Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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tulipano
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Mi aggancio al post di m-rosa del 21/7, che ha tracciato tutti gli step che si susseguono al manifestarsi di un evento doloroso o in particolare di una malattia, come è accaduto a me. Ricordo che come risposta alla diagnosi della malattia, ebbi una reazione di negazione. Forse questa stessa negazione mi ha portata alla ricerca di ulteriori rimedi oltre a quelli della medicina ufficiale. Poi subentra l’accettazione che credo sia cosa ben diversa dalla rassegnazione. L’accettazione soprattutto quella attiva porta ad essere sempre consapevoli di una propria determinata condizione e dei propri limiti, ma ci si attiva per migliorare se stessi e cercare di stare bene fisicamente e psicologicamente, un dovere, credo, che abbiamo verso noi stessi, i nostri cari e da Miriamici poi anche verso la comunità. Da novizia posso dire che dall’iscrizione alla Schola la percezione degli avvenimenti e di tutto ciò che ci circonda è cambiata, sapere che la vita avrà fine, fa meno paura.Liberarsi del peso di una sovrastruttura ricevuta da un’educazione basata principalmente sull’estetica, per me non è poco! Inoltre credo che questi cambiamenti pur sembrando alle nostre percezioni piccoli lenti e impercettibili passi restano magnificamente grandiosi nella loro universalità

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