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Quando ascoltavo Paolo Conte che cantava…il Maestro è nell’anima…immediatamente l’assimilavo al percorso che ognuno di noi, nell’àmbito della Schola, intraprende perché il fuoco possa accendersi da quella favilla nascosta e mai spenta ma solo in attesa di essere attivata.
Ho guardato il video proposto da Nicola Todorof e mi sono detta che probabilmente frazionando o moltiplicando la stessa operazione le dimensioni potrebbero essere infinite. Vi dirò che questo pensiero più che all’unità mi sembra tenda al frazionamento.
A proposito di senso unitario dell’esistente, una conferma che la coscienza dell’uomo esprima una sintesi o una idea unitaria potrebbe arrivarci dai risultati di studi recenti compiuti sotto la guida di Christof Kock, neuroscienziato statunitense per cui la coscienza sarebbe un’unica gigantesca cellula nervosa che avvolge il cervello come una rete (molto bella l’immagine tridimensionale ottenuta dalla sperimentazione sui topi).
In: http://www.repubblica.it/scienze/2017/02/28/news/ecco_dove_nasce_la_coscienza_nasce_nella_rete_di_un_neurone_gigante-159463734/Interessante la segnalazione fatta da mandragola: “il neurone della coscienza è un’unica gigantesca cellula nervosa che avvolge il cervello ed è connesso con tutte le altre cellule nervose”. Si, questa cosa dà l’idea di una unità che si collega al tutto.
Ma ho letto anche che, secondo Koch, “questa è la prova che l’area del claustro potrebbe coordinare i segnali in entrata e in uscita nel cervello per creare la coscienza”.
Ora mi chiedo, sempre se ho ben capito l’articolo, è l’area del claustro a creare la coscienza, come dicono o, invece, è la coscienza che, per manifestarsi, si serve dell’area del claustro?In merito al dubbio di Tanaquilla,credo che vi sia una compenetrazione di due elementi, piu un terzo di unione. Una coscienza fisica, una superfisica ed un meccanismo di funzionamento.
Leggendo il post di Todorov mi sono chiesta: “cos’è la coscienza superfisica? forse la coscienza collettiva alla Jung?”
Nella Tradizione Ermetica infatti non ricordo una distinzione tra i vari tipi di coscienza (e soprattutto una coscienza che sarebbe ‘sopra’ … dove?). Mi pare invece che la coscienza venga intesa come condizione ‘estensibile’ fino al punto di integrarsi al proprio principio vitale (lo stesso cui ci si rivolge per richiamare la Salute). Da qui, anche, il concetto di ‘gerarchia naturale’ intesa come maggiore o minore percorso compiuto nel cammino incontro alla propria Causa Prima.
Da ultimo non mi pare di cogliere un dubbio nelle parole di Tanaquilla ma, piuttosto, la proposta di un ribaltamento di prospettiva nella gradualità della manifestazione della materia vivente.
Cito quanto in proposito scriveva il Maestro Kremmerz:
“La nostra Schola si occupa […] di questo enimma della rivelazione per ridurre:
1°. l’uomo allo stato di etere
2°. l’etere alla comprensione del fuoco”
e (magari!) 3°quanto aggiungeva il Maestro M.A.Iah-Hel (ne “La Via della Rosa”)
“…il male che viene in nostro contatto nel movimento purificatore integrato”.Si, in effetti consideravo che la scienza quando pure scopre qualcosa di nuovo cerca sempre di asservirlo al concetto meccanico, del quale – mi pare – non sia riuscita del tutto a liberarsi. Mentre sull’essere umano, sulla sua costituzione, sulla primazia del principio psichico intelligente, è ancora molto carente. A differenza dell’Emetismo che afferma l’unità di essere umano ed universo ed educa ognuno alla progressiva coscienza di ciò.
il Video non è di immediata comprensione, secondo me , solo perché cerca di spiegare qualcosa di veramente semplice,varie dimensioni o vari livelli (elicoide?), che fanno parte “dell’UNA infinita che tutto in se contiene”. Grazie per gli spunti di riflessione che ci fanno sempre molto bene. Vi abbraccio tutti.
La sintesi di Catulla2008 (post 01/04) sulla dedizione di sé all’Idea nel Maestro spadaro, mi rimanda alla favola del Vulcano Uku e della sua amata Lele, nel cortometraggio Lava, presentato insieme al film d’animazione Inside out e proiettato il 30 sera da Mediaset, in questi giorni del rito di primavera.
Uku è un’isola vulcanica in un mare paradisiaco. Uku vede e sente la vita intorno a sé svolgersi felice nella compiutezza della coppia, ma egli non lo è: è solo, è incompleto e continuamente canta per l’amata che non conosce, che non vede ma che è sicuro esista e a lei costantemente volge il canto chiamandola perché venga a lui e a lui si unisca in eterna felicità.
E passa tempo immemore e al pari degli esseri ‘che hanno reso sé stessi candela.. materia da consumare integralmente perché il fuoco restasse acceso’ si consuma nella sua materia ‘consacrando l’esistenza all’Idea’, non sapendo, ma intuendo, che nella profondità del mare ella è già lì e ascolta e ama quel canto, che nutre e accresce il fuoco in lei. E.. finalmente erompe l’esplosione e il bellissimo vulcano si libera sul mare che lo conteneva. Lele ora si erge dolce e fiera. Ora egli la vede. Ora ella lo cerca ma non lo vede. Uku è alle spalle di lei e si sta inabissando e la bocca è sommersa e non può cantare, non la può chiamare e infine sprofonda… Fa ritorno alle viscere della Terra nel luogo da cui è venuto, là dove c’era e c’è l’unione con l’amata. Ora è lei a intonare il canto a lui. Ora è lei a chiamarlo e… il miracolo si compie. Nell’esplosione Uko riemerge. Rigenerato e congiunto all’amata in indissolubile abbraccio per l’eternità.Il post di Catulla del 04 aprile u.s., per quanto sintetico, apre ad una comprensione: la coscienza, presenta una base estensibile, la cui espansione porta inesorabilmente verso il Nucleo Storico della Cellula Primigenia di ogni essere umano: la negazione verso un percorso di estensione, si ritorce viceversa sull’allontanamento da qualunque potenziale input proveniente dalla Sede Centrale della “Causa Prima”. Non va dimenticata la radicale di coscienza, la stessa di conoscenza, da “cum scientia”, quindi Scienza Sacra, compagna di viaggio nel cammino verso la conoscenza dell’Entità Storica che caratterizza ogni essere umano, e, credo, ogni essere attivo in Natura anche nei Regni Inferiori all’umano, come citato in un precedente post, (ogni essere possiede un Corpo Solare proporzionato al proprio stato di sviluppo), senza però, in tali ultimi casi, possibilità di tensione attiva e cosciente, per anelare, nella gradualità di manifestazione della materia vivente, i 3 punti focali citati da Catulla. Forse, per diritto di Natura, ogni essere, a qualunque Regno appartenga, partecipa per sé stesso, e per l’intero sistema, ad un meccanismo complessivo di evoluzione.
Un caro saluto. -
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