Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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catulla2008
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Molto interessante il post di Buteo anche per le implicazioni che mi ha evidenziato e le riflessioni che suscita. Infatti, se abbiamo un organismo che non solo ospita ma VIVE grazie al microcosmo della comunità di batteri, in perfetta reciprocità simbiotica (tanto che “consentendo loro la vita ne abbiamo di ritorno la nostra”) questo sollecita l’analogia a quanto avviene fra noi e il pianeta Terra il quale diventa malato nella misura in cui noi ne depauperiamo la vita o, addirittura, la mettiamo in pericolo.
Il costante rapporto tra micro e macro-cosmo dimostra una volta di più la legge costante che regola l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande ma, più ancora, sollecita una visione diversa della nostra funzione. Infatti, se noi ci sentiamo individui, pur essendo costituiti da così tante micro-parti che vivono in noi e per noi, perché non vedere noi stessi allora come le micro-componenti di una UNITA’ umana in simbiosi con l’UNITA’ pianeta? In fondo anche noi, per la Madre Terra, siamo microorganismi commensali e con noi lo sono tutte le specie animali del pianeta. E cito Buteo quando dice: “Microbiota codifica per un ampio numero di molecole che le nostre cellule non sono in grado di produrre, venendo a configurarsi nel suo insieme quale organo aggiuntivo al corpo umano”.
Forse, quando scopriremo la funzione del ‘microbiota’ nel corpo umano vedremo anche diversamente la nostra funzione nell’interazione col pianeta che ci ospita. O no?

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