Reply To: LA PIETRA ANGOLARE MIRIAMICA – Alle stampe il I Volume della Trilogia

ippogrifo11
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Come tanti, sto leggendo La Pietra Angolare Miriamica.
A di là della veste tipografica, che definire pregevole mi pare riduttivo; al di là dei contenuti storico-filologici di una ricostruzione rigorosa e mai di parte; al di là di una ricchezza documentale quanto mai preziosa e cruciale nel suo operare da sostegno indiscutibile e inoppugnabile al dispiegarsi delle vicende e alla lettura delle medesime; al di là di tutto questo, che pure rappresenterebbe un enorme valore intrinseco di ogni pubblicazione che volesse porsi come testimonianza, oltre che come resoconto, di fatti non sempre di agevole decodificazione; al di là di tutto questo, dicevo, un aspetto, forse non subito evidente, ha catturato la mia attenzione e tutt’ora la tiene agganciata via via che scorrono le pagine: la predisposizione – posso dire interiore? – del curatore; l’atteggiamento, neutrale ma intenso, verso la narrazione; la dedizione e l’impersonalità nel rappresentare e farsi interprete di un Disegno atto a “custodire e tramandare” un patrimonio inestimabile; il rispetto, profondo, e la gratitudine verso atti e fatti concepiti da un Consesso avulso da ogni condizionamento profano e attuati da un Maestro disinteressato e devoto all’Opera a Lui delegata.
Ecco, gratitudine e rispetto.
La stessa gratitudine e lo stesso rispetto che deve accomunare tutti noi fruitori di un’opera che è ormai parte integrante di quel patrimonio anzidetto e che essa stessa intende “custodire e tramandare”. Più facile, la gratitudine, a palesarsi – ed esaurirsi – nelle dichiarazioni pur sincere e spontanee; più difficile, il rispetto, a concretizzarsi nella forma e nella sostanza di comportamenti individuali che andrebbero sempre ricondotti a quello ortodosso, proprio dei Numeri di una catena orante agganciata a quella Gerarchia che fa capo allo stesso Consesso per conto del quale agiva il Maestro J. M. Kremm-Erz e che oggi si esprime attraverso la Delegazione Generale rappresentata dal Maestro M. A. Iah-Hel. L’auspicio è che la lettura di questa opera unica informi via via anche la nostra di sostanza, così che il rispetto, quando pure si manifesta, oltre che formale, divenga rappresentativo di sostanza coagulata e consapevole di sé.

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