ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

Home/Il Forum della Schola/ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM
Stai visualizzando 15 post - dal 481 a 495 (di 1,130 totali)
  • Autore
    Post
  • kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Grazie Buteo, il video è piaciuto anche a me perchè ci ricorda alcuni plus che abbiamo e che tendiamo a dimenticare. Intorno al 2010 mi era venuto un forte desiderio di andare a lavorare a Londra, tanto che feci vari colloqui in quel periodo. Ma ad un certo punto una voce dentro mi disse se era davvero quello che volevo e la risposta fu negativa perchè mi piaceva troppo l’Italia, il modo in cui strutturiamo i nostri rapporti sociali, il nostro cibo e tutto ciò aveva un valore superiore all’incremento economico che avrei potuto avere sulla mia retribuzione. Aggiungo pure che il sentirmi fisicamente vicino ad un’accademia miriamica mi fa sentire meglio (per quanto questo non sia praticamente necessario dal momento che ci si può organizzare per tempo con i voli…tranne che in questo difficile periodo).

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Poco dopo aver visto il video postato da Buteo ho guardato alla tv “Sapiens” e si diceva qualcosa di molto simile.Il territorio ha una primaria importanza sullo sviluppo. In particolare l’orientamento è molto importante: le civiltà in territori con orientamento est-ovest si sono sviluppate prima rispetto a quelle con orientamento nord-sud. Anche per il clima più omogeneo e la grande biodiversità. Il mediterraneo anche è stato importante perché baricentrico e dal clima stabile. Anche io, pur avendo viaggiato, non ho mai trovato come Kridom un posto da sostituire all’Italia.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    La visione del video suggerito da Buteo indurrebbe a riflettere su più di un versante. Difatti, l’avvincente rassegna sulle peculiarità del nostro Paese, che ne fanno un condensato di biodiversità, oltre che di testimonianze culturali, che non ha eguali sulla superficie del pianeta sarebbe già di per sé bastevole per una discussione di ampio respiro. Tuttavia, ciò che più cattura l’attenzione è l’argomento che verosimilmente ha spinto Buteo a pubblicare post e video: la “fortuna “ – nel video si ricorre a un termine di bassa anatomia (nel senso di posizione e non di giudizio) – di essere nati in questo unicum biologico, climatico e storico-culturale. Quella stessa fortuna che Buteo, per intuibile parallelismo, trasferisce alla condizione di noi iscritti praticanti della Schola, ossia l’essersi ritrovati nel Contenitore miriamico. Al riguardo, sempre Buteo alla fortuna, cioè al caso, dice di preferire la possibilità che questa condizione vada attribuita all’acquisizione di “meriti” precedenti, ossia a una legge di causa-effetto. Che sia vera l’una cosa o l’altra – e anche qui la Tradizione ci dà indicazioni chiare – a me pare che su un aspetto bisognerebbe davvero riflettere, indipendentemente dal fatto che la “fortuna” riguardi il dominio del sociale o quello della Fratellanza di Miriam: la “fortuna”, comunque ci abbia toccati, non è, come detto nel video, una colpa della quale farsi perdonare, ma piuttosto una opportunità da cogliere. Avere di più, di qualunque cosa si tratti, qualunque sia il dono che la Natura, per condizione di nascita ci ha elargito, o che ci elargisce strada facendo, si tratti di genialità, di creatività, di iniziativa, di conoscenza, o più semplicemente di sensibilità o di esperienze da condividere, è una splendida occasione per mettere la nostra “ricchezza”, la nosta diversità al servizio della comunità della quale siamo parte integrante. Così facendo, ci si rende tramiti attivi tra il “più” e il “meno” e, tendendo una mano a chi è stato meno “fortunato” di noi, partecipiamo a un processo di miglioramento collettivo che è evoluzione. È in questo senso che noi miriamici intendiamo il “Do ut des”, avendolo compreso innanzi tutto quando riferito a noi stessi: se ho ricevuto di più è perché possa dare di più. Ed ecco che gli “anelli” si inanellano e la catena diventa Catena fraterna, fruitrice e produttrice di Bene.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Ho visionato anch’io proprio ieri mattina il file a cui Buteo ci rimanda, lo aveva messo in chat di servizio un collega, davvero interessante per la rigorosa raccolta dei dati, assemblati poi senza forzature, ma che confluiscono in una tesi finale che mette a fuoco un verso condensato di biodiversità in primis, che poi trovano sfogo in eccellenze sul piano artistico, creativo, culturale, alimentare e via di questo passo. Allora mi viene impetuosamente in mente quanto letto in alcuni scritti del Maestro Kremmerz, proprio a proposito del cd. “Buon senso Italico”, che un tempo stentavo a comprendere, ma poi leggendo e rileggendo un po’ più chiaro il principio ce l’ho, e nell’Opera “La Via della Rosa” Editrice Miriamica, nella prima parte dedicata alla “Generosa e Solare Missione di un Italico Maestro di Ermetismo”, alla Pagina 45 compare la massima: “Italico non solo in senso patriottico, ma nella più alta e geniale (proprio nel senso di genetica) significazione. E’ quella Genia Italica che sempre mi colpisce, a cui m_rosa nel post del 02 febbraio u.s. fa riferimento quando esalta la scoperta fatta dai ricercatori dell’ospedale Spallanzani di Roma che per primi (guarda caso) hanno isolato il Corona Virus, primo importante passo per passare alla creazione di uno specifico vaccino. Ce ne sono davvero tanti di argomenti per intraprendere una discussione di grande respiro.
    Con l’augurio di una buona domenica a tutti

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Il video mi è piaciuto molto, ha riportato dati e notizie che non ricordavo e non sapevo.Mi ha ricordato la quantità di prodotti di eccellenza che la nostra terra ci offre perché situata in una posizione particolare rispetto ad altri paesi dell’Europa e del mondo. In contemporanea seguivo anch’io alla tv Sapiens. Nel programma si poneva l’attenzione alla particolare importanza che aveva il territorio, il clima e la biodiversità sull’evoluzione di una civiltà.La mia riflessione è andata alla Schola e alla sua Tradizione che ha trovato terreno fertile nel nostro territorio, dove la biodiversità,le combinazioni climatiche ed altri elementi Amoreggiando tra loro hanno dato vita ad esseri pronti ad accettare tale Tradizione. Un abbraccio a tutti!

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    La visione del video ci fa soffermare sul concetto di biodiversità e sull’importanza di conoscere la storia delle nostre origini per comprendere e prendere coscienza della nostra realtà territoriale…..temi su cui siamo invitati a riflettere da tempo! Risuonano nelle nostre menti le parole del Maestro sulla “Genia Italica”, come riportato da Garrulo…e tutto acquista sempre più senso.
    La terra Italica, con le sue “caratteristiche”, è il luogo dove la Tradizione ha potuto creare il suo adeguato contenitore
    Grazie alle Direzione per avere reso possibile questo spazio virtuale in cui ci si può esprimere liberamente
    e grazie a tutti i naviganti per i continui post stimolanti che in questo momento sono per me un grande sostegno!
    Un caro e fraterno saluto a tutti

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Grazie ippogrifo11 per avere evidenziato la connessione tra la “fortuna” che abbiamo ad essere nati in Italia ed essere parte del contenitore Miriamico e il “do ut des” che ci pone davanti delle responsabilità verso gli altri, per contribuire alla complessiva evoluzione della materia.
    Caro garrulo1, già il giorno 11 gennaio i ricercatori di Shanghai avevano sequenziato il genoma del Coronavirus (non so se questa è la stessa cosa della sequenziazione del genoma), come riporta anche il Corriere su https://www.corriere.it/esteri/20_febbraio_29/cina-punisce-professor-zhang-che-ha-scoperto-sequenza-virus-550b6340-5ae2-11ea-8b1a-b76251361796_preview.shtml.
    E, a proposito del nostro genio italico, si è proprio visto quando la coppia di Codogno è andata a sciare a Trento, quando sabato sera c’è stato l’assalto ai treni verso il sud, quando la gente si è affollata sui Navigli a Milano lo scorso sabato sera, quando alcune mamme si lamentano per le scuole chiuse con il rischio che i fogli perdano l’anno scolastico…!!! Auspico che tutte le nostre menti si rischiarino e tutti i nostri cuori si aprano perchè non è più il momento dell’egoismo e dell’irresponsabilità.
    Un abbraccio a tutti i naviganti

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    Penso che se ci sono degli atteggiamenti di panico è dovuto anche ad un errata comunicazione dei media, che mi sembra ben piu’ esagerata di quella del governo.. sia il nostro fratello medico che ha detto che l’isolamento completo non è indicato che i decreti governativi che non han mai detto di non uscire… Le trasmissioni, gli spot di Fiorello cosa dicono? Statti a casa.. un animo semplice si perde in questa distonia di comunicazione.. abbracci

    anima critica
    Partecipante
    Post totali: 31

    Salve a tutti! Rieccomi e mi aggancio all’ironia di kridom sul genio italico a proposito di quello che si sta vedendo in questi giorni e con la stessa ironia amara ricordo che il confine tra genio e follia è sottile. Vogliamo allora parlare di follia italica? Non mi piace generalizzare e penso che come il genio non è appannaggio di tutti, lo stesso deve valere per la follia, anche quando si presenta sotto le apparenze di fenomeno di massa. La responsabilità dei comportamenti è sempre individuale, anche quando la forza emotiva del gregge sembra avere il sopravvento sulla forza del singolo, anche quando l’egoismo individuale pretende di giustificarsi confondendosi nell’egoismo collettivo. Frequentando questo sito sto imparando che non è facile sottrarsi a quella che voi chiamate corrente comune, prima di tutto perché questo ci mette di fronte alle nostre responsabilità. E allora sono d’accordo con kridom quando dice che non è più il momento dell’irresponsabilita’. Ma perché, vi è forse qualche caso in cui è ammesso comportarsi da irresponsabili?
    Buona settimana a tutti!

    Cingallegra
    Partecipante
    Post totali: 26

    Riprendo il post di Guglielmo Tell e condivido parzialmente la questione dei media; nel senso che non è una novità che ci bombardino di informazioni, ma nel tempo abbiamo imparato a selezionarle, a farci un’idea critica sulle cose, anche a selezionarle…
    E’ che, secondo me, in momenti come questo forse, dico forse… viene fuori quello che siamo; quello che quotidianamente sovrastrutturiamo e adeguiamo alla società, chi vorremmo diventare professionalmente, a come vorremmo essere giudicati in famiglia, in questi momenti tutte le vesti cadono e rimaniamo un po’ nudi: chi siamo davvero. Comunque c’è da dire che in mezzo al volgo siamo in grado di riconoscerci, come attirati da lanterne che indicano la strada; sarà che pian piano, anche senza saperlo, ci siamo affinati per questo (e ringrazio di continuo per ciò che sono diventata e che ancora mi viene donato), sarà che questo “unum” è composto di particelle che inesorabilmente tendono ad attrarsi, sarà che tutto quello che ci è stato dato ha il profumo della rosa e in noi attiva chissà quali slot in remoto (per usare una terminologia tecnologica). Di una cosa sono certa, l’amore miriamico non ha limiti di spazio né di tempo, si insinua nelle cose più piccole, anche quelle che non vediamo e non conosciamo, piccole come un può essere piccolo un virus, le muta e le trasforma.
    Una volta, una sorella mi ha dato un consiglio, mi ha detto che ero troppo granitica. Credo, nell’arco del tempo, di aver messo su qualche scudo per sopperire a quei dolori di umane vicende che a volte capitano nella vita di ognuno di noi. Credo anche di aver indurito quella mia parte marziale fino a renderla un po’ troppo spessa. Ora lavoro per usare quella parte più dura al servizio della Miriam, perché ogni pezzo di noi unisce e fortifica, “in una catena di affetto e di solidarietà grande”.
    Un caro abbraccio

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    …divina Venere, che sotto i segni mutevoli del cielo il mare che sostiene le navi e le terre che producono i raccolti vivifichi, perché grazie a te ogni genere di viventi viene concepito e giunge a visitare, una volta nato, i lumi del sole: te, dea, te fuggono i venti, te le nubi del cielo e il tuo arrivo, sotto di te la terra operosa soavi fiori distende, a te sorridono le distese del mare e, rasserenato, il cielo risplende di luce diffusa. Infatti non appena si è manifestato l’aspetto primaverile del giorno e, dischiusasi, prende vigore l’aura genitrice di favonio, prima di tutto gli uccelli dell’aria te, o dea, e il tuo ingresso segnalano, “risvegliàti nei cuori dalla tua forza”. Quindi fiere le greggi balzano attraverso i pascoli rigogliosi e attraversano a nuoto i fiumi vorticosi: a tal punto, colto dalla bellezza, “ciascuno ti segue con desiderio dove ti accingi a condurlo”. Infine per mari e monti e fiumi impetuosi e frondose case di uccelli e campagne verdeggianti “in tutti infondendo nei petti un dolce amore” fai sì che con desiderio, genere per genere, propaghino la specie. E poiché tu sola governi la natura delle cose, né senza te alle luminose sponde della luce alcunché sorge, né si produce alcunché di lieto né di amabile…..
    E’ parte dell’Inno a Venere di Lucrezia (De Rerum Natura). Anche solo la lettura mi ha rasserenato l’animo. Spero possa fare lo stesso effetto a tutti noi che stiamo vivendo tempi difficili.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Buona notte a tutti, non lo so quale sia il ruolo dei media, dove eccedono, dove sbagliano, poi vi sono le infinite mancanze di credibilità di molti di questi interpreti della comunicazione pubblica. Sto dicendo a tutti i miei cari ed amici di usare buon senso e di non avere paura, come un mantra. Pensare bene, parlare bene, mangiare bene e dormire bene. E di non preoccuparsi troppo.
    Funziona sempre…e allora tanti bei sogni a ciascuno di noi, verranno giorni di normalità che avranno un sapore speciale ritrovato, quello della semplicità delle cose.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Buon pomeriggio a tutti! Allora, visto che siamo in regime di domicilio coatto, che ne direste di utilizzare questa costrizione come una opportunità, l’opportunità di liberare il tempo delle nostre giornate dai vincoli e dai ritmi che gli abbiamo imposto per necessità di quotidiano tran tran? Per esempio, potremmo dedicarci di più alla frequentazione del sito, che di argomenti è ricchissimo ed è traboccante di spunti. Potremmo provare a intensificare i nostri scambi, la condivisione delle nostre riflessioni. Insomma, potremmo provare a utilizzare questo spazio, che tra l’altro garantisce il “distanziamento sociale”, come un punto di ritrovo per il quale non sono previste sanzioni in caso di sovraffollamento. Avremmo una incredibile varietà di argomenti sui quali confrontarci e comunque proveremmo a dare una connotazione positiva, propositiva, costruttiva a una condizione che invece per tanti è vissuta con insofferenza. Del resto, non è forse nella nostra natura di miriamici tentare di trasformare in bene qualsiasi situazione con la quale entriamo in contatto? Bene, abbiamo un’ottima occasione per provarci, perciò, proviamoci!
    A tutti un abbraccio “non contagioso”, come mi è stato espresso da un più che caro e comune Amico.

    Rrosalinda
    Partecipante
    Post totali: 29

    Mi fa piacere che i post dei fratelli sono carichi di positività e amorevoli è leggo con un po’ d’invidia. Un fraterno abbraccio

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Parlando ancora un po’ della genia italica, riconosco anch’io che è difficile considerarla sempre un’alta espressione di equilibrio per via di molti episodi e non solo di questi ultimi tempi che sono sotto gli occhi di tutti. Ma forse sbagliamo a unire ambiti che non vanno mischiati. In questo sito si parla del popolo italico particolarmente nutrito da una Antica Sapienza sin dalle origini. Quindi sembra che va considerata la genia italica in rapporto alla tradizione sapienziale, e non ai tanti livelli di egoismo e immaturità delle persone. Piuttosto ciò che è messo molto in evidenza dai Maestri come elementi distintivi e positivi della mentalità italica sono il buon senso e lo spirito critico, ironico, ma non distruttivo. Per superare l’egoismo e la irresponsabilità bisogna che si sia un po’ migliorati, che si sia iniziato un lavoro serio su se stessi. Non sono questi i tratti identificativi di un popolo, perché sono comuni a tutta l’umanità.

Stai visualizzando 15 post - dal 481 a 495 (di 1,130 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy