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Buteo
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Il 27 febbraio sono stati specificati i criteri per l’esecuzione del tampone per ricerca del SARS-CoV-2 (sigla attribuita al virus) responsabile della COVID-2 (sigla attribuita alla malattia).
Secondo i dati disponibili e prendendo a modello i Coronavirus isolati nelle precedenti epidemie di SARS e MERS, perché geneticamente correlati, si ritiene che il periodo di incubazione della malattia vari tra 2 e 12 giorni, che il limite massimo di precauzione sia di 14 giorni, che l’infettività sia alta nei 7-10 giorni antecedenti l’esordio e nella fase sintomatica della stessa. Questo giustifica i 14 giorni di contumacia imposti a chi abbia avuto contatto con un caso infetto o provenga dalla zona epidemica.
Pur essendo la via di trasmissione soprattutto respiratoria, e non da superfici contaminate, è importante la corretta igiene delle superfici e delle mani. Le malattie respiratorie normalmente non si trasmettono con gli alimenti.
La diagnosi di contagio si effettua con tampone rino-faringeo. La percentuale di falsi negativi/positivi ancora non si conosce per il poco tempo di osservazione.
Il 95% dei tamponi eseguiti nelle aree focolaio ha dato esito negativo: chi è negativo al tempo zero, potrebbe però positivizzarsi nei giorni successivi. I soggetti negativi dovrebbero essere seguiti con campioni seriali x 2 settimane, cosa ritenuta scientificamente non giustificabile.
Dal 27/02 il Ministero della Salute ha stabilito che siano effettuati tamponi solo ai pazienti con infezione respiratoria acuta (simil-influenzale) lieve o grave, che nei 14 giorni precedenti abbiano avuto stretto contatto con un caso confermato o probabile di COVID-19 o abbiano soggiornato nelle aree con presunta trasmissione comunitaria.

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