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catulla2008
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DO UT DES = do affinché tu dia
Quando abbiamo visto il film AGORA’ in sede accademiale, raccogliendo l’invito a riflettere sul concetto di ‘schola’ inteso all’originaria maniera, siamo stati tutti colpiti dal personaggio di Ipazia. Filosofa, assetata di conoscenza, certamente pioniera per il suo sesso e per il suo tempo, non poteva contare su una tradizione completa. Nondimeno, pur camminando in solitudine, ‘quell’aculeo che spinge e che sprona’(VEDI NOTA) la spingeva a diffondere ovunque quanto sapeva perché la condivisione della conoscenza era per lei come un respiro che restituisce all’ambiente quanto dall’ambiente prende.
Ma lei, a differenza di noi, era sola, così come sono stati soli i maestri delle tante schole filosofiche che, ciascuno secondo le proprie peculiarità, hanno portato avanti il sapere e i germi delle conquiste scientifiche a venire.
Noi non siamo soli. Noi siamo una Fratellanza. In tale prospettiva ci siamo soffermati sul concetto di gerarchia, intesa come ricaduta a cascata delle nature più ricche e più evolute a partire dal Centro della nostra Rosa, Capitolo non a caso definito ‘operante’.
Ebbene, ripensando dunque a quanto detto nella riunione, osservo che noi, oggi, possiamo contare su un corpus di conoscenze che non solo è Schola ma è Catena intesa secondo la magistrale definizione data in questo stesso sito: “…Come in aritmetica le frazioni sono ridotte a un denominatore comune per farne la somma, gli elementi della stessa catena si equilibrano in una fisionomia comune e in una somma di vibrazioni omogenee, che danno ai meno abbienti il superfluo delle nature più ricche, senza pertanto squilibrarle e/o impoverirle…”.
Noi abbiamo il conforto di sapere che le nostre domande più intime e profonde potranno trovare risposta e stimolo ulteriore grazie ai Maestri che hanno incarnato e reso materia viva e vivente quel corpus di conoscenze così ‘classico’. Intero. Perfetto. Luminoso come è naturale a qualsiasi stella il brillare.
E nel nostro piccolo pure noi, italici, pratici, concreti, per cui Amore non è solo fantasia sterile, innamorati di questa Idea non possiamo non sentire spontaneo il parlarne, il condividerne i progetti, il difenderne l’essenza.
Così penso si possa tradurre il concetto di quel DO UT DES = ti amo così che tu pure amerai

Nota-Kremmerz dà questa definizione dell’Amore nell’iniziato a pag. 331 del Volume II de la Scienza dei Magi

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