfante nel Cielo visibile, per tornare al massimo splendore nel Solstizio d’Estate.
Un caro saluto a tutti.

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