Rispondi a: I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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tanaquilla9
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Le testimonianze di esperienze nella terra sarda che avete condiviso sono graditissime e interessanti. Ecco i veri viaggi quelli ove si entra in contatto con qualcosa, con il territorio e col suo “spirito originario” e si comprende anche qualcosa di più su se stessi. Ho provato qualcosa di molto simile a quanto descritto da g-b in Egitto: “un essere fuori dalla contemporaneità, in un tempo mitico”.
Circa la mostra di cui si è parlato l’ho vista. Il suo scopo è testimoniare l’importanza, nell’età del bronzo, della civiltà nuragica. Non si deve saltare dall’Egitto a Roma per avere cultura e civiltà. Non hanno lasciato scrittura e molto c’è ancora da comprendere. Ad esempio anche il nuraghe non si sa per certo cosa fosse. Si pensa sempre di più ad un simbolo identitario di un popolo, oltre che a torri di avvistamento e luoghi di cerimonie sacre intorno cui si sviluppava il villaggio di capanne circolari.
Troviamo il nuraghe a prua delle navicelle nuragiche, come una polena, appena dietro al cervo, animale totemico e sciamanico. Costruttori di torri è quanto si diceva nella trasmissione linkata da Catulla. Gli abitanti dell’isola di Atlante erano costruttori di torri. In Sardegna vi sono più di 7000 nuraghi edificati fra il 1800 e il 1000 a.c.

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