L’istinto ad alimentarsi secondo il proprio ‘desiderio’, aldilà di razionalizzazioni su numero di calorie e quali/quantità dei nutrienti, di cui parla seppiolina nel post del 3 dicembre, è presente nel bambino almeno fino alla prima infanzia, dopodiché fattori emotivi, relazionali o abitudinali potranno essere d’interferenza. In uno studio condotto da ricercatori dell’Università dell’Illinois, si è visto che bambini ai quali era offerta la possibilità di scegliere ai pasti fra i cibi, preparati per loro in modo sano, senza forzature per qualità o per quantità, finivano per assumere le calorie di cui avevano bisogno e, nell’arco di una settimana, tutti i nutrienti necessari, alimentandosi quindi spontaneamente in modo corretto.
Ancor più questo vale per il lattante, il quale è assolutamente in grado di assumere la quantità di latte necessaria all’orario in cui gli occorre, non solo quando allattato al seno, ma anche quando gli si somministri latte formulato. Ogni lattante richiederà la giusta quantità di latte in base alla propria struttura corporea e alla potenzialità di crescita, grazie al perfetto sistema di feed-back di cui la natura ha fatto dono. E così sarà almeno per i primi due anni di vita, anche dopo che l’alimentazione sarà stata integrata con cibi solidi.